pianogrande ha scritto:Sono stato educato ad un metodo che va per "spunti di riflessione".
Quando manifesto la mia idea, rivolgo un invito all'interlocutore a farci sopra una riflessione.
In cambio, mi aspetto di ricevere l'idea dell'altro perché io possa rifletterci sopra.
Il risultato di tutto questo sarà pure che ognuno rimane della sua idea ma questo non significa che lo scambio sia stato inutile....
Se lo scopo di una discussione fosse (o fosse soltanto) far cambiare idea agli interlocutori si potrebbe, brillantemente, smetterla di discutere.
Credo che dipenda dal tema in discussione.
Se stiamo parlando di filosofia, di politica ad alto livello strategico, di metafisica, difficile cambiare idea dopo una discussione con altri che la pensano diversamente. Ma possiamo tentarci, perché l'esercizio è interessante e se ci mettiamo passione qualcosa nella mente dell'interlocutore cambia.
Tuttavia discussioni su questi livelli dovrebbero essere rari. In politica, se si vuole fare politica operativa, quella che studia e risolve i problemi concreti della collettività, dovrebbero essere ben superiori le esigenze di discussione pratica e soprattuttto decisione. In questi casi per prima cosa non è assolutamente detto che tutto debbano avere già idee pronte a priori. Informarsi e sentire le idee degli altri serve quindi a colmare un vuoto cognitivo, visto che nessuno sa tutto su tutto. Non si cambia idea perché non è necessario avere idee preconfenzionate prima su ogni cosa (cosa invece importante per chi ha una formazine ideologica-dogmatica).
Ma lo scopo in politica non è solo discutere tanto per farlo, come facciamo noi.
Lo scopo è arrivare ad una decisione, renderla operativa, osservarne l'impatto con la realtà.
Qui si che è importante convincere chi puo' essere convinto.
Ciao,
Franz