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Pd, ritorno al Pds?

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda matthelm il 04/08/2012, 19:24

Il progetto del Partito democratico alla scadenza del suo quinto anno di vita sembra riassorbito nella continuità Pci Pds Ds. E la novità è che ormai lo si dà per scontato, è un luogo comune. Per alcuni poi cancellare le tensioni culturali che ne caratterizzarono la nascita è addirittura un punto qualificante, un’operazione di chiarimento. Per cancellare la stagione di Veltroni un membro della segreteria nazionale di Bersani scrive addirittura un pamphlet di lotta politica: allontanarsi dalla prima fase diventa un elemento di distinzione.
Nessuno sembra più preoccuparsi del fatto che il Pd nacque per essere non tanto un nuovo partito ma un partito nuovo. Qualcosa di diverso, che non c’era, qualcosa di inedito nelle forme democratiche interne e nei rapporti con la società. Oggi invece tutto si fa all’insegna dell’usato sicuro, siamo noi, siamo gli stessi! E così la Festa nazionale del Pd si fa “tornando a Reggio Emilia, dopo 11 anni”, proprio lì dove ci fu l’ultima festa con Berlinguer! Ma a nessuno viene in mente che 11 anni fa non c’era il Pd? E che il Pd era nato forse anche per andare oltre il Pantheon della sinistra italiana? Titoli sui giornali e commenti danno tutti per scontato che la Festa del Pd è la festa dell’Unità, è quella roba lì, nel bene e nel male. Addio innovazione, discontinuità, incontro tra i riformismi cattolico, liberale e socialista.
È questo il messaggio che sta passando e che dà all’intesa con Vendola quel sapore di ricucitura della frattura che vi fu alla nascita del Pd. La sinistra – che non voleva il Pd – si riavvicina e intanto la lenta emorragia degli “altri”, i non socialisti o comunisti, si sta esaurendo per estinzione e sistematico allontanamento. Elettoralmente potrebbe anche funzionare ma solo se la destra italiana non saprà ricompattarsi.
Forse anche questo rassicura in un momento di grandi incognite. E molti ne sono contenti perché così, almeno, si fa chiarezza! Finisce la stagione delle inclusioni e delle ridefinizioni, si riaffermano le divisioni “naturali” tra interessi sociali e schieramenti politici. Ma di “naturale” queste divisioni hanno solo la loro sostanza ideologica perché sono frutto della storia, dell’azione degli umani. Come storicamente si sono formate e affermate altrettanto storicamente si potevano cambiare. Ma bisognava volerlo.
Mario Rodriguez (Europa)

Riporto pure un commento che condivido in toto:
Gli ex Pds-Ds sono patetici nel non rinunciare ai vecchi simboli. In verità molti di loro hanno sempre pensato il Pd come continuazione dei Ds. Questo forse sta a dimostrare che l'impresa di fare un partito NUOVO è sempre difficilissima, se poi si costruisce sulla ex -chiesa comunista è impossibile almeno per i vecchi soci.
Tutto questo è enormemente percepito dall'elettorato non di provenienza comunista e il berlusconismo e affini hanno fin troppo gioco facile a ripeterlo.
Ripartire dal Lingotto, anche senza Veltroni e magari qualche Renzi.
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda pianogrande il 04/08/2012, 23:32

Non so fino a che punto sia realistico dire che questa è una opinione che può portare a fatti concreti.
Al momento, preferisco considerare queste uscite come vera e propria complicità con certi avversari che, in campagna elettorale, non riescono a compattare nessuno senza avere un bersaglio che permetta di stramaledire i comunisti.
Gli vogliamo togliere i comunisti a Berlusconi & C?
Sarebbe becero e superato antiberlusconismo.
I nostri tengono conto di tutto.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda ranvit il 05/08/2012, 9:07

Matthelm, di patetici nel Pd non ci sono solo gli ex Ds....vuoi mettere Gentiloni, Fioroni etc etc???

Anime morte....tutte!

Purtroppo la situazione politico/economica del Paese è drammatica. Non so come se ne possa uscire. :roll: :twisted: :cry:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda matthelm il 05/08/2012, 10:35

pianogrande ha scritto:Non so fino a che punto sia realistico dire che questa è una opinione che può portare a fatti concreti.


Certo, questo è solo uno dei tasselli che spiegano certi comportamenti e prese di posizione che aiutano i "nemici" berlusconiani ma anche le molte perplessità di altri all'interno del pd non di provenienza ds. E' innegabile.
Quando finirà questa sudditanza psicologica sarà un segnale forte che qualcosa è cambiato. La forma spesso è sostanza.
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda matthelm il 05/08/2012, 10:47

ranvit ha scritto:Matthelm, di patetici nel Pd non ci sono solo gli ex Ds....vuoi mettere Gentiloni, Fioroni etc etc???


Si, purtroppo è vero e rappresentano solo se stessi.
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda Manuela il 06/08/2012, 9:01

Ma questo non era già chiaro dalle risultanze dell'ultimo congresso? La vittoria di Bersani è stata la vittoria della restaurazione dopo la sbornia veltroniana... ora, io ritengo Veltroni criticabile per 1001 aspetti - e soprattutto per la mancanza di coerenza fra quello che dice e quello che fa! - ma è indubitabile che l'idea del partito maggioritario era quella che, se perseguita coerentemente prima di tutto da lui, e non immediatamente smentita dal resto del PD dopo la sconfitta elettorale (che è stata una sconfitta comunque dignitosa) fosse l'unica a poter portare il PD fuori dalle secche cui l'avevano destinato i suoi difetti di nascita.
E, infine, questa restaurazione, non era inscritta nella nascita stessa del PD? Un partito non può essere "nuovo" se non cambia alla nascita le sue classi dirigenti. Sarebbe stato encomiabile, da parte dei vecchi dirigenti, accompagnare i partiti a fondersi nel PD e, dopo, tirarsi indietro e lasciare il passo a chi, quella novità, avrebbe potuto interpretarla meglio, senza zavorre del passato. Era inscritta negli atti costitutivi del PD, laddove si è cercato di appiccicare l'una all'altra - non di fonderle in una nuova visione del paese e del futuro - matrici cultrarli diverse, così che i cattolici non sono mai diventati "adulti", rivendicando una loro specificità religiosa, e i comunisti hanno ribadito la loro storica diffidenza verso la democrazia - riproponendo un partito che sa ancora troppo di centralismo democratico.
Gli esempi potrebbero essere molti, ma non ci si stupisca adesso se, in assenza di una discontinuità radicale - di persone e di cultura politica - con il passato, oggi, in un'Italia che tendenzialmente guarda al passato perché terrorizzata dal futuro, nel PD trionfa la restaurazione. E non solo nel PD: chi non ha voglia di tornare ad un bel proporzionale con le preferenze, alle alleanze fatte dopo le elezioni, con mani liberissime per trafficare con questo e con quello.... ah come si stava bene nella prima repubblica con la lira e l'art.18!
Però, tutti quelli - soprattutto i semplici iscritti - che non hanno visto le storture di nascita nel PD, non hanno chiesto fin da allora discontinuità e il rinnovamento radicale dei dirigenti, qualche riflessione autocritica dovrebbero farla, no? ;)
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda matthelm il 06/08/2012, 21:39

Manuela ha scritto:hanno chiesto fin da allora discontinuità e il rinnovamento radicale dei dirigenti, qualche riflessione autocritica dovrebbero farla, no?


Il Pd ha una classe dirigente vecchia! Schemi vecchi, ideologie ferme al secolo scorso seppure verniciate di colori più tenui. Che peccato. La novità? Primarie fasulle e scontate... e di coalizione! Pensate un po' che stupidaggine.
Ma seppure lentamente la storia va avanti e con il Pd, o senza, qualche ribaltone ce lo sta preparando. Mi dispiace solo che poteva essere il Pd (come quello di Veltroni, sono d'accordo) il principale artefice di ciò ma la vecchia nomenclatura non l'ha permesso. Da lì è partita la restaurazione.
Ci vuole una miscela di idee dai Renzi ai "fermare il declino" e altri che pure ci sono. Non sarà il sole dell'avvenir ma ..l'avvenire.
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda flaviomob il 07/08/2012, 20:59

Veltroni ha collezionato una serie sublime di mazzate elettorali ed ha pagato per questo. Non è certo lui il "vino nuovo", un ex comunista che ha dichiarato, con una coerenza da gattopardo, di non esserlo mai stato. In compenso è riuscito a portare in parlamento radicali e dipietrini, nonostante avesse sbandierato ai quattro venti l'intenzione dura e pura di far correre il Pd da solo.
Bersani è ondivago, si è alleato o ha dichiarato di volersi alleare pressoché con chiunque: appoggia un governo con il Pdl, qua e là si allea con l'Udc, vince in un sacco di comuni con Idv e Sel dove le primarie però lo bocciano, e ora implora Pisapia di fare una lista civica alle politiche... E' alla frutta... Ricordo uno o due anni fa persino un'apertura forte verso la Lega... per fortuna limitata a qualche verbalizzazione...
Ci vorrebbe un forte ricambio generazionale, anzi l'occasione giusta sarebbe stata proprio la nascita del Pd. Ma non è stata colta. Ci vorrebbe anche un po' di maturità e una scelta di campo precisa: in tutta l'Europa occidentale laburisti/socialisti si alternano al governo rispetto a popolari/conservatori. Non è annacquando il vino rosso che si ottiene un buon rosé... ;)


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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda matthelm il 07/08/2012, 21:21

Quello che descrivi è la politica vecchia. Sta cambiando o è già cambiato tutto. Cosa significa area socialista o popolare o scelta di campo tra a questi due vecchi riferimenti? Come dici la nascita del Pd doveva significare e dimostrare il "nuovo". Non lo si vuol cogliere? bene, il nuovo avanza lo stesso ed ogni tentativo di contrastarlo lo ritarderà solo.
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Re: Pd, ritorno al Pds?

Messaggioda flaviomob il 07/08/2012, 21:44

Non sono vecchi riferimenti, sono i gruppi principali all'Europarlamento. Noi invece vogliamo scimmiottare gli americani, gli ex bolscevichi che ora scoprono gli asinelli (che volano)...


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