Nella seguente intervista D'Alema ribadisce e difende il ruolo di "mestiere" della politica, come quello (fa l'esempio) del giornalista. Quindi fino alla morte non ce lo toglieremo di torno!
Io invece sono, in linea di massima, per persone prestate temporaneamente alla politica. In particolare per i ruoli istituzionali sia centrali che locali.
Perchè se è vero che sono meno esperti delle cose della politica è altrettanto vero che porterebbero costantemente "aria fresca".
Vittorio
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Da repubblica.it :
D'Alema promuove Franceschini
"Adesso finalmente il Pd funziona"
"La gestione del primo anno ci ha portato a sconfitte"
ROMA - "Mi sembra che Franceschini stia lavorando bene, ha dato un profilo più chiaro alla nostra battaglia di opposizione". Massimo D'Alema promuove così i primi passi della gestione del nuove segretario del Pd. Ma, nel farlo, non rinuncia a lanciare alcune frecciate a Walter Veltroni. "Franceschini - dice D'Alema - si sta muovendo bene e mi pare anche che ci sia un clima più sereno all'interno del Pd, il che dimostra che non siamo condannati alle polemiche perenni come è stato sostenuto". E a sostenerlo, mettendola al primo posto tre le cause degli insuccessi del Pd, era stato proprio Veltroni quando era segretario. D'Alema nega, ancora una volta, l'esistenza di una rivalità tra lui e l'ex segretario. Pronunciando però un giudizio durissimo contro la gestione Veltroni: "Nel corso del primo anno il Partito è stato diretto in moto tale che ci ha portato a sconfitte e quindi c'è stato un ricambio".
Ricambio che si chiama Franceschini. A cui D'Alema riconosce il merito di aver lanciato alcune proposte giuste ed efficaci. A partire dall'assegno per i disoccupati.
Sul suo ruolo nel Pd, D'Alema ribadisce di non avere cariche nel partito e di non chiederle. Ma questo non significa una presenza silente: "Se si dice poi che io devo stare zitto... beh, diciamo che la Costituzione mi consente di dire la mia e finchè ci sarà una certa audience, continuerò a farlo".
E se da alcuni settori del partito, in particolare dai dirigenti più giovani, arriva la richiesta di un ricambio generazionale, D'Alema minimizza: "Gran parte di noi si è fatta da parte, io presiedo una Fondazione e non sono un dirigente del Partito". Il ricambio delle classi dirigenti "c'è stato più nel centrosinistra che nel centrodestra mentre più in generale c'è un problema nel Paese visto che i giornalisti che chiedono un ricambio a noi sono per lo più gli stessi che scrivono da vent'anni".
Infine, nel commentare l'emergenza economico-finanziaria che sta funestando metà del mondo industrializzato, D'Alema ha detto che "siamo di fronte a una crisi seria, profonda e drammatica. Non vorrei apparire, come dice Berlusconi un menagramo, anche se, forse, il problema riguarda più lui che me, visto che ogni volta che lui va al governo succedono terribili disgrazie".
(10 marzo 2009)