La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Fini : la legge sul biotestamento: "E' da Stato etico"

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Fini : la legge sul biotestamento: "E' da Stato etico"

Messaggioda chango il 31/03/2009, 14:17

matthelm ha scritto:Pierodom, eccoti.

La libertà di coscienza serve in parlamento su certi temi etici. Di questo stavamo parlando ed in quei casi è sacrosanta! Se non lo capisci pensa per un attimo a situazione capovolta dove le tue idee non collimano con la maggioranza. Ubbidiresti?

L’eutanasia è demoniaca, come dici tu, perché è un ulteriore attacco alla vita umana. Prima con il diritto d’aborto libero e garantito, poi con il considerare gli embrioni materiale. Ora con l’eutanasia per cui esasperando, ma non troppo, le cose la si chiederà per gli irrecuperabili, i malati che vegetano, i dementi, gli immaturi ecc .ecc. Sai costano alla comunità e con quei soldi si potrebbe che so aiutare i poveri chi non ce la fa a raggiungere la quinta settimana.
Questa è la vostra china inarrestabile per l’”uomo nuovo” libero da religione… oroscopi e lotto.
Noi “timorati” ci rendiamo conto delle nostre limitatezze e vorremmo che la società ne tenesse conto. Voi invece bastate a voi stessi e spostate la mira su “sfruttamento colonialistico”, la guerra. come se fossero escluse dalla mia valutazione… come fa lo struzzo?

Sono stato finalmente chiaro? Sarò degno di essere tra gli "eletti" e liberi pensatori?


la libertà di coscienza in parlamento, ma non solo, non dovrebbe mai essere usata per negarla ad altri.
purtroppo è quello che sta avvenendo.
il parlamentare invoca la libertà di coscienza (da cosa? dal rispetto della Costituzione? non la chiamerei liberà di coscienza...) per imporre attraverso la legge un suo personale punto di vista su temi di natura etica.
rivendica per se una libertà per poterla negare al cittadino.

dubito con un "timorato" si renda conta della propria limitatezza, proprio perchè pretende di regolare il mondo in base ai propri principi. non si limita a voler decidere della propria vita, pretende che anche gli altri vivano in base ai suoi principi.
arrivando per assurdo a chiamare eutanasia ciò che è autodeterminazione.
chango
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 656
Iscritto il: 30/12/2008, 13:06

Re: Fini : la legge sul biotestamento: "E' da Stato etico"

Messaggioda Stefano'62 il 31/03/2009, 14:19

Credo che Piero abbia detto delle cose molto giuste che sottollineano l'ambiguità di certe posizioni vaticane,che da una parte professano valori certamente condivisibili,ma poi si perdono nel modo in cui cercano di difenderli,facendo sorgere forti sospetti sulle loro reali intenzioni.
Però mi era piaciuto anche il post precedente di Matt:
L’uomo “solo e libero” esiste solo nella mente dei relativisti più estremi che portano al nulla, al annichilimento ed allo svuotamento mentale di persone deboli o forti che siano. Ognuno è libero di fare quello che vuole ma la società e lo Stato (questa è grossa!) devono preoccuparsi dei soprusi dei forti e della fragilità dei deboli che sempre ci saranno. Un esempio, anche se in un altro campo, è la conversione dello Stato ultraliberista verso privatizzazioni ed interventi ponendo regole e limiti al capitalismo esasperato.

Matt ha ragione a dire che lo stato deve essere sociale (anche se non lo chiama così) senza essere bollato come 'etico' da chi invece vuole il tutti contro tutti del liberismo isterico....Matt li chiama 'relativisti più estremi'.
Devo dire però che il relativismo è fondamentale in una società critica e in sviluppo,e che è infinitamente meglio dell'assolutismo,che invece è sempre ingiusto e pericoloso,anche quando si fonda su assunti condivisibili,ed è singolare che non lo capisca chi continua ad accusare di nefandezze il 'comunismo'....
Relativismo non significa assenza di principii,come si sente dire dai suoi detrattori assolutisti ma purtroppo anche da alcuni sostenitori;significa invece non dare niente per scontato sul come si devono applicare alla realtà.

Matt evidentemente ha dei saldi principii di fondo,che anche io in parte condivido (la parte che non è un'esclusiva cattolica,almeno) e nel timore di aprire la porta a qualcosa di grosso e pericoloso,in questo caso l'eutanasia (pensate all'eutanasia dell'era nazista....) forse ritiene di poter sacrificare qualcosa in termini di libertà individuale.
Non condivido ma capisco.
O meglio,condivido il concetto di scelta del male minore,ma non credo che lasciare libere le persone di decidere della propria esistenza possa essere parificato alla libertà di scelta di drogarsi,o che debba per forza aprire la strada all'eutanasia,e nemmeno che corrisponda alla negazione di determinati principii inerenti al rispetto della vita.
Stefano'62
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1814
Iscritto il: 20/12/2008, 14:36

Re: Fini : la legge sul biotestamento: "E' da Stato etico"

Messaggioda franz il 31/03/2009, 15:53

matthelm ha scritto:Caro Franz, io non sto scantonando e questo espediente dialettico è ormai logoro e se il tuo tempo è “prezioso, fattene una ragione perché magari il mio è molto più prezioso del tuo.

la preziosità del mio tempo è un affar mio ma che non intendo assolutamente paragonare alla preziosità degli altri.
Cosa tra l'altro impossibile da fare.
matthelm ha scritto:Pubblico e privato:E’ inutile sempre rapportarsi ad analisi ritenute alte e che sono solo teoriche e alla fine disastrose. Se uno si droga io devo preoccuparmi come Stato di educarlo, di creare condizioni di vita che gli facciano capire che quello è male per lui e di conseguenza per gli altri. Cosa questa inevitabile.
E’ questo sarebbe comportamento di uno stato etico?

Puoi preoccuparti, certo, ma non in modo coatto. In effetti sappiamo che non funzionerebbe e nessuno lo fa.
matthelm ha scritto:Il “bene comune” non so se sia nelle tue corde ma è nelle mie e questo implica costruire una società ove ci siano anticorpi, paletti e pene e senso di responsabilità. Ripeto: è stato etico?

Il bene comune quale è? Chi lo determina. Ammettiamo che il tuo concetto sia diverso dal mio. Si decide come?
Democraticamente. E su un tema etico tu accetti che una maggioranza imponga il suo volere a tutti? (dittatura della maggioranza)
Direi di no, perché dove tu fossi in minoranza ti appelleresti alla disobbedienza ed alla obiezione di coscienza.
matthelm ha scritto:Ognuno è libero di fare quello che vuole ma la società e lo Stato (questa è grossa!) devono preoccuparsi dei soprusi dei forti e della fragilità dei deboli che sempre ci saranno.

Vero e tra questi sopprusi ci metto chi volesse impedirmi di morire ADESSO come voglio se ho un tumore all'ultimo stadio ed ho davanti 3 mesi di dolori pazzeschi e 4 mesi di coma.
Il soppruso è imporre la propria visione morale a tutti.
Io non ti impongo la mia. A te ed a nessun altro.
Tu non impormi la tua. A me ed a nessun altro.

Se si usa lo Stato per imporre la propria visione a tutti, è stato etico.
A me pare, per riassumere, che a te piace salvo quando è la tua visione ad essere minoritaria, perché li' invece ti appelli all'obiezione di coscienza. Non lasci pero' che altri possano appellarsi e morire in pace, con diglità e con l'ausilio di un medico che faccia, se lo vuole, le cose con cura e senza finire in galera.

Ciao,
Franz
Ultima modifica di franz il 31/03/2009, 16:08, modificato 1 volta in totale.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Fini : la legge sul biotestamento: "E' da Stato etico"

Messaggioda pierodm il 31/03/2009, 15:56

Sono stato finalmente chiaro? Sarò degno di essere tra gli "eletti" e liberi pensatori?

Libero pensatore lo sei comunque: il guaio è che i liberi pensatori cattolici tendono a negare la stessa libertà agli altri, in altri tempi anche di pensare, attualmente devono accontentarsi di reprimere la libertà di vivere o di morire: per legge, ovviamente.

Ad ogni buon conto, non hai risposto: perché l'eutanasia è demoniaca?
Nota bene: eutanasia significa "buona morte", non licenza di uccidere chiunque ci capita a tiro, o uccidere indiscriminatamente in base ad una convenienza, un'ideologia, un interesse personale: questo riguarda semmai le guerre, lo sfruttamento economico di un continente o di una popolazione, il mantenimento di un sistema economico criminale, l'uso di energie inquinanti, etc, ossia tutto l'armamentario delle "anime belle", secondo la definizione che ne danno i "timorati" e i "liberali" con le palle di ferro.
Faccio inoltre timidamente presente che l'eutanasia è una pratica antichissima, che non ha mai incentivato la propensione ad uccidere, ma ha invece rappresentato un momento di solidarietà e di pietà verso le sofferenze dei propri cari, dei propri amici, dei commilitoni che rimanevano massacrati sul terreno in una lunga agonia senza speranza.

Io all'uomo nuovo non credo molto, anzi per niente. Vorrei una società appena un po' migliore, questo sì, e che comunque non scivoli indietro verso il medioevo.
E non c'entra niente il fatto di essere "liberi dalla religione": anzi, se la religione significa affinare ed esaltare la pietà verso le sofferenze umane, ben venga.
Purtroppo quella cattolica è troppo dottrinale e troppo "politica" per essere un'ispirazione sicura in questo senso, e finisce spesso per essere spietata e cinica, andando al di là della "consolazione" per i dolori al quale siamo destinati e cercando di costringerci a questi dolori.
Il problema grosso grosso grosso dei cattolici - e dei musulmani - è che, quando parlano della "religione", intendono la "loro religione", e che tra il dio che ne è il vertice e la comunità dei fedeli c'è di mezzo un eccesso di profeti e di vicari, che legiferano secondo interessi e visioni assolutamente umane, ma pretendono di essere ascolati come fossero loro stessi entità divine. Un dio, cioè, che sembra infinitamente meno importante del Papa e del Corano, ai quali serve solo come pretesto e come legittimazione.

I temi etici: quali sono i temi "etici"? E gli altri, quelli che ho sommariamente elencati, non riguardano l'etica?
Se proprio vogliamo darne una definizione, diciamo che sono etici quei temi sui quali non è lecito esercitare il potere della maggioranza per imporre ad aspetti assolutamente personali della vita delle persone una specifica visione della "loro" vita.
Quello della "buona morte" e del testamento biologico è un caso esemplare: ma nel senso opposto da quello da te inteso, applicando esattamente il principio da te esposto - cosa che a suo tempo avevo riassunto nella domanda: la libertà di coscienza deve valere per il parlamentare, ma non per chi deve decidere sulla propria stessa vita, o su quella di suo figlio o di sua madre?
pierodm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1996
Iscritto il: 19/06/2008, 12:46

Re: Fini : la legge sul biotestamento: "E' da Stato etico"

Messaggioda matthelm il 31/03/2009, 16:03

chango ha scritto:la libertà di coscienza in parlamento, ma non solo, non dovrebbe mai essere usata per negarla ad altri.


Frase per me incomprensibile la tua.
Comunque libertà di coscienza su temi etici vuol dire che io parlamentare di un partito posso votare contro una legge che non era nel programma di governo e tantomeno nello statuto del mio partito. Altrimenti io parlamentare non avrei aderito a quel partito ne votato la fiducia di quel governo.

E nessuno, ripeto nessuno, può pretendere il mio assenso.

Se così non fosse, per quanto mi riguarda, questo partito non esisterebbe neanche.

chango ha scritto:dubito con un "timorato" si renda conta della propria limitatezza, proprio perchè pretende di regolare il mondo in base ai propri principi. non si limita a voler decidere della propria vita, pretende che anche gli altri vivano in base ai suoi principi.
arrivando per assurdo a chiamare eutanasia ciò che è autodeterminazione.


Queste tue frasi la dicono lunga su sul fatto che tu abbia letto e capito i miei post. Non importa.


Stefano'62 ha scritto:ma non credo che lasciare libere le persone di decidere della propria esistenza possa essere parificato alla libertà di scelta di drogarsi,o che debba per forza aprire la strada all'eutanasia,


Stefano, il tuo candore mi incute rispetto ma l'eutanasia è lo sbocco di tutte queste "battaglie" ultralaiciste (non laiche!).
"L'uomo politico pensa alle prossime elezioni. Lo statista alle prossime generazioni".
Avatar utente
matthelm
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1830
Iscritto il: 23/05/2008, 18:10

Re: Fini : la legge sul biotestamento: "E' da Stato etico"

Messaggioda franz il 31/03/2009, 16:04

matthelm ha scritto:L’eutanasia è demoniaca, come dici tu, perché è un ulteriore attacco alla vita umana. Prima con il diritto d’aborto libero e garantito, poi con il considerare gli embrioni materiale. Ora con l’eutanasia per cui esasperando, ma non troppo, le cose la si chiederà per gli irrecuperabili, i malati che vegetano, i dementi, gli immaturi ecc .ecc. Sai costano alla comunità e con quei soldi si potrebbe che so aiutare i poveri chi non ce la fa a raggiungere la quinta settimana.

Hai detto bene "esasperando", che è la nota tecnica di portare un ragionamento all'estremo per cercare di confutarlo.
hai detto male "ma non troppo", perché in realtà hai estremizzato troppo.
Qui si parla di eutanasia come scelta razionale delle persone sane o malate, arrivate al fine della propria vita naturale e (per malatie irreversibili ed invalidanti).
Non si parla di eutanasia verso persone dementi, immature, incapaci di intendere e di volere.
Il suicidio assistito, come esempio praticato in europa, o dolce morte, è una scelta razionale che io posso compiere adesso, che sono in grado di intendere e di volere. E' un patto tra me ed il medico. Coscienti e consapevoli entrambi.
La tua estensione esasperata a soggetti che non sono in questa condizione non è ammissibile: è una confusione che definirei indegna di un dibattito serio. Per risolvere i problemi occore capirli e la confusione non aiuta nessuno a capire.
Anche l'aborto oggi non è affatto libero (altra confusione grossolana).
L'aborto per prima cosa è un dramma e non è affatto libero. E' regolamentato da disposizioni molto precise.
Se vuoi invece prima, quando era vietato, era molto piu' libero. Si era liberi di scegliere la mammana che si vooleva e lei scegliava il metodo che voleva, senza badare ai mesi di gestazione, ... spillone, prezzemolo, ... un po' di tutto.
O si andava da un medico che lavorava in clendestinità, in nero.

Chi rimpiange quel periodo?
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Fini : la legge sul biotestamento: "E' da Stato etico"

Messaggioda pinopic1 il 31/03/2009, 16:10

Però...
"la legge sul biotestamento è da Stato etico", lo aveva detto prima di Fini il ragioniere Brambilla, che è uno qui del circolo del PD. Forse viene dalla Margherita. A me questo preme sottolineare: non è che abbiamo bisogno di lezioni da Fini.
Per il resto seguo con interesse il vostro dibattito.
"Un governo così grande da darti tutto quello che vuoi è anche abbastanza grande da toglierti tutto quello che hai" (Chiunque l'abbia detto per primo)
Avatar utente
pinopic1
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1253
Iscritto il: 24/05/2008, 15:00

Re: Fini : la legge sul biotestamento: "E' da Stato etico"

Messaggioda chango il 31/03/2009, 16:38

matthelm ha scritto:
chango ha scritto:la libertà di coscienza in parlamento, ma non solo, non dovrebbe mai essere usata per negarla ad altri.


Frase per me incomprensibile la tua.
Comunque libertà di coscienza su temi etici vuol dire che io parlamentare di un partito posso votare contro una legge che non era nel programma di governo e tantomeno nello statuto del mio partito. Altrimenti io parlamentare non avrei aderito a quel partito ne votato la fiducia di quel governo.

E nessuno, ripeto nessuno, può pretendere il mio assenso.

Se così non fosse, per quanto mi riguarda, questo partito non esisterebbe neanche.

chango ha scritto:dubito con un "timorato" si renda conta della propria limitatezza, proprio perchè pretende di regolare il mondo in base ai propri principi. non si limita a voler decidere della propria vita, pretende che anche gli altri vivano in base ai suoi principi.
arrivando per assurdo a chiamare eutanasia ciò che è autodeterminazione.


Queste tue frasi la dicono lunga su sul fatto che tu abbia letto e capito i miei post. Non importa.


Stefano'62 ha scritto:ma non credo che lasciare libere le persone di decidere della propria esistenza possa essere parificato alla libertà di scelta di drogarsi,o che debba per forza aprire la strada all'eutanasia,


Stefano, il tuo candore mi incute rispetto ma l'eutanasia è lo sbocco di tutte queste "battaglie" ultralaiciste (non laiche!).



la libertà di coscienza come viene intesa dai parlamentari e non solo da loro in altri contesti (medici, infermieri, farmacisti, per fare degli esempi, anche se preferiscono chiamarla obiezione) non è il semplice dire no ad una legge che non era prevista nel programma di governo (per esprimere un dissenso non è necessario appellarsi alla libertà di coscienza in un parlamento in cui non c' è vincolo di mandato) ma è la scusa attraverso la quale votare una legge che è un affermazione di coscienza. l'imposizione di una coscienza particolare ad una comunità plurale.

se il parlamentare, invocando la sua libertà di coscienza sui temi etici, impone per legge determinate cure non lasciando che a decidere sia il cittadino, priva quel cittadino della sua libertà di scegliere in base alla propria coscienza. mi pare un concetto elementare.

il tuo discoso è chiaro e si basa su un idea di "bene comune" che è legittimamente tua, ma che non dovrebbe per nessun motivo diventare un'imposizione da parte dello Stato, visto che altri hanno un idea di "bene comune" diversa dalla tua.
ritieni l'eutanasia demoniaca? io no e non vedo perchè le mie convinzioni personali che coinvolgeranno solo e soltanto la mia persona debbano essere limitate da una legge delloStato o dalla coscienza di qualche funzionario che invece rispettare le scelte del proprio paziente preferisce disquisire di filosofia ed etica.
chango
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 656
Iscritto il: 30/12/2008, 13:06

Re: Fini : la legge sul biotestamento: "E' da Stato etico"

Messaggioda franz il 31/03/2009, 16:43

pinopic1 ha scritto:Però...
"la legge sul biotestamento è da Stato etico", lo aveva detto prima di Fini il ragioniere Brambilla, che è uno qui del circolo del PD. Forse viene dalla Margherita. A me questo preme sottolineare: non è che abbiamo bisogno di lezioni da Fini.
Per il resto seguo con interesse il vostro dibattito.

Se lo dico io e se lo dice Brambilla, evidentemente la cosa non fa molto scalpore.
Se lo dice D'Alema o Franceschini le cose cambiano un po' ...... (ma a proposito ... lo hanno detto?)
Se lo dice Fini, la cosa fa notizia.
Poi sulle lezioni credo che ognuno possa darne e di solito sono sbagliate e spocchiose quelle esternazioni del tipo "noi non accettiamo lezioni da ....".
Credo che tutti possano dire ogni tanto cose intelligenti e solenni cavolate e non esistano posizioni politiche esenti a prescindere dall'una o dall'altra possibilità.

Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Fini : la legge sul biotestamento: "E' da Stato etico"

Messaggioda incrociatore il 31/03/2009, 16:50

tanto perché ognuno ogni tanto ha il bisogno di dire le "SUE" cavolate vi racconto di un giovane prete che su una mailing-list si è incazzato come una biscia quando ho fatto una citazione di Gaetano Salvemini...

la citazione era questa:
Codice: Seleziona tutto
"Quando un clericale usa la parola libertà intende la libertà dei soli clericali (chiamata libertà della chiesa) e non le libertà di tutti. Domandano le loro libertà a noi laicisti in nome dei principi nostri, e negano le libertà altrui in nome dei principi loro".

Gaetano Salvemini


allora gli ho risposto così:

L'inattualità di Salvemini...

Don Marco si è molto risentito della mia citazione di Gaetano Salvemini sul concetto "clericale" di libertà... Può essere che ne abbia le ragioni e mi stia sbagliando io a reiterare una citazione di 100 anni fa che oggi non sarebbe più attuale. Io, in tutta onestà penso proprio abbia torto lui... ahimé... infatti sarei più contento di avere torto io.

"Sbugiardarmi", però... sarebbe abbastanza facile... basterebbe chiarire perché non è vero... se ci s'incazza e basta si va ben poco lontano.

Il concetto di Salvemini in fondo è semplice: i laici, nei quali per comodità raggruppiamo tutti coloro che ritengono lo Stato e la Chiesa due cose separate (per distinguerli dai laici che semplicemente non appartengono al clero), quelli che si ritrovano negli insegnamenti di Voltaire, hanno un idea abbastanza forte di libertà... cioè ciascuno deve poter disporre della possibilità di muoversi, pensare, agire, determinare scelte personali senza vincoli tranne quelli per i quali quella stessa libertà diventa oggettiva limitazione alla libertà altrui... con questa formazione non c'è quindi miglior sostenitore della possibilità di poter esprimere una fede religiosa e tutto quel che ne consegue, di un laico e, infatti..."domandano le loro libertà a noi laicisti in nome dei principi nostri".

Con questa formazione, per un laico, i principi etici e morali sono una conseguenza più che un codice... uccidere, rubare, sottomettere, imbrogliare... un laico non ha bisogno di un decalogo per stabilire cosa è buono e cosa è sbagliato... si limita a capire che se il suo agire diventa danno per gli altri non è cosa giusta.

Un "clericale", dove per comodità non intendiamo solo il membro del clero, ma anche chi ritiene che Stato e Chiesa debbano essere considerate in simbiosi, quasi un tutt'uno, invece non ha questa predisposizione... assume dei principi fondanti che ritiene giusti con il rischio di finire, in questo modo, per... "negare le libertà altrui in nome dei principi suoi".

Se per un laico c'è un valore forte dell'individuo e della sua possibilità di auto determinarsi (con i limiti che si è detto) per un clericale no. In questo caso l'individuo deve essere soggetto alla regola che il principio religioso impone e quindi alla stessa organizzazione religiosa, la sua Chiesa, che poi cerca di estendere a tutti questa regola, anche a coloro che religiosi non sono o, addirittura, sono "diversamente religiosi", attraverso il condizionamento religioso dello Stato stesso e delle sue norme.

Lo "Stato etico" è il più orribile risultato del "negare le libertà altrui in nome dei principi loro"... tutte le società in cui il ruolo di una religione si allarga a essere essa stessa guida dello Stato... sono Stati etici... e l'esempio non sono solo le diverse situazioni medio-orientali islamiche, ma, secondo me e tanti altri, anche l'Italia... con le dovute differenze nei termini di quanto nel "bel Paese" la situazione si presenti meno cruenta delle "lapidazioni dell'adultera" di Teheran. Anche se favorire una Legge che obbliga l'impianto di un embrione malato in una donna mi pare essere una violenza senza sassi, ma ugualmente vomitevole.

Intendiamoci, i principi fondanti di un "clericale" possono essere anche accettabili per un laico... non rubare, non uccidere... ma se presi come regola finiscono comunque per non essere la stessa cosa che per un laico... la regola, se la fa una Chiesa, può avere le eccezioni che quella Chiesa ciclicamente stabilisce... ed è stato così soprattutto in passato anche su principi "forti"... non uccidere è la regola, ma bruciare l'eretico può essere l'eccezione... e un "clericale" si conforma alla regola. Per un laico no... non esistono principi "forti" o "deboli", se la mia libertà la toglie all'altro è sempre male.

Provo a fare un esempio di principi "laici" che, proprio perché partono dal valore che nulla può intendersi libero se viola il libero arbitrio altrui, potrebbero benissimo non vietare nulla ai credenti o diversamente credenti e al contempo consentire ai non credenti, atei o agnostici di agire secondo i loro principi di libertà.

Poi mi rendo conto che su alcuni temi mi sono "allargato" un po'... ma è solo un abbozzo di idee e ognuno potrebbe provare a integrare... Diciamo che l'idea è quella per la quale, se ci si ritrova d'accordo con tutti i punti indicati si vedrà che non si stabilisce nessun divieto a fare le scelte personali che si credono giuste, in nessun campo, e al contempo non si imporrà nulla ad altri che le nostre scelte non condividessero... se si comincia a non essere d'accordo con qualcuno, molti o tutti i punti si scoprirà di essere più o meno "clericali"... cioè si tenterà di imporre la nostra visione delle cose agli altri in base ai principi nostri.

Insomma... se siete d'accordo su tutto, Salvemini è inattuale e io un pirla a ritirarlo fuori dopo più di 50 anni che Salvemini se n'è andato... se non è così, Salvemini è purtroppo attuale e Marco non ha nessun diritto d'incazzarsi perché l'ho fatto.
__________________
SCOPRIAMO QUANTO SIAMO CLERICALI
Ogni punto ammette una risposta tra "favorevole" o "contrario"

DIRITTO DELLA RICERCA
    • La ricerca scientifica deve essere sottoposta al controllo primario dello stesso mondo scientifico ed accademico e non può essere guidata da poteri politici o religiosi
DIRITTI DELLA DONNA E DELLA MADRE
    • La donna è l'insindacabile responsabile della propria maternità e non può essere costretta a partorire contro la sua volontà così come il contrario
    • La maternità è una scelta che non può essere contrastata anche se la madre dovesse essere costretta ad utilizzare metodologie scientifiche alternative al metodo naturale

DIRITTO ALL'AMORE E ALL'AFFETTO
    • Il legame d'amore tra esseri umani di qualsiasi genere ha diritto ad essere tutelato dalla Legge
    • Sull'unione tra esseri umani di qualsiasi genere non devono essere consentite ingerenze, condizionamenti e giudizi morali delle istituzioni pubbliche e religiose

DIRITTO ALL'AUTODETERMINAZIONE E ALLA SALUTE
    • Ognuno deve poter disporre della scelta dei propri trattamenti sanitari. Se non cosciente deve poterlo disporre in via testamentaria indicando le sue volontà e i suoi esecutori
    • Ogni trattamento che ha funzione di surrogare le normali attività biologiche del corpo umano e che è svolto per mezzo di macchine, strumenti e tecnologie deve ritenersi trattamento sanitario
    • In assenza di disposizioni del malato sui trattamenti sanitari deve decidere sempre in "scienza e coscienza" il medico e solo lui o in comunione con le persone legate da relazione affettiva al paziente.
    • Lo Stato non può vantare nessun diritto e imposizione sul corpo di alcuno tranne quando, come in pratica stabilisce la Costituzione, la libertà del singolo dovesse entrare in conflitto con il rischio per la salute altrui.
DIRITTO ALL'ISTRUZIONE
    • La scuola, così come l'acqua, l'aria, l'etere, l'energia e le reti di trasporto, è un bene pubblico anche se la sua gestione è affidata a privati
    • Lo Stato ha il dovere di finanziare la scuola, sia pubblica che privata. I finanziamenti devono essere stabiliti in base alla corrispondenza delle istituzioni scolastiche ai programmi educativi ministeriali, alla trasparenza dei bilanci di queste istituzioni e agli standard professionali del personale docente che lo Stato deve prevedere
    • La scuola, sia pubblica che privata, per il suo ruolo educativo deve mettere a disposizione i propri spazi per l'approfondimento di temi e attività in ambito culturale, sportivo e religioso per tutti coloro che intendano usufruirne al di là del programma educativo standard

DIRITTO ALLA GIUSTIZIA
    • Ogni persona/cittadino è soggetta alla Legge e solo ad essa. La presenza di simboli religiosi all'interno dei luoghi nei quali la giustizia è esercitata, per quanto possano corrispondere al comune sentire della maggioranza delle persone/cittadini, costituiscono nocumento pregiudiziale o possono essere interpretati in questo modo da imputati che in quei simboli non si riconoscono e pertanto, secondo i principi Costituzionali della non discriminazione religiosa e al diritto di ciascuno ad essere giudicato indipendentemente dalle proprie convinzioni religiose, vanno rimossi.

DIRITTO AL CULTO E AL NON CULTO
    • Ognuno deve essere libero di esercitare un culto religioso o di non farlo. Nell'uno e nell'altro caso nessuno deve essere discriminato per questo
    • Chi esercita il culto di una religione ha il diritto di sostenere anche economicamente l'organizzazione religiosa di appartenenza. Lo Stato può raccogliere le donazioni volontarie in occasione della dichiarazione dei redditi dei contribuenti e destinare le somme corrispondenti alla donazione fatta. La dichiarazione dei redditi non deve avere valore censuario per stabilire le percentuali di appartenenza dei contribuenti alle singole confessioni, ma per destinare l'esatto importo della dichiarazione secondo le quanto stabilito dalla donazione (ora 8°/oo) in rapporto al reddito stesso.
    • Le comunità locali devono consentire a che nel territorio della comunità possano sorgere luoghi per il culto, ovviamente qualsiasi che si impegni ad operare nel rispetto della Costituzione e con l'unico vincolo che le istituzioni locali devono essere messe a conoscenza delle forme, della consistenza e dell'origine dei finanziamenti con i quali i richiedenti intendono erigere le strutture

Se avete totalizzato 16 "contrari" siete messi male... o forse sarebbe meglio dire SIAMO messi male...
;)
An eye for an eye will make the whole world blind
Mahatma Gandhi (1869-1948)
Avatar utente
incrociatore
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 560
Iscritto il: 18/05/2008, 15:57
Località: Via Barbierato, 15 - 28844 Villadossola (VB)

PrecedenteProssimo

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 14 ospiti