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Non una parola, non un pensiero...

Discussioni su quanto avviene su questo piccolo-grande pianeta. Temi della guerra e della pace, dell'ambiente e dell'economia globale.

Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda incrociatore il 20/01/2009, 11:24

vedo che è anche "scivolata via" la posizione espressa da Romano Prodi... che pare non avere stimolato, qui che dovrebbe essere il luogo più ovvio di discussione dei punti di vista del Professore, nessun interesse... lo trovo strano.
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda incrociatore il 20/01/2009, 11:30

mi sto incuriosendo alla lettura di alcuni documenti e osservazioni di Sami A. Aldeeb Abu-Sahlieh che sono diponibili sul suo sito (anche in italiano)... io ci darei un'occhiata. Le ricerche sono documentate e fanno emergere una realtà che non è proprio quella che anche qui, molte volte, si vuol far emergere.
http://www.sami-aldeeb.com

Sami A. Aldeeb Abu-Sahlieh è nato il 5 settembre 1949 a Zababdeh, nei pressi di Jenin, e dall''84 è cittadino svizzero. È un dottore in legge, esperto in diritto arabo e islamico, cristiano palestinese, fondatore dell’Associazione per la costituzione di uno Stato democratico in Palestina/Israele, collaboratore scientifico all’Istituto Svizzero di Diritto comparato di Losanna, docente di Diritto islamico all’Istituto di Diritto canonico dell’Università di Scienze umane di Strasburgo, docente alla Facoltà di Diritto e Scienze politiche dell’Università di Aix en Provence.
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda franz il 20/01/2009, 11:36

incrociatore ha scritto:vedo che è anche "scivolata via" la posizione espressa da Romano Prodi... che pare non avere stimolato, qui che dovrebbe essere il luogo più ovvio di discussione dei punti di vista del Professore, nessun interesse... lo trovo strano.

Vero che è scivolata via ma non è strano. Il Prof ha espresso una opinione "da diplomatico" e non si è sbilanciato - giustamente - nel merito del conflitto.
Qui invece avviene una discussione "calda" tra persone piu' o meno sbilanciate nel vedere il bicchiere mezzo pieno o vuoto, a seconda del punto relativo di osservazione.
Il testo del Prof forse meriterebbe un thread a parte, perché riguarda sopratttto il tema della unità / divisione del mondo arabo e islamico, rispetto alla varie crisi regionali (non c'è solo gaza, abbiamo afghanistan, libano, iraq, darfu, somalia, yemen ...)

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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda incrociatore il 20/01/2009, 12:04

franz ha scritto:Vero che è scivolata via ma non è strano. Il Prof ha espresso una opinione "da diplomatico" e non si è sbilanciato - giustamente - nel merito del conflitto.

sarà pure una posizione misurata con tutte le cautele della diplomazia, ma non credo che abbia tante interpretazioni l'osservazione che «la “guerra di Gaza” ha infatti radicalizzato ancora di più le posizioni, ha aumentato la spaccatura non solo fra Israele e la Palestina, ma anche all’interno dei palestinesi e, quello che è più grave, tra i diversi Paesi arabi» e che, in ultima analisi «le cose in ogni caso partiranno da una situazione peggiore di quella di un mese fa».

Il Professore ci sta dicendo che l'azione di Israele è sbagliata... a meno che qualcuno voglia contemporaneamente interpretare che con questa dichiarazione egli intenda che, invece, le azioni di Hamas sono giuste e lo voglia intruppare, anche lui, fra gli amici del terrorismo... le sue parole saranno pure diplomatiche, ma chiarissime.
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda franz il 20/01/2009, 12:30

incrociatore ha scritto:
franz ha scritto:Vero che è scivolata via ma non è strano. Il Prof ha espresso una opinione "da diplomatico" e non si è sbilanciato - giustamente - nel merito del conflitto.

sarà pure una posizione misurata con tutte le cautele della diplomazia, ma non credo che abbia tante interpretazioni l'osservazione che «la “guerra di Gaza” ha infatti radicalizzato ancora di più le posizioni, ha aumentato la spaccatura non solo fra Israele e la Palestina, ma anche all’interno dei palestinesi e, quello che è più grave, tra i diversi Paesi arabi» e che, in ultima analisi «le cose in ogni caso partiranno da una situazione peggiore di quella di un mese fa».

Il Professore ci sta dicendo che l'azione di Israele è sbagliata... a meno che qualcuno voglia contemporaneamente interpretare che con questa dichiarazione egli intenda che, invece, le azioni di Hamas sono giuste e lo voglia intruppare, anche lui, fra gli amici del terrorismo... le sue parole saranno pure diplomatiche, ma chiarissime.

A mio avviso per le analisi occorre un periodo di tempo piu' lungo ed occorre valutare molteplici aspetti.
Per Israele se i lanci di razzi cessano (ieri nemmeno uno) la situazione riparte da una situazione migliore.
Hamas, potrebbe accettare l'offerta di Abu Mazen di un governo di unità nazionale, vincolandosi di fatto alla cessazione delle attività terroristiche. Ma sa che se torna a lanciare razzi subisce una dura reazione. Vedendo cosa ha fatto hezbollah negli ultimi due anni, ci sono buone probabilità che anche ad Hamas siano stati spuntati gli artigli. Se poi entrambi vincono le elezioni, sono cavoli loro, fintanto che non fanno terrorismo e non lanciano razzi. La democrazia è democrazia e se non usano la violenza contro i vicini ogni formazione politica ha diritto di vincere e governare.
Se hamas cessa di lanciare razzi e mandare kamikaze, la situazione riparte in modo molto positivo anche (e forse soprattutto) per gli abitanti di Gaza e della West Bank. Depotenziando hamas ed hezbollah nelle loro attività guerrafondaie, di depotenzia anche il contrasto tra arabi moderati e non.
Aspettiamo a trarre conclusioni. Il giudizio storico ha bisogno di tempo.

Ciao,
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda Paolo65 il 20/01/2009, 12:55

Non comprendo perchè si insiste a voler cambiare la realtà anche di fronte ai fatti .

La situazione ,leggo, sarebbe peggiore dopo questo mese di scontri a Gaza.

Ma per chi? Per Israele, per i palestinesi o per il raggiungimento della pace?

Per Israele al massimo nulla non cambierà : se lo vogliono ancora più "morto", questa posizione è identica a quella di 60 anni fa.

Per i palestinesi è di sicuro la più tragica degli ultimi 20 anni,e la presunta radicalizzazione non potrà essere che foriera di altri disastri per loro.

Riguardo alla pace, forse si allontanerà o forse no,ma questo dipenderà dai palestinesi.

Se essi seguiranno Abu Mazen nel giro di 10 anni potrebbero avere finalmente qualcosa di positivo dopo 60 anni di miseria.

Se seguiranno Hamas e la politica degli Hezbollah pilotati dall'Iran, prevedo un futuro ancora più nero.

Capiamoci una volta per tutte: Israele ha sofferto di sicuro in questi 60 anni,ma in quel paese si vive bene nonostante i conflitti.

Paolo
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda incrociatore il 20/01/2009, 13:04

franz ha scritto:A mio avviso per le analisi occorre un periodo di tempo piu' lungo ed occorre valutare molteplici aspetti.

quindi ci stai dicendo che la Redazione del forum che si ispira all'Ulivo critica le posizioni di colui che dell'Ulivo è stato il fondatore?
Per carità... con la fondazione dell'Ulivo non è stata adottata la "Lex Iulia maiestatis"... però che assieme a tanti altri che per opportunità diverse lo hanno già fatto, anche pezzi dell'Ulivo adesso si sgancino dal Professore è una notizia.
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda Stefano'62 il 20/01/2009, 13:17

Paolo65 ha scritto:Stiamo ai fatti ed agli obiettivi raggiunti da Israele.

1.guerra in Libano devastante e da 2 anni da quel fronte non arrivano più minacce
2.azione militare a Gaza devastante per Hamas
3.l'Ue e l'Onu si muoveranno perchè non succeda più quello che è accaduto a Gaza
4.Israele ottiene così una situazione simile a quella libanese

Obiettivi di Hamas: zero assoluto e devastazioni per la popolazione di Gaza

Morale della storia: Hamas sbaglia i calcoli come fece Hezbollah 2 anni fa, e fa pagare un prezzo pesantissimo ai palestinesi,per poi essere costretta a seguire l'Olp di Abu Mazen sulla strada del confronto politico con Israele.


1. motivo:con una maggiore stabilità i libanesi ora hanno qualcosa da perdere.(Non per merito della guerra)
2. azione militare devastante per gente inerme che con Hamas non ha nulla a che fare.
3. Vero:Israele verrà ripresa in privata diplomatica sede dall'astenersi dal ripetere una cosa simile,così da evitare una giustissima accusa per crimini di guerra.
4. Israele ottiene che gli ebrei nel resto del mondo saranno maggiormente odiati e fatti oggetto di assalti criminali.

Obiettivi di Hamas:più forte politicamente perchè la maggior parte delle vittime erano inermi cittadini che non lo avevano votato,e perchè ora i superstiti correranno ad arruolarsi per vendicare i figli morti.

Morale della storia:hezbollah ora è forza di governo alla faccia del suo preteso indebolimento (e della giustizia,devo dire).

Questione di punti vista ?
Mah ?!
Ciao,

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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda franz il 20/01/2009, 13:31

incrociatore ha scritto:
franz ha scritto:A mio avviso per le analisi occorre un periodo di tempo piu' lungo ed occorre valutare molteplici aspetti.

quindi ci stai dicendo che la Redazione del forum che si ispira all'Ulivo critica le posizioni di colui che dell'Ulivo è stato il fondatore?
Per carità... con la fondazione dell'Ulivo non è stata adottata la "Lex Iulia maiestatis"... però che assieme a tanti altri che per opportunità diverse lo hanno già fatto, anche pezzi dell'Ulivo adesso si sgancino dal Professore è una notizia.

Franz non è "la Redazione del Forum" ma un redattore che esprime, in un luogo libero, quello che pensa.
Anche quando non coincide con il pensiero di Prodi, di Veltroni, di Parisi o chiunque altro.
Ciao,
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Re: Non una parola, non un pensiero...

Messaggioda Paolo65 il 20/01/2009, 15:39

Stefano, tu ribalti la verità di quanto è accaduto e sta accadendo.

Alla fine della fiera Israele ne esce più forte sia dal conflitto libanese sia da quello con Hamas,mentre i palestinesi di Gaza ne escono con le ossa rotte,con un sacco di morti e seppur indignati contro Israele hanno capito che con Israele la forza è inutile, anche perchè nessuno al mondo si metterà contro lo stato ebraico(almeno fino a che gli USA lo sostengono).

In questi decenni tutti gli stati arabi ,uno alla volta, si sono eclissati ed ora parlano solo,al massimo finanziano i palestinesi.

In questa occasione neppure Hezbollah si è mosso,anche perchè sanno a loro spese che Israele può fare molto male.

Tolta la indignazione e la rabbia, la stessa peraltro di 60 anni fa, cosa credi possano fare gli stati arabi,Hezbollah ed Hamas contro lo strapotere militare di Israele? Poco e nulla, solo portare altra miseria e tragedie al popolo palestinese e danni al Libano.

Ormai tutti lo hanno capito, anche Abu Mazen, ed allora perchè mistificare la realtà delle cose?

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