Giro d’affari nel 2006 superiore al miliardo e 300 milioni di euro; perdita complessiva pari a 160 milioni; indebitamento totale che si aggira sul miliardo e 600 milioni.
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un’industria con un volume d’affari che nel 2005 ha raggiunto, comprendendo anche l’indotto, i 6 miliardi di euro.
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Nel nostro Paese la fonte principale di ricavo sono i proventi derivanti dalla cessione dei diritti televisivi, che rappresentano circa il 60% del totale delle entrate. Negli altri contesti europei, invece, la principale fonte di ricavo sono i proventi commerciali – ossia i ricavi da sponsorizzazioni e da merchandising – e i diritti televisivi rappresentano soltanto il 30% delle entrate, la metà esatta rispetto alla realtà italiana. Sul piano dei ricavi, perciò, i nostri club non hanno ancora diversificato il business rimanendo troppo legati alla negoziazione dei diritti tv.
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( da http://economia.tesionline.it/economia/ ... sp?id=1339 )
Per raggiungere la gestione e l'organizzazione della tanto decantata Inghilterra ci vorrebbe una gestione seria che faccia fare ulteriori passi alle societa' e le faccia diventare gestori reali del proprio marchio, senza puntare soltanto ai proventi TV.
Invece siamo ai vecchi scontri tra gruppetti, e soliti noti!
Decine di ore di trasmissioni TV per analizzare il movimento del pelo della caviglia del centravanti di turno ma mai un'analisi seria del vecchiume e dello scontro di potere che c''e ai vertici di una delle aziende piu' "seguite" dagli Italioti.
Gab
Il documento segreto di Matarrese ai presidenti
Il Pdf del documento inviato da Matarrese ai presidenti
Riunioni informali (in Lega), spaccature non solo fra serie A e B ma anche all'interno della stessa A: la Lega Calcio sceglie sì la linea del manager ma intanto chissà se venerdì 6 marzo sarà in grado di votare il presidente. Antonio Matarrese si augura di restare in sella: di recente ha mandato a tutti i presidenti (42) una lettera-programma, che pubblichiamo in esclusiva ([url]alcuni stralci nel pdf[/url]). Matarrese ripercorre tutti questi anni della sua gestione (dall'8 agosto del 2006), i successi, "i nuovi accordi di ripartizione delle risorse", "il progetto serie B", e soprattutto nella parte finale (sono 25 pagine) spiega "cosa faremo". Le sfide che attendono la Lega in questi anni che vengono: la vendita centralizzate dei diritti tv, con l'obiettivo di superare un miliardo di euro riricavi. "Un'azienda Lega Calcio sempre più al passo dei tempi"; "consiglio di Lega e assemblee, responsabilità condivise; le altre priorità della Lega". Matarrese si sente sempre più il "garante delle regole" ed è pronto ad "incalzare la nuova presidenza federale" (Abete è avvisato...) su tantissimi temi: sulla questione arbitrale, sulla riforma della giustizia sportiva; sulle deleghe per l'attività internazionale e il Club Italia; sulla nomina dei rappresentanti italiani nelle commissioni Uefa; sulle risorse federali. Una Lega insomma che vuole contare sempre di più nei confronti della Figc. E Matarrese conclude così: "Noi abbiamo accettato la sfida, sempre, senza timore. Noi siamo consapevoli delle ulteriori e decisive sfide da affrontare. Noi siamo pronti anche a quelle, ancora una volta senza timore". Molti presidenti hanno apprezzato il programma di Matarrese.
Giovanni Cobolli Gigli, n.1 della Juventus, non era presente alla riunione informale di venerdì scorso in Lega: ed è rimasto irritato per come è stata condotta e per le voci (relative soprattutto a Maurizio Beretta) che sono state fatte filtrare all'esterno. "La Lega ha bisogno di una struttura manageriale, efficace e trasparente. La trasparenza è necessaria in una società per azioni. Figuriamoci in un organismo che comprende 42 società di calcio", spiega ora Cobolli. Molte cose però sono ancora da definire: "Bisogna chiarire come debba essere esercitato il potere attribuito a questa figura manageriale, quale debba essere il suo rapporto con l'assemblea". Ma tutto questo non significa, almeno per Cobolli, una bocciatura per Antonio Matarrese, che molti invece vorrebbero come presidente-traghettatore (non si sa per chi e per quanto tempo). "Matarrese ha distribuito un documento (vedi sopra, ndr) nel quale è riassunto il lavoro svolto dalla Lega durante il suo mandato. Si tratta di un elenco notevole, che comprende importanti obiettivi centrati anche in momenti complessi. Penso, ad esempio, all'operazione per individuare l'advisor che affiancherà la Lega nella vendita dei diritti tv collettivi e se ora la Lega può lavorare per darsi una struttura ancor più manageriale, il merito è di Matarrese e delle persone che hanno lavorato al suo fianco". La Juventus insomma è con l'attuale n.1. Lo stesso il Milan, che cercherà di farlo votare già venerdì prossimo (se non riuscisse assemblea slittata al 20 marzo). Diego Della Valle, patron viola, ha espresso la sua fiducia a Matarrese e un presente che in passato era stato particolarmente severo con lui lo ha chiamato dall'estero, dov'è per lavoro, e lo ha elogiato. Certo, c'è il gruppo Zamparini che non lo vuole più, ma i presidenti sono spaccati e anche stavolta Matarrese potrebbe salvare la pelle.
E Palazzi apre un'inchiesta su Preziosi in Lega Calcio
Finita la settimana bianca in Abruzzo, il superprocuratore della Figc, Stefano Palazzi, tornerà a Roma e aprirà un fascicolo sulla presenza di Enrico Preziosi venerdì scorso in Lega Calcio. Il n.1 del Genoa, come noto, è "super inibito" e non poteva essere presente quindi alla riunione, seppur cosiderata "informale", con gli altri dirigenti di serie A (17 in tutto su 20 club). A rischiare un deferimento, l'ennesimo, però non è solo Preziosi ma anche i dirigenti che hanno avuto rapporti con lui: Zamparini, Foti, Cairo, l'avvocato Leandro Cantamessa del Milan (strano non conoscesse le norme), forse lo stesso presidente della Lega, Matarrese che non se l'è sentita di far uscire Preziosi, eccetera.
Più che un'inibizione, spesso inefficace, rischiano un'ammenda: tempo fa lo stesso Preziosi fece un gesto bellissimo, devolvendo i soldi in beneficienza. Auguriamoci che possa essere imitato. L'inchiesta di Palazzi comunque sarà lenta, come capita sovente: se ne parlerà dopo le elezioni della Lega Calcio.
Paparesta vuota il sacco: il 12 marzo va in Procura
Gianluca Paparesta è stato fatto fuori da Gussoni-Collina e adesso ha deciso di vuotare il sacco: l'ex arbitro di Bari infatti ha chiesto di essere sentito dal procuratore Figc, Palazzi. L'appuntamento, saggiamente, è slittato: non se ne fa nulla questa settimana, perché venerdì ci sono le elezioni degli arbitri, goù di per sé molto agitate, ma l'audizione è stato fissata per il 12 marzo, a Roma. Paparesta aveva già parlato a lungo, sia con la procura Figc che con i pm di Napoli: evidentemente, si era dimenticato qualcosa... Vedremo: non a tutti piacciono queste rivelazioni a rate. Personalmente, avremmo reintegrato Paparesta nell'organico arbitrale: uno come lui avrebbe fatto comodo. Ma Gussoni-Collina la pensavano diversamente dopo la vicenda delle Sin moggiane. Il mondo degli arbitri fatica a mettere una pietra sopra a Calciopoli. Anzi, si riaffacciano alla ribalta personaggi legati a Calciopoli.
Federazione Triathlon: resta Di Toro e appoggia Petrucci
Emilio Di Toro è stato confermato per la seconda volta consecutiva presidente della Federazione Italiana Triathlon per il quadriennio 2009-2012, nel corso della 13ª assemblea elettiva che si è tenuta oggi a Bologna. Di Toro, appena riconfermato (ha sbaragliato la concorrenza), ha dichiarato: "Nei primi quattro anni del mio mandato ho ricevuto dal Coni un imprescindibile sostegno per l'attività e lo sviluppo del triathlon e desidero esprimere il mio personale appoggio e la mia fiducia al presidente Gianni Petrucci in vista delle prossime elezioni".
(1 marzo 2009)
da repubblica.it