da pierodm il 16/04/2009, 12:41
Ranvit.
Qualche anno fa - parlando dei motivi che mettevano in crisi una piccola azienda "di famiglia", condotta da tre fratelli lavoratori e composta da una dozzina di operai - dicevo ai tre fratelli che il problema nasceva dal fatto che nessuno di loro aveva il ruolo e la responsabilità del capo-azienda: si erano divisi i compiti, e le decisioni scaturivano da riunioni giornaliere sempre più tempestose.
L'azienda attualmente è fallita, benché avesse una posizione ottima nel mercato romano e laziale, nel campo delle forniture per bar e pizzerie - forni, piastre e girarrosti.
Lo stesso penso - anzi, peggio - nel caso di un giornale: meglio un cattivo direttore che nessun direttore.
Un giornale senza uno stile di forma e di pensiero è solo una raccolta di articoli, che è cosa diversa: infatti non credo ai siti web i quali, per il solo fatto di ospitare tanti contributi, sia assimilabile ad un "giornale".
Ma un partito, o più ancora un'area politica, sono qualcosa di molto diverso, e non stiamo a spiegare il perché.
Io non credo che tu confonda un leader con un dittatore. Anzi, non critico nemmeno "te" a riguardo, ma critico quello che dici, o meglio, quello che scaturisce da quello che dici.
Tu forse non fai quella confusione, intimamente, ma il rischio che si passi dal leaderismo al peronismo, al populismo, e perfino all'esaltazione dell'Uomo della Provvidenza, questo rischio esiste nei fatti: esiste e passa attraverso ragionamenti in apparenza "innocui", o minimalisti, o di apparente "puro buon senso", come quelli che fai tu con ostinazione ossessiva.
Io so, per esempio, che risulta facilmente razionale - estremamente razionale - concludere che la democrazia parlamentare è molto meno efficiente di una conduzione autoritaria. Anzi, diciamo pure, da una conduzione spicciativa, sul tipo degli "squadroni della morte" riguardo la criminalità mafiosa: dieci berretti verdi che puntano un clan e ne fanno fuori capi, capetti e manovalanza. Quattro sventagliate di mitra e via: non sto scherzando, perché l'idea mi è venuta spesso, come credo a molti di noi.
Questo vale per tutto: sono tante le idee buone e giuste, obiettivamente buone e giuste, che dovrebbero essere attuate senza tante chiacchiere. Molti nostalgici del fascismo non ricordano il regime come dittatura, ma come governo che attuava cose ritenute buone e giuste "senza tante chiacchiere".
Prendiamo il presidenzialismo: cosa c'è di meglio di un sistema che unisce in sé i pregi della monarchia con quelli della democrazia parlamentare? Se un presidente fa qualcosa di sbagliato, si cambia, e il popolo è soddisfatto. Se il presidente "impazzisce" lo mettiamo in quarantena, legalmente e senza congiure di palazzo. In compenso, le decisioni sono rapide, le responsabilità chiare e precise.
Ma perché questa visione ideale si realizzi davvero, la struttura e la pratica della trasparenza, della comunicazione, delle candidature, delle istituzioni, della consapevolezza sociale, etc, dovrebbero funzionare in modo altrettanto ideale - il che ci riporta, per inciso, al tema di Tv e Potere.
Quello che tu, personalmente, non sembri capire è che in questi tempi circola un'aria che complessivamente tende ad una revanche autoritaria, sotto le sembianze della "razionalizzazione" e attraverso una minimizzazione sistematica dei rischi insiti nella personalizzazione della politica.
Si fa spesso appello al "buon senso", contrapposto alla "complicazione intellettualistica", come se il buon senso fosse la qualità di un'umanità diversa e più pura.
Si contrappone la semplificazione alla complessità, come se la complessità istituzionale non fosse il prodotto di amare esperienze, per cautelarsi dai rischi dell'autoritarismo.
Quello che c'è di sbagliato in questo genere di discorsi, come minimo, è che per perseguire questa semplificazione o razionalizzazione si demolisce idealmente e moralmente e intellettualmente ciò che vi si oppone: non si cerca di migliorare, per esempio, le procedure parlamentari, coronandone la riforma con un sistema presidenziale, ma si vuole dileggiare e smontare il potere del parlamento, contrapponendolo al decisionismo presidenzialista.
Questo è quello che fa Berlusconi, ma troppi anche nel PD assecondano questo indirizzo in modo indiretto e forse perfino involontario, attraverso un pulviscolo di critiche e di svalutazioni di alcuni valori politici che si sono formati nel tempo.
Va be'. Quanto alla "rozzezza" vedi tu: quando dici che io e altri possiamo pensarla come ci pare, tanto il mondo va avanti anche senza di noi, mi sembra un atteggiamento non tanto amichevole.
Anzi, hai letto quello che dice Franz, a proposito del significato della partecipazione ad un forum?
Una bella lezione su come bisogna lasciare che le idee degli altri entrino in noi e scorrano nella nostra linfa vitale: non hai la sensazione che Franz pensasse anche a te, nel rilasciare questo software di misticismo interattivo?