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Firenze, città d'ingegni arditi

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: Firenze, città d'ingegni arditi

Messaggioda pierodm il 14/03/2009, 16:57

Vedo che riesce difficile capirsi: non dico essere d'accordo, ma solo capirsi.

Sulla Costituzione ne parliamo sotto un altro titolo, qui vicino.
Dico solo che il problema non è se cambiare o non cambiare la Costituzione, ma il senso, lo stile, le ragioni, il significato politico del fatto che si ponga questo problema, in questo modo, in questo momento - senza partire oltre tutto da una proposta precisa su quali siano i cambiamenti da promuovere, ma facendo rimbalzare come una palletta da ping pong la sola idea che "bisogna cambiare".

Sui militanti.
Dissentire da loro è legittimo, e ci mancherebbe altro.
Ma dipende dal modo, e in parte anche da chi dissente e perché.
Non mi è piaciuta la faccia di renzi, mentre li ascoltava, e questa può essere anche una mia personalissima sensazione, di pelle.
Ma qui sono sono state usate parole - non equivocabili - assolutamente offensive sia sul piano umano, sia su quello politico.
Essere "senza remore" va benissimo: come si dice, ci si dimostra apertamente per quello che si è capaci di essere.
E io, altrettanto senza remore, dico che questo modo di essere mi fa mettere in secondo piano, e pure in terzo o quarto, le chiacchierate politiche, perché prima, dopo e dentro la politica ci deve essere un tasso di sensibilità e di capacità di capire le persone, senza la quale la politica non vale niente, e i discorsi politici non significano niente.

Aggiungo anche un'altra cosa.
Capire le persone è un valore valido sempre, ma a maggior ragione è valido quando si tratta di persone con le quali si presume che si condivida un pensiero, un'appartenenza.
Non è allora solo un fatto "sentimentale", ma intellettuale e politico.
Queste persone - vecchi militanti o giovani rampanti - possono anche sbagliare, secondo noi, ma la logica ci suggerirebbe di pensare che sbagliano il linguaggio, o forse semplificano troppo un'idea, e che dobbiamo avere il buon senso di non prenderle alla lettera.
D'altra parte - se è vero che un Renzi sconosciuto non è il caso di giudicarlo da un paio d'ore di trasmissione televisiva - a maggior ragione non è il caso di giudicare due vecchi militanti da due minuti d'intervista volante.
Io credo.
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Re: Firenze, città d'ingegni arditi

Messaggioda lucameni il 14/03/2009, 17:17

Bè in certo qual modo i due vecchi militanti sono stati molto espliciti (nel contestare Renzi).
Un compito più facile il loro: non sono candidati di nulla, non dovevano presentarsi con un programma o metterci la faccia per diventare leaders di qualcosa, non hanno proposto nulla se non contestare in maniera generica il prossimo candidato sindaco del Cs (dire che è di destra, un mezzo prete, un accenno al suo azzardo in merito alle riforme costituzionali non è che poi sia gran cosa).
In due minuti hanno detto molto per il ruolo che lì avevano. Decisamente molto espliciti soprattutto davanti un pubblico televisivo che si sarà pur fatto un'idea di che sinistra loro rappresentano.
Ma se si prendono ad esempio i militanti è perchè sono stati messi in mezzo, qui, come esempi di una sinistra onesta etc etc.
A me - e mi spiace se non l'ho saputo spiegare - pare esattamente l'opposto: l'uso - poco accorto - di valori (costituzionali) per dissimulare un disappunto su una scelta non "rossa". Un disappunto legittimo peraltro. Meno legittimi a mio avviso se si usano argomenti pretestuosi, se non falsi, privi di riscontro nella realtà (volendo si può valutare punto per punto ogni "accusa" e confrontarla alla luce delle autentiche dichiarazioni e atti documentati).
Tanto più coloro che contestano Renzi in quanto falso "nuovo" (un presidente della provincia, seppur giovane, non può essere "nuovo", se non inteso nel senso di aver battuto coloro che erano stati sponsorizzati dai vertici del partito) erano sostenitori di Ventura, vecchio volpone con mille battaglie alle spalle e sopratutto paracadutato da Roma.
Tant'è le primarie tanto invocate ci sono state.
Effetti collaterali di quello che si è tanto invocato. Adesso non vanno più bene?
Non credo sia questo no?
Appunto.

"Non mi è piaciuta la faccia di renzi, mentre li ascoltava"

vabbè, dai.
A fronte di quello che dicevano (e non era lieve) uno che facce doveva fare? Minimo seccata, tanto più che l'attacco più pesante veniva proprio dalla parte politica che in teoria lo dovrebbe sostenere (al che, stando a Firenze e conoscendo un po' di persone, si spiega la mia affermazione quando ho detto che una parte di elettori di sinistra non sarebbe affatto dispiaciuta di una sconfitta di Renzi).
Ma poi, siamo a giudicare le facce? Non dicevamo che vale la sostanza?
Anzi secondo me ha replicato in maniera fin troppo democristiana per i miei gusti.
Se qualcuno mi avesse detto quelle cose in faccia....bè la mia di faccia avrebbe assunto espressione di tenore tutt'altro che sorridente. E avrei replicato con parole un tantino forti. Come secondo me si meritavano.
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Re: Firenze, città d'ingegni arditi

Messaggioda pierodm il 15/03/2009, 0:15

Messo così da Luca, il discorso mi sembra più accettabile.

Però non sono d'accordo sul dislivello delle difficoltà tra politico e militanti.
Certo, è più semplice mettere insieme qualche battuta - indipendentemente se sia intelligente o stupida - che impostare una politica, fare leggi, gestire un comune o un partito, etc.
Questa però mi suona troppo uguale al solito argomento che viene usato da tanti politici, quando sono accusati di aver fatto male il loro lavoro, o di non averlo fatto per niente - di solito si aggiunge anche un "che ne sai tu delle difficoltà che ho dovuto affrontare" e un "voi parlate di cose che non conoscete", etc.

Candidarsi, fare politica ad un certo livello, governare un partito, un comune, un paese, non lo prescrive il medico, non è un obbligo per nessuno.
Se uno si candida, si presume che sia competente e adatto al ruolo, cioè capace di affrontare e superare le difficoltà relative, e come tale è giudicato, sia prima che dopo le elezioni.
Uno che s'incazza o s'innervosisce per una critica, anche immotivata e ingiusta, secondo me non è adatto - Berlusconi, tra parentesi, evita i confronti veri proprio perché non è in grado di sostenerli, e infatti dimostra anche in questo di non essere psicologicamente adatto, come con i cucù e le corna di gruppo e le barzellette sui lager.

Io, nel mio piccolissimo, non mi candiderei nemmeno per fare il sindaco in un paesino di mille abitanti, perché non ne ho le competenze amministrative e nemmeno la duttilità diplomatica.
Anzi, nonostante la mia autostima complessiva, so benissimo quali sono i miei limiti, e non mi sento di propormi a fare il dirigente nemmeno di una cooperativa o di un condominio.

Io credo che dovremmo cominciare, tutti, ad essere meno comprensivi per chiunque si proponga ad un ruolo di responsabilità, a tutti i livelli, e pretendere un tasso ragionevole di talento e di competenza: non è questa la base della famosa "meritocrazia"?
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Re: Firenze, città d'ingegni arditi

Messaggioda lucameni il 15/03/2009, 0:32

Non è sbagliato il pretendere sangue freddo a fronte di critiche e repliche; ma non vorrei poi che un'impassibilità possa dare l'impressione di qualcosa di fasullo.
Un minimo di "cuore", che vuol dire anche saper rispondere a muso duro (non sinonimo di arroganza e nemmeno di isterismi da padroncino) ci vuole.
Pensiamo solo a Prodi, qui amatissimo.
Persona con molti pregi, ma di un rancoroso pazzesco (possiamo ricordare vari episodi) che, se non gli ha giovato, neppure lo ha reso poi tanto impopolare tra di noi.
Ecco, che Renzi abbia storto la bocca francamente non mi scandalizza.
A fronte di un attacco decisamente duro, e - a mio modesto avviso- immotivato in quello che gli veniva attribuito, oltretutto non da esponenti del PDL ma da militanti della sinistra, teorici alleati e teorici sostenitori (mi chiedo solo se non lo fossero.........) vederlo col faccione sereno e pacioso mi sarebbe sembrato qualcosa di innaturale e ancor più offensivo nei confronti degli interlocutori.
Avrebbe voluto dire che non significavano nulla.
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