da diffidente il 23/11/2023, 11:56
Dove vivo e, a quanto mi consta, anche a Roma, questo modo di discutere - avvicinarsi all' interlocutore e guardarlo negli occhi, anche usando un tono di voce non basso- è piuttosto frequente, soprattutto fra uomini, se vogliamo come fatto culturale. Anche se fra e persone laureate o comunque facenti parte delle fasce sociali a più benestanti non è molto praticato, questo modo di interloquire fa parte della nostra cultura e non penso sia un male. Significa che non si ha timore dell' interlocutore, anche se forte fisicamente , potente o comunque potenzialmente in grado di arrecare danno e non si vuole essere irregimentati in un modo di fare "vittoriano" che, sempre secondo me, risulta anche artificioso.
A mio parere, quello che è successo non è una forma di violenza fisica, ma di espressione forte del dissenso. Lo stesso Marco Pannella, prima che le sue condizioni di salute peggiorassero, si è trovato molte volte in situazioni simili e non si è mai tirato indietro, né mi risulta avesse paura di questo modo di confrontarsi. Che, chi di voi c'era lo ricorderà, era abbastanza diffuso negli anni '70, perché indica che c'è passione politica, e non ipocrisia e finzione. Secondo voi De Luca, che pure non è più giovanissimo, si sarebbe fatto intimorire?
Devo essere sincero, sarei molto più contento se anche i politici del PD avessero usato nei confronti di Berlusconi questo modo "forzuto" di fare, anzi, è proprio il modo un po' fiacco con cui si esprimono ai dibattiti che ha alienato le simpatie di molti simpatizzanti ai rappresentanti politici progressisti
LA POLITICA NON E' UNA CENA DI GALA