pierodm ha scritto:Il marxismo è un'analisi del capitalismo, non un manuale per la conquista del potere e per l'istituzione di un governo.
Ma, poiché non ho la forza per ripetere con altri argomenti quello che ho già detto e che vado dicendo nelle sedi telematiche da tanto tempo, mi sono andato a guardare su santa wikipedia il seguito del concetto appena detto, ossia la voce marxismo-leninismo, sperando di risparmiarmi un po' di fatica. Con eccellenti risultati.
Il thread parla del comunismo, chiedendo una discussione sulla sua essenza, e tu rigiri la frittata con la definizione del marxismo leninismo? Per forza che poi si va fuori tema!
Io direi che le definizioni che vanno rispettate per prime sono quelle di chi ha coniato il termine nell'epoca moderna. Se poi si chiamano, non casualmente, marx ed engels, e sul loro pensiero poi qualcuno ha coniato il termine marxismo-lenisnismo o che si possa parlare anche di marxismo come particolare impostazione all'intrno di un movimento piu' vasto credo che in questa discussione non centri una beata fava.
« Il comunismo è la dottrina delle condizioni della liberazione del proletariato [cioè di] quella classe della società che trae il suo sostentamento soltanto e unicamente dalla vendita del proprio lavoro, e non dal profitto di un capitale »
(Karl Marx e Friedrich Engels, Princìpi del Comunismo)
Poi inizia il primo grande "contrordine compagni". No, non è una dottrina. E' un movimento.
« Il comunismo non è una dottrina ma un movimento; non muove da princìpi ma da fatti. I comunisti non hanno come presupposto questa o quella filosofia, ma tutta la Storia finora trascorsa e specialmente i suoi attuali risultati reali nei paesi civili. »
(Friedrich Engels, Deutsche- Brusseler- Zeitung n. 80 del 7 ottobre 1847)
« Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. »
(Karl Marx e Friedrich Engels. L'Ideologia tedesca, 1846)
Sul piano politico moderno il comunismo è un movimento che è perfettamente definito dal Manifesto del Partito Comunista.
Obiettivi, metodi, scopi, tutto vi è definito in modo molto chiaro, come si conviene ad un Manifesto politico.
Se nel secolo scorso sono esistiti partiti comunisti è per quel manifesto politico concreto, non per altro.
La scheda di wikipedia mi pare sia molto corretta quando descrive:
Per comunismo si intende in primo luogo una realtà sociale che presuppone la comunanza dei mezzi di produzione e l'organizzazione collettiva del lavoro, a cui si accompagna l'assenza dello Stato.
Per consuetudine moderna è chiamato comunismo il movimento politico riferito prevalentemente a Karl Marx e Friedrich Engels, ma anche a utopisti o rivoluzionari come Étienne Cabet, François-Noël Babeuf, Henri de Saint-Simon, Charles Fourier, Auguste Blanqui. Anche il movimento anarchico ha come fine una società dai caratteri comunisti.
Per estensione, è chiamato comunismo il movimento dai molteplici aspetti che ha difeso o, secondo alcuni, travisato, le sue premesse storiche. Le correnti di tale movimento hanno quasi sempre preso il nome da capi politici che si sono distinti nelle varie rivoluzioni moderne: marxismo, leninismo, stalinismo, trotskismo, maoismo, ecc.
Concentriamoci sulla prima frase. A me sembra chiaro che se le persone sono libere di poter decidere senza alcuna costrizione, ben difficilmente rinunciano alla proprietà privata. Soprattutto in assenza di uno stato, che si rende indispensabile come fattore coercitivo per imporre la citata comunanza dei mezzi di produzione e l'organizzazione collettiva del lavoro. Se quindi si tratta di una società basata sulla volontarietà e senza stato, essa è una utopia.
Qualcuno puo' accettarla, altri no. L'idea che tutti la rifiutino o la accettino è fuori dalla storia.
Tanto che per cercare di realizzarla è stata creata in vari paesi una macchina statale coercitiva senza paragoni nella storia.
Tra l'altro il comunismo parrebbe speculare al liberismo piu' sfrenato (niente stato, tutto privato) ma non è cosi' perché il liberismo ed il libero mercato hanno bisogno di un parco minimo di regole (per normare il diritto di proprietà e la contrattualista commerciale) e quindi hanno bisogno della presenza attiva di uno stato, anche se minimale, che faccia rispettare le regole e di un metodo (democratico) per la determinazione di queste regole.
Se prendo in considerazione il solo obiettivo finale (comunanza dei mezzi di produzione e l'organizzazione collettiva del lavoro, assenza dello stato) per me già il comunismo è sbagliato ed utopistico. Non è un obiettivo da perseguire.
Il dramma pero' viene quando si crea un movimento politico per realizzarlo (accellerando i tempi) perché abbiamo visto come è andata a finire. Tipico delle utopie il finire in tragedia.
Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)