da pierodm il 16/03/2009, 2:08
Luca caro, per capire le reazioni stizzite - oltre a leggerle con attenzione - potresti ispirati alla tua stessa tendenza ad essere stizzito, sistematicamente stizzito.
Ho dato un'occhiata al link che hai inserito.
Senza entrare nei particolari, devi sapere che una grandissima parte di quelle considerazioni io - che presumibilmente rientro tra gli "stizziti", spesso - le ho fatte senza tanti suggerimenti tanti e tanti anni fa: non dico "in diretta" al tempo dei "sogni che muoiono all'alba", perché ero troppo piccolo, ma nei tempi immediatamente successivi disponibili.
Più in generale - come ripeto, forse, per la decima volta - una buona parte della "bolognina" io l'ho fatta con vent'anni di anticipo, per mio conto.
Per me sono cose, quindi, ovvie e scontate, se significano una netta presa di distanza dal sovietismo, che consideravo nel modo che ho descritto in uno dei miei post "stizziti", e da certe gravi ambiguità togliattiane.
Ma questo - proprio perché sono per me cose ovvie e scontate, ormai ampiamente e da lungo tempo acquisite - non mi affratella ipso facto a chiunque dica le stesse cose, o faccia critiche nella stessa direzione.
Se vai a ripassare con un minimo di pazienza quello che ho scritto sotto il titolo "cosa è davvero il comunismo" puoi capire meglio quello che intendo dire.
Io mi "stizzisco" - per usare il tuo termine, che è inesatto ma lo accetto - quando mi trovo di fronte ai sepolcri imbiancati, che hanno grande timor di dio in certi casi, mentre in altri scomodano tutta la gamma delle giustificazioni, le imperfezioni umane, le ambiguità della realpolitik, il bicchiere mezzo pieno, etc etc.
Mi stizzisco quando si usano le malefatte del comunismo sovietico, non perché realmente scandalizzati delle malefatte, ma per sconfessare, per gettare fango su "comunismi" assai diversi e sulle ragioni che questi comunismi hanno difeso o promosso nella nostra realtà, nella nostra politica.
Non parliamo poi di quanto riesca a stizzirmi l'anti-comunismo retrodatato di tanti che hanno fatto parte del PCI al tempo in cui c'era qualche ragione per rimproverare alla sua nomenklatura un rapporto ambiguo con l'URSS, ma che al tempo se ne sono stato zitti zitti, o magari facevano gli eleganti, o peggio ancora facevano carriera, diventavano redattori e direttori di giornali, segretari di sezione e di federazione, presidenti di commissioni, e che adesso - in questa coalizione/partito - stanno con la siringa pronta per iniettare antibiotici anti-comunisti a chiunque capiti a tiro.
E mi stizziscono anche quei tanti che si professano - ovviamente "da sempre"- liberal-liberalissimi, che più non si può, e che sostengono con animosità che in questo paese non c'è una cultura liberale: ma dove stavano nei decenni passati tutti questi liberali? Nella DC? Nel PRI? A giudicare dal numero attuale, il PRI di Lamalfa avrebbe dovuto essere al 40%.
Se la tua stizza, se pure di segno diverso, ha in comune con la mia l'insofferenza verso l'ipocrisia e le ri-conversioni pelosette, mi sembrerebbe una buona cosa: in fondo essere stizziti non è un delitto, specialmente se uno ha la pazienza di spiegare le proprie ragioni.