La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Tv e Potere

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Tv e Potere

Messaggioda ranvit il 15/04/2009, 14:39

E' vero, ma se non nasci già carismatico....non diventerai mai un leader!
Servono entrambe le cose per essere un vero leader, almeno a livello di statista.

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Tv e Potere

Messaggioda pierodm il 15/04/2009, 16:49

Allora.
Mi sembra di capire - dal momento che sul tema Tv e Potere si è passati a parlare di leadership - che il problema è di avere un leader capace di fare il conduttore televisivo: è il tratto che unisce i due filoni di discorso.
Però era meglio la piattaforma precedente, quella imperniata sui "deboli di mente": con un salto un po' ardimentoso si poteva entrare, da lì, nel tema delle capacità di saper gestire le debolezze umane, ossia un tema forse non non canonico dal punto di vista della dottrina politica, ma realistico, se non altro perché connesso col populismo.

La classe dirigente, di cui il "leader" è la punta di diamante, esiste nel momento in cui esiste una "cosa" da dirigere, o meglio, una storia in cui si dirige qualcosa. Una classe dirigente non si organizza o s'improvvisa, come una fabbrica di surgelati.
Questa "cosa" c'era, e aveva una sua lunga storia dietro, ed era opinione diffusa e comune (anche presso gli avversari più irriducibili) che i suoi dirigenti fossero di ottimo livello, sia localmente, sia nazionalmente: ottimo livello esattamente nel senso che dice Ranvit, come minimo capaci di non farsi infinocchiare dal primo Gasparri che passa.
Machiavellici, forse, accorti e buoni organizzatori: in una sede importante della Lega delle Cooperative, una funzionaria mi disse un giorno con orgoglio che il loro archivio era pari a quello dei carabinieri, per completezza e affidabilità sulle aziende italiane e tutto quanto era connesso con l'economia.
E qui bisogna metterci d'accordo: si è spesso rimproverato al PCI di essere troppo "partito" (con tutto ciò che di bene e di male è implicito in questo), e adesso scopriamo che in politica serve proprio un partito, una classe dirigente efficace, un'organizzazione, che diano senso e sostanza (e forza operativa) ad una leadership.

Gli anni '80 avevano dato una bella botta a questa concezione di classe dirigente, che si era trasformata nella DC e nel PSI in una "cricca dirigente", spazzata via successivamente da Tangentopoli.
A sinistra, dopo il velo di grigiore susseguente alla scomparsa di Berlinguer, era rimasta abbastanza solida la struttura di partito, ma due sono stati gli eventi che hanno smantellato nei fatti questa solidità, che già si era cominciata a incrinare in via ideologica sulla scia del craxismo: la scissione a sinistra, e l'insuccesso della "gioiosa macchina da guerra" di Occhetto.
Da qui in poi, si è fatta strada l'idea che bastasse cambiare una volta Occhetto, un'altra D'Alema, o Veltroni, o Prodi, come in quelle squadre prive di gioco in cui si scatena la rissa dei tifosi sul centravanti o sul terzino invece che sull'organizzazione in campo, e si pensa sempre alla campagna acquisti dell'estate successiva.
Ad Occhetto sono succeduti i suoi compagni, in un ricambio di vertice illusorio, perché nel frattempo non solo si era smantellata la solidità precedente, ma nessuno aveva un'idea forte sulla ricostruzione, che andava avanti per tentativi e per idee vacue: il partito leggero, il partito dei club, la ricchezza delle diversità, e altre stravaganze.

Tutte le varie elucubrazioni che si fanno in materia, oggi, partono da un presupposto: che la sinistra - va be', diciamo il PD - abbia il suo capitale di voti, ossia la sua "gente", e il problema sia di trovare un conducator capace di portare questo popolo alla terra promessa: da un lato, come un pastore che tenga unito il suo gregge, dall'altro, un furbo commerciante di bestiame, capace di aumentare il numero dei capi.
Non dico che questa sia la visione assunta coscientemente, ma è l'unica che rimane dopo aver stabilito in un modo e nell'altro certe premesse.
E qui torniamo a bomba in quello che già qualcuno ha detto, qui: "questa" gente non è un gregge.
Quello che funziona con altro tipo di elettorato, non funziona con questo - o almeno, con una parte consistente di questo.

Da questo punto possiamo tornare al discorso su Tv e Potere: una Tv che non è discriminabile come servizio pubblico o privato, ma è comunicazione e cultura in senso lato, e Potere che non è solo governo.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Tv e Potere

Messaggioda pinopic1 il 15/04/2009, 17:25

Adesso che avete chiarito la differenza tra leadership e carisma torno a insistere sul fatto che non c'è leadership politica senza un solido partito. Lo avete chiamato classe o gruppo dirigente, ma appunto di un partito si tratta. Allora possiamo passare da Prodi a Veltroni, da Veltroni a Franceschini a Bersani e chi vi pare, ma rimarremo sempre delusi perché avremo un capo al quale mancano gli strumenti per esercitare la leadership. Avete citato esempi di capi carismatici di sinistra per dire che anche il popolo di sinistra, come quello di destra, segue il capo carismatico. Quegli esempi non mi convincono. Il capo, nei casi di sinistra citati, veniva dopo la costruzione del partito o del progetto rivoluzionario, era il capo del partito o la guida alla rivoluzione secondo un progetto preesistente, il leader. Senza il partito non sarebbe esistito. Appunto le folle di comunisti gridavano "Viva il grande partito comunista italiano di Gramsci, Togliatti, Longo, Berlinguer". Non avrebebro mai cantato "Meno male che Palmiro c'è" se non ci fosse stato prima il partito e il suo progetto di trasformazione della società. Giusto o sbagliato che fosse.
Il capo carismatico populista invece non è il prodotto di un partito o di un movimento rivoluzionario; è lui che costruisce il partito o il movimento disegnandolo su se stesso, sulle sue ambizioni.
Stalin era un prodotto sia pure anomalo del partito comunista . Il fascismo è stato invece una invenzione di Mussolini per servire le sue ambizioni e magari i suoi sogni di grandezza, come il nazismo di Hitler.
Castro ha scelto dopo la rivoluzione il partito comunista, forse per necessità, invece di inventarne uno, per fare il leader e non rimanere un capo carismatico.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
Avatar utente
pinopic1
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1253
Iscritto il: 24/05/2008, 15:00

Re: Tv e Potere

Messaggioda ranvit il 15/04/2009, 17:53

Pierodm continua ad insistere sulla necessità di tornare a discutere di Tv e Potere. A me non pare che ci sia molto da aggiungere a quanto già detto, ma se lui sente il bisogno di parlarne ancora.... lo faccia, nessuno glielo impedisce!

Nel frattempo vorrei tornare all'ultimo suo post per dire che la prima Repubblica è finita da un pezzo e quindi cio' che andava bene in quel periodo non va piu' bene oggi. I Partiti di centrosinistra e sinistra, ma anche pierodm e pinopic e qualcun altro, non hanno ancora capito che nell'attuale (incasinatissimo) sistema politico-istituzionale bisogna(va) cambiare metodi di organizzare e fare politica. E per questo perdono!
Berlusconi lo ha capito invece benissimo e per questo vince!

Che poi questo sistema non piace....beh, si diano da fare per cambiarlo, se ne sono capaci.
In ogni caso il mondo va avanti anche senza di loro!

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Tv e Potere

Messaggioda franz il 15/04/2009, 18:14

pinopic1 ha scritto:Adesso che avete chiarito la differenza tra leadership e carisma torno a insistere sul fatto che non c'è leadership politica senza un solido partito.

Il grande Antonio Gramsci amava riflettere e faceva spesso paralleli tra l'arte della politica e quella della guerra.
Si chiedeva se fosse meglio avere un esercito senza capitani oppure dei capitani senza esercito.
Se lo chiedeva nell'ambito di un ragionamento sul rapporto tra dirigenti e diretti.
Si rispondeva che un esercito senza capitani va rapidamente allo sbando, si disfa, crolla e fugge sotto i colpi del nemico.
Invece i capitani pur senza esercito nel giro di pochi mesi l'esercito se lo creano dal nulla, reclutandolo nelle campagne, addestrandolo, dandogli una struttura organizzativa.
Il che vuol dire che una vera leadership politica il partito solido lo crea.
E che se il partito non è solido, scricchiola, perde pezzi e colpi, manca una vera leaderhip.

Augh!
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Tv e Potere

Messaggioda pianogrande il 15/04/2009, 23:41

franz ha scritto:
pinopic1 ha scritto:Adesso che avete chiarito la differenza tra leadership e carisma torno a insistere sul fatto che non c'è leadership politica senza un solido partito.

Il grande Antonio Gramsci amava riflettere e faceva spesso paralleli tra l'arte della politica e quella della guerra.
Si chiedeva se fosse meglio avere un esercito senza capitani oppure dei capitani senza esercito.
Se lo chiedeva nell'ambito di un ragionamento sul rapporto tra dirigenti e diretti.
Si rispondeva che un esercito senza capitani va rapidamente allo sbando, si disfa, crolla e fugge sotto i colpi del nemico.
Invece i capitani pur senza esercito nel giro di pochi mesi l'esercito se lo creano dal nulla, reclutandolo nelle campagne, addestrandolo, dandogli una struttura organizzativa.
Il che vuol dire che una vera leadership politica il partito solido lo crea.
E che se il partito non è solido, scricchiola, perde pezzi e colpi, manca una vera leaderhip.

Augh!
Franz


Pienamente daccordo con Franz (o con Gramsci).
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Tv e Potere

Messaggioda pierodm il 16/04/2009, 0:16

Ranvit.
Il tuo discorso sarebbe passato senza infamia e senza lode, se solo avessi evitato la frase finale, che è gratuitamente insultante e anche inappropriata, e - credendo di essere un originalone - arrivi in ritardo di due o tre anni su quello che dissi nella mailing list più di una volta: il mondo va avanti anche senza sinistra - se la sinistra deve scomparire perché i tempi la fanno scomparire, è meglio prenderne atto senza volerla far vivere ad ogni costo, stravolgendola e facendone una macabra caricatura.

Fuori luogo anche la tua notazione su ciò che non ho/abbiamo capito, io e altri.
Personalemnte - ma credo anche gli altri - abbiamo capito benissimo che le cose stavano cambiando: io lo dico da dieci anni, e alla fine degli anni 80 fondai una rivista, perfino, sulla base di quella che mi sembrava un'evidenza.
Del resto, non è che serva un acume volpino per rendersi conto di un fenomeno tanto chiaro.
Ma una cosa è rendersi conto di una trasformazione, altra cosa è assecondarla, o giudicarla positiva.
E aggiungiamoci anche che una cosa è avere un ruolo politico, altra cosa è essere una persona che vive e ragiona liberamente.
Il politico può o deve in parte assecondare e in parte contrastare, e insomma deve fare i conti con il convoglio che sta guidando e sceglie di farlo nel modo che ritiene migliore.
Noi - io almeno - ritengo di essere libero di fare le mie valutazioni senza il condizionamento del "risultato": può essere facile, se uno apre bocca e gli dà fiato, può essere difficile se uno cerca di dire cose sensate e coerenti.
ma sicuramente è importante che noi - io almeno - non pensiamo di essere dei piccoli statisti in erba.

D'altra parte, quelli che tu, un giorno sì e l'altro pure, maledici come mediocri e inviti a togliersi dai coglioni, sono esattamente quei dirigenti che hanno fatto proprio quello che dici tu: hanno capito e si sono adeguati al nuovo andazzo.
Tu pensi che il difetto sia loro, ossia che non sono stati abbastanza furbi e capaci nell'adeguarsi, e aspetti il messia.
Io dico che il problema sta nella scelta di adeguarsi: neanche il più paraculo riuscirebbe a cavare fuori qualcosa di buono, a sinistra, da questo andazzo "nuovo" (che in realtà è stravecchio) della politica.

Su Tv e Potere non abbiamo praticamente detto una beneamata ceppa.
Se a te sembra che abbiamo detto un granchè, t'informo che un quarto della sociologia politica di questi ultimi settant'anni si occupa proprio di questo problema: possiamo pure fregarcene, dato che - come dici tu, giustamente - il mondo va avanti lo stesso. E infatti in Italia ce ne siamo fregati, come di tante altre cose, e si vede.

Franz.
Se pensi di impressionarmi con Gramsci, fai un calcolo sbagliato.
Primo, perché Gramsci non ha scritto sul tema per sostenere esattamente la tua tesi e quella di Ranvit.
Credo che tu abbia più bisogno di me di fare pace con l'opera e il pensiero del "fondatore del partito comunista italiano".
Secondo, perchè sono abituato a ragionare per mio conto, seguendo ciò che vedo e etranedone le debite conseguenze , e non mi sono mai lasciato influenzare da nessun autore e da nessuna tesi che non corrisponde alle mie idee, e quini me ne frego se mai dovesse essere che Gramsci fosse un precursore di Ranvit: sarebbe peggio per lui.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Tv e Potere

Messaggioda franz il 16/04/2009, 8:21

pierodm ha scritto:Franz.
Se pensi di impressionarmi con Gramsci, fai un calcolo sbagliato.
Primo, perché Gramsci non ha scritto sul tema per sostenere esattamente la tua tesi e quella di Ranvit.
Credo che tu abbia più bisogno di me di fare pace con l'opera e il pensiero del "fondatore del partito comunista italiano".
Secondo, perchè sono abituato a ragionare per mio conto, seguendo ciò che vedo e etranedone le debite conseguenze , e non mi sono mai lasciato influenzare da nessun autore e da nessuna tesi che non corrisponde alle mie idee, e quini me ne frego se mai dovesse essere che Gramsci fosse un precursore di Ranvit: sarebbe peggio per lui.

Pierodm, non mi interessa impressionare te.
Il ragionamento gramsciano che ho riportato non era espressamente per te (e perché mai?) ma per tuttti i lettori.

È ovvio che Gamsci non ha scritto quei concetti pensando esattamente alla nostra discussione qui, tuttavia mi pareva una suggestione interessante, utile per far riflettere chi lo vuole.
Se tu non ti lasci mai influenzare da nessun (autore o tesi) che non corrisponde alle tue idee mi chiedo cosa tu ci stia a fare in un forum di discussione. In una discussione vera le idee sono in discussione e dobbiamo farci inflenzare da esse, le nostre inflenzano gli altri, le altre ci inflenzano. Anche solo perché per rispondere e replicare ad una idea altrui, bisogna averla il qualche modo capita, inglobata nel proprio sistema di idee, esaminata da piu' lati.
E questo influenza. Eccome se influenza. E ci arricchisce. Non tanto per quello che diamo ma per quello che riceviamo.
Se poi tu invece "te ne freghi" abbiamo un indizio in piu' per capire chi è veramente di destra.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Tv e Potere

Messaggioda pierodm il 16/04/2009, 9:03

Ricordavo il senso, ma non il testo esatto del brano di Gramsci, e ho quindi rimandato a quando lo avrei avuto sottomano per riportarlo, così da evitare il gioco delle interpretazioni.
Presumo anch'io che Franz non volesse impressionare "me", ma io parlavo infatti per la parte che mi compete come singolo lettore del suo messaggio.
Quanto al lasciarsi influenzare, mi chiedo quanto si lasci influenzare proprio Franz - dai discorsi e dagli avvenimenti.
Inoltre - soprattutto - bisogna vedere quali e quante e di che natura sono le "idee" che dovrebbero influenzarmi: per esempio, Gramsci - per rimanere in tema - lo trovo interessante, ma non è di quegli autori che mi dicono cose che non sia capace di pensare o capire da solo.
Ma, giust'appunto, torniamo a Gramsci e al brano di cui trattasi.
------------------
Il moderno Principe, il mito-principe, non può essere una persona reale, un
individuo concreto; può essere solo un organismo; un elemento di società
complesso nel quale già abbia inizio il concretarsi di una volontà
collettiva riconosciuta e affermatasi parzialmente nell'azione. Questo
organismo è già dato dallo sviluppo storico ed è il partito politico: la
prima cellula in cui si riassumono dei germi di volontà collettiva che
tendono a divenire universali e totali. [...]
Perché esista un partito è necessario che confluiscano tre elementi
fondamentali (cioè tre gruppi di elementi):
1. Un elemento diffuso, di uomini comuni, medi, la cui partecipazione è
offerta dalla disciplina e dalla fedeltà, non dallo spirito creativo e
altamente organizzativo. Senza di essi il partito non esisterebbe, è vero,
ma è anche vero che il partito non esisterebbe neanche "solamente" con essi.
Essi sono una forza in quanto c'è chi li centralizza, organizza, disciplina,
ma in assenza di questa forza coesiva si sparpaglierebbero e si
annullerebbero in un pulviscolo impotente. [...]
2. L'elemento coesivo principale, che centralizza nel campo nazionale, che
fa diventare efficiente e potente un insieme di forze che lasciate a sé
conterebbero zero o poco più; questo elemento è dotato di forza altamente
coesiva, centralizzatrice e disciplinatrice e anche, anzi forse per questo,
inventiva [...].
Si parla di capitani senza esercito, ma in realtà è più facile formare un
esercito che formare dei capitani. Tanto è vero che un esercito già
esistente è distrutto se vengono a mancare i capitani, mentre l'esistenza di
un gruppo di capitani, affiatati, d'accordo tra loro, con fini comuni, non
tarda a formare un esercito anche dove non esiste.
3. Un elemento medio, che articoli il primo col secondo elemento, che li
metta a contatto, non solo "fisico" ma morale e intellettuale. [...]
Questo ordine di fenomeni è connesso a una delle questioni più importanti
che riguardano il partito politico; e cioè, alla capacità del partito di
reagire contro lo spirito di consuetudine, contro le tendenze a mummificarsi
e a diventare anacronistico. I partiti nascono e si costituiscono in
organizzazione per dirigere la situazione in momenti storicamente vitali per
le loro classi; ma non sempre essi sanno adattarsi ai nuovi compiti e alle
nuove epoche, non sempre sanno svilupparsi secondo che si sviluppano i
rapporti complessivi di forza (e quindi posizione relativa delle loro
classi) nel paese determinato o nel campo internazionale. Nell'analizzare
questi sviluppi dei partiti occorre distinguere: il gruppo sociale; la massa
di partito; la burocrazia e lo stato-maggiore del partito. La burocrazia è
la forza consuetudinaria e conservatrice più pericolosa; se essa finisce col
costituire un corpo solidale, che sta a sé e si sente indipendente dalla
massa, il partito finisce col diventare anacronistico, e nei momenti di
crisi acuta viene svuotato del suo contenuto sociale e rimane come campato
in aria.

-------------------------

Dovrebbe bastare la semplice lettura per chiarire ogni dubbio, ma un commentino non guasta, conoscendo l'ambiente.
Primo, ciò corrisponde in sostanza a quello che in modo più semplificato avevo detto nel mio post, circa l'importanza e la "riscoperta" del partito.
Secondo, è chiaro che Gramsci s'interessava del rapporto tra partito e popolo, e non di quello tra leader e partito.
Cosa questa che, oltre tutto, si capisce ancora meglio, se si tiene conto dell'opera complessiva di Gramsci, che su questo rapporto ha speso una parte consistente del tempo, affrontandolo da diversi punti di vista - tra i quali quello del rapporto tra classi dirigenti e popolo, e quello correlato tra egemonia e dominio.
Quindi - precisiamo a scanso di "equivoci" - i suoi "capitani" non sono la configurazione del leader, ma tutt'al più la classe dirigente di un partito, se proprio si vuole personificare la questione.
Il senso di tutto è (basta leggere): non c'è un partito formato da una moltitidine di persone, se queste non danno luogo ad un partito strutturato, che si organizzi e dia continuità e rappresentanza alla moltitudine. Questo partito è "il leader" della parte di popolo che vi si riconosce.
Il fenomeno della "leadership" personale non viene nemmeno considerato, in questa sede: tutt'al più se ne trova traccia indiretta quando parla del suo ex-compagno socialista, Benito Mussolini, ma senza speciali pretese di teorizzazione.
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Tv e Potere

Messaggioda ranvit il 16/04/2009, 10:46

Quello che mi sorprende sempre di pierodm è la sua dichiarata capacità di profonde analisi delle situazioni sociali o politiche o anche di pensiero di una singola persona e la sua assoluta assenza di tale capacità quando parla di me (naturalmente parlo per me).

E' certamente vero che io, non essendo nè un intellettuale nè un giornalista, non sono bravo ad argomentare e sono troppo sintetico nelle mie affermazioni. Ciononostante e in particolare dopo anni che ci si conosce virtualmente dovrebbe essere chiaro che io non disconosco affatto (anzi!) il ruolo dei partiti, cosi' come quello della sinistra, della cultura (vera...), degli intellettuali (veri...non i tromboni), etc etc.
Certo non riconosco alcun ruolo alla retorica dei partiti, della sinistra,della cultura, degli intellettuali etc etc...
Ciononostante il buon pierodm continua ad affibbiarmi un atteggiamento quantomeno rozzo verso i partiti, la sinistra, la cultura, gli intellettuali, etc etc
...lasciamoglielo credere se questo lo rende felice....

In questo ultimo periodo poi sembrerebbe che io sia per un leader dittatore....niente di piu' falso. Al contrario di altri so pero', per esperienza personale nelle industrie in cui ho lavorato, che senza un vero leader non si arriva da nessuna parte e si fallisce. Nelle stesse condizioni, con le stesse chance commerciali, con gli stessi uomini, ma con un vero leader, si rggiungono gli obiettivi e si cresce.

La vicenda poi, di aver capito o no che i metodi di organizzare e fare politica in modo vincente sono oggi profondamente diversi da quelli della prima repubblica....sono i risultati quelli che chiariscono la querelle!

Insomma possiamo ragionarci per mille anni ma se si perde significa che si sta percorrendo una strada sbagliata...

Vittorio
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

PrecedenteProssimo

Torna a Ulivo e PD: tra radici e futuro

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite