BEPPE GRILLO SI CANDIDA A SEGRETARIO DEL PD

[ranvit]

Come ho già detto nel mio primo intervento in questo 3d, sulla non accettazione di Grillo nel Pd (cui io non ho ritenuto di iscrivermi), non ci sono discussioni.

Piuttosto bisognerebbe capire come si è arrivati a questo punto...

Mi auguro che il prossimo segretario chiunque sia (mi è indifferente perchè è difficile capire cosa realmente abbiano in mente) dia un po' di.....palle, a questo partito. Oggi come oggi è davvero una di quelle cose schiacciate per terra che si possono notare dopo il passaggio di un po' di vacche.

Vittorio

[antonio bianco]

Grillo, il Pd, e la burocrazia kafkiana: Di ROBERTO COTRONEO L' Unità

"La vicenda di Beppe Grillo e della sua polemica con il Partito Democratico è di quelle su cui è obbligatorio riflettere senza luoghi comuni e senza neppure facilonerie. Grillo è un populista, un personaggio televisivo che usa il suo blog per lanciare battaglie senza mezzi termini, e spesso per condurre battaglie che hanno un fondamento e possono essere condivise. In una recente intervista ha dichiarato di aver sempre votato a sinistra, e ultimamente di aver votato la lista di Antonio Di Pietro, alleato del Partito Democratico di Walter Veltroni, tra l'altro. Grillo spesso ha attaccato e ridicolizzato molti partiti, incarnando l'antipolitica, e lo ha fatto anche con i leader del Partito Democratico. I suoi toni sono talvolta eccessivi, e qualche altra sono offensivi, e soprattutto sono i toni di chi ha usato la vena paradossale e grottesca per tutta una vita, e ha usato questa vena perché è quella dei giullari e dei saltimbanchi. Vogliamo un giullare alla guida del maggior partito di opposizione italiano? Ognuno può pensarla come vuole, ma direi di no.
Però Grillo non è soltanto questo. Grillo ha uno dei dieci blog politici e di protesta più cliccati del mondo, è un po' vecchio quando parla della rete come fosse ancora al Cern di Ginevra 20 anni fa, però non si può dire che non si sia occupato di temi cari alla sinistra e cari a tutti noi: dalla libertà di usare reti wi-fi senza pagare, come in tutti i paesi civili del mondo, alla privatizzazione dell'acqua potabile, fino al conflitto di interessi di Silvio Berlusconi, passando per molti temi ambientalisti, a cominciare dal nucleare.
Si può negare la tessera del Partito Democratico, un partito moderno e riformista a un uomo così? Francamente è impossibile. E non basta la motivazione che in passato ha sostenuto liste "ostili". Io credo, e lo dico pacatamente che questo può diventare un serio problema democratico dentro il Pd. Si vuole impedire la corsa alla segreteria di Beppe Grillo? Trovo che sia francamente impensabile che ci arrivi anche solo vicino, ma deve potersi iscrivere, e deve parlare. E negargli la tessera prima ad Arzachena, poi a San'Ilario (dove c'è la stazione di "Bocca di Rosa" scritta da un altro genovese libertario e un po' folle come Fabrizio De André), e ora opporsi ancora alla decisione del circolo Irpino di dargli la tessera sia francamente troppo. In questi anni ho scritto su questo giornale decine di articoli durissimi sul populismo anche brutale di Grillo, e lui non mi è mai piaciuto. Ho ricevuto mail di proteste, qualche vlta anche di insulti dai suoi adepti e dai suoi sostenitori. E non erano delle belle lettere. Per nulla. Ma Voltaire rimane Voltaire, e la burocrazia è sempre, quando va bene, kafkian, se non peggio: "Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo". Vale per tutto, e tutti. Ma soprattutto dentro il partito democratico. "

Bellissimo articolo, scritto da un democratico.
" Un messaggio a ranvit : purtroppo anch'io ho la tua stessa sensazione sul PD"

[pagheca]

dalla libertà di usare reti wi-fi senza pagare, come in tutti i paesi civili del mondo,

Non mi risulta. Il wifi e' a pagamento in quasi tutto il mondo. Giustamente, perche' si tratta di tecnologie in continuo cambiamento che richiedono enormi investimenti e grande competizione, e un monopolio gratuito non farebbe altro che creare in breve tempo ritardi tecnologici. Inoltre non mi e' chiaro perche' chi usa il wifi per motivi commerciali, dovrebbe essere finanziato da un altro che non lo usa affatto tramite le sue tasse. E' vero che ci sono infrastrutture che funzionano cosi', come le strade, ma e' anche vero che ve ne sono altre, come il telefono o le ferrovie, che non funzionano cosi'. Quindi non e' ovvio che il wifi debba essere gratuito, anche se se ne puo' discutere, che e' diverso. Non esistono pasti gratis, qualcuno, in qualche modo deve pagare il conto.

pagheca

[franz]

dalla libertà di usare reti wi-fi senza pagare, come in tutti i paesi civili del mondo,

Non mi risulta. Il wifi e' a pagamento in quasi tutto il mondo.

Concordo. Forse chi afferma il contrario ha in mente quelle zone pubbliche, in stazioni ferroviarie, aereporti, in cui ci sono "bolle" wi-fi gratuite. Possono esserci anche in biblioteche, nei musei o nel centro cittadino, ad uso dei turisti.
Per quanto ne so pero' in questi casi vi è una connettività limitata al browsing ed alla posta elettronica. Molti servizi e porte sono disattivati. Ci mancherebbe altro che un pedofilo approfittasse di strutture pubbliche gratuite per scaricare il suo materiale o un haker le usasse per far partire i suoi attacchi.
Ci sono poi innumerevoli wi-fi spot gratuiti all'interno di esercizi pubblici (bar, discoteche, alberghi) e qui c'è una buona lista http://www.wififreespot.com/europe.html
In questo caso il "gratis" è relativo, perché comunque stai usando dei servizi commerciali, per cui piu' che gratis andrebbe detto "compreso nel prezzo".

Franz

[pagheca]

la pochezza della politica italiana viene fuori proprio dalla pochezza di certi programmi politici, che sembrano fatti senza un minimo di serieta', di professionalita' di studio delle problematiche reali. Adesso qualcuno mi deve spiegare da dove viene l'esigenza, in un paese le cui infrastrutture fondamentali sono quelle si arretrate (penso allo stato delle strade che fa spavento a chiunque venga da uno di quei paesi cosiddetti "civili"), di mettere al primo punto di un programma il wifi gratuito. Potrebbe essere una cosetta cui dedicare 10 minuti del proprio tempo, dopo uno studio generico sulle necessita' infrastrutturali, ma parlarne come del problema cruciale per me e' il segno di quanta arretratezza e demagogia c'e' nella politica italiana di oggi. Sembra un giro di poker: tizio lancia l'idea di vietare l'acol, caio rilancia col wifi gratuito, sempronio magari con l'eliminazione dell'ICI... ops, gia' fatto! E il bello e' che il finanziamento a chi consuma di piu' avendo case inutilmente grandi e' stato approvato con sollievo dalla maggioranza della gente con la motivazione - letta spessa su forum e commenti dei lettori - che l'ICI e' un'anomalia tutta Italiana. Fatto sta che io, affittuario di una casa in UK, pago circa 1700 pound l'anno di tasse per la casa. E in tutti i paesi in cui ho vissuto ho pagato in una forma o nell'altra una tassa proporzionale al valore della casa in cui abitavo. Giustamente.

La classica obiezione di molti amici e' stata "ma come? In Italia almeno l'ICI la pagava il proprietario, non l'affittuario", come se poi una tassa del genere non si riflettesse sul costo degli affiti in qualche modo. Ricordiamocelo: non esistono pasti gratis.

Torno alla proposta di mettere su un sito che compari REALMENTE la sitauzione italiana a quella di altri paesi. Sto pensando ad un sito organizzato come wikipedia, in cui ciascuno puo' contribuire citando la fonte. In modo da sgombrare il campo da questa idiozia del "come in tutti i paesi civili" usata a sproposito per giustificare le iniziative piu' assurde.

A presto.

[Gab]

Torno alla proposta di mettere su un sito che compari REALMENTE la sitauzione italiana a quella di altri paesi. Sto pensando ad un sito organizzato come wikipedia, in cui ciascuno puo' contribuire citando la fonte. In modo da sgombrare il campo da questa idiozia del "come in tutti i paesi civili" usata a sproposito per giustificare le iniziative piu' assurde.

A presto.

Pagheca , era gia' stato previsto un supporto wiki , su perlulivo.it , perche' si immaginava un'area di elaborazione di proposte politiche da affidare poi ai politici che avessero interagito seriamente con noi!
Cosi' non e' stato fino ad ora :-<

Se vuoi ti do le chiavi di quell'area per fare qualche prova.

Gab

[Gab]

sondaggio
http://espresso.repubblica.it/polls.jsp?idpoll=2104257

Linus: Le statistiche non mentono, Charlie Brown
CB: No, ma possono indubbiamente fare del male!



Gab

[franz]

sondaggio
http://espresso.repubblica.it/polls.jsp?idpoll=2104257

Linus: Le statistiche non mentono, Charlie Brown
CB: No, ma possono indubbiamente fare del male!
Gab

Come ampiamente evidente, quella non è una statistica ma un sondaggio non scientifico.
Quindi potrebbe mentire. Abbondantemente. Forse si, forse no.

Ciao,
Franz

Attenzione: I "sondaggi online" de L'espresso non sono "sondaggi rappresentativi" ai sensi delle direttive dell'Autorità garante delle comunicazioni: essi non hanno valore statistico. I risultati che forniscono non hanno, cioè, la pretesa di rappresentare l'opinione di gruppi di persone. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente, che hanno l'unico scopo di permettere agli utenti che lo desiderano di esprimere la propria personale opinione.

[Loredana Poncini]

I sondaggi in Rete ci dicono quel che sceglie chi frequenta l'Espresso ONLINE... Come mai tanta refrattarietà nel tener conto che Beppe Grillo suscita voglia di intervenire nelle piazze italiane tra i giovani, e non solo ?
Nella 2a Guerra Mondiale i miei genitori seguivano Radio Londra. Adesso, quelli di internet seguono il blog di Grillo perché tira fuori un malcontento che travaglia quelli, come me, che le tasse le han sempre pagate come trattenute alla fonte, mentre non vedono bene dove finiscono, dati i troppi disservizi che ci travagliano ( verbalizzo Marco T.) nel vivere quotidiano. Quindi...

[Loredana Poncini]

P.s. " al travaglio usato ciascuno in suo pensier farà ritorno " (Leopardi)