Mi rendo conto che questo è un argomento complesso che non può essere ridotta nelle poche righe di un post.
Ma, se proprio vogliamo provare a riassumere per sommi capi, secondo me, bisognerebbe porre un limite alla cultura del "pacifismo a oltranza" che molti, soprattutto nei ranghi della Magistratura e nell' ambito dell' ambiente accademico, cercano di imporre alla società nel suo insieme, paradossalmente!, con la violenza (solo verbale, perché non hanno i mezzi per usare quella fisica).
La leva militare, insegnando ai giovani a combattere e a controllare la propria naturale aggressività, farebbe loro molto più bene che male, come vediamo in Gran Bretagna, ove il National service degli anni '50 pose le basi per una società molto dinamica e ricca di buone qualità negli anni successivi. Comunque lo vediamo, tantissimi giovani si iscrivono a pugilato o a karate, proprio per sfuggire alla cultura castrante che vedono loro imposta.
Il pacifismo non è la cura per i mali della società, se mai è una (con) causa di questi, e il Partito Democratico dovrebbe prenderne atto.