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pianogrande ha scritto:trilogy ha scritto:La comandante finita ai domiciliari ha commesso "atti di resistenza o violenza contro una nave da guerra nazionale", come le viene contestato con l'articolo 1100 del codice della navigazione (reato punito da tre ai dieci anni)?
Risponde Gregorio De Falco, ex comandante della Guardia Costiera oggi senatore del Gruppo Misto. "L'accusa non regge, la motovedetta della Guardia di finanza contro cui è finita la Sea Watch 3 non è una nave da guerra, che è un'altra cosa, è una imbarcazione militare che mostra dei segni caratteristici ed è comandata da un ufficiale di Marina. Peraltro, la Sea Watch è un'ambulanza, ovvero un natante con a bordo un'emergenza: dunque non era tenuta a fermarsi. Piuttosto, la nave militare avrebbe dovuto scortarla a terra".
Questa risposta non mi convince, forse De Falco dovrebbe spiegare su cosa si basa. La definizione di nave da guerra è nella convenzione di montego bay art. 29. La nave è della guardia di finanza che fa parte delle forze armate, ed è gestita da personale militare, quindi l'accusa non è del tutto infondata.
Non mi sembra il problema di fondo.
Carola era ben convinta di infrangere delle leggi e ha fatto consapevolmente la sua scelta.
Il problema è se quelle leggi sono umanamente giuste.
Insomma il problema è umano e politico.
L'aspetto legale finisce per passare in seconda linea; anzi sarà la politica stessa che cercherà di farlo passare in seconda linea dopo le roboanti sparate di Salvini che gli fanno gioco solo se il gioco dura poco.
franz ha scritto:https://www.ilsole24ore.com/art/sea-watch-3-perche-nave-carola-doveva-attraccare-lampedusa-AC9aObV?
Un lungo articolo che parte dai post su twitter del Prof Fabio Sabatini.
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