pierodm ha scritto:Un discorso a parte merita poi la ramificazione che si è creata circa la faccenda delle lobbies, sulla quale si sofferma Franz.
Credo che il lobbismo sia uno degli aspetti più vistosi della degenerazione del parlamentarismo, e a nulla vale la farraginosa pretesa di "sincerità" che deriverebbe dal fatto che il lobbismo sia esercitato alla luce del sole.
Il lobbismo è semplicemente il modo in cui le corporazioni e le grandi aggregazioni di potere economico aggirano, scavalcano e rendono di fatto marginale la "volontà popolare" e "l'interesse generale" che il Parlamento dovrebbe rappresentare.
Certo, realisticamente sappiamo che il potere economico si esercita comunque, e che non basta indignarsi per limitarne gli effetti prevaricanti. Ma meno ancora torna utile dipingere con le sfumature gentili di un acquarello il sistema lobbistico, facendo quasi spallucce di fronte ad un'evidente assurdità politico-parlamentare: specialmente quando, per molto meno, si fa mostra di grande severità.
Credo che questo testimoni l'ingenuità (è il minimo) di Pierodm che vice ancora in un mondo dei sogli idelae in cui l'interese generale è quello della classe operaia o giù di lì. In realtà si deve prendere atto del fatto che TUTTI, classe operaia compresa, fanno il loro interesse economico particolare (e quindi fanno lobbing) e che il mitico "interesse generale" è una fregnaccia usata dai demagogi (i nodi tornano al pettine) per cercare di dire che il loro interesse corrisponde a quello generale (che combinazione fortuita! Tutti possono affermarlo, gratis).
In realtà l'interesse generale, ammesso di trovarlo, nasce quando si prende atto di tutti gli interessi in campo e si trova una soluzione complessiva. Il Parlamento è il luogo giusto in cui vari interessi diversi (anche contrapposti) si incontrano e si scontrano. Quindi è giusto che ogni gruppo tuteli, illustri e sostenga il suo interesse, avendo l'onestà di affermare che è il suo interesse particolare, senza spacciarlo per l'interesse generale del paese, come si è spesso tentato di fare in passato. Io preferisco un sistema chiaro di lobbing stile USA al sistema attuale italiano in cui certi capitani di industria e bancari telefonano alle segreterie politiche (D'alema e Fassino compresi) per tutelare i loro interessi ed ottenere che interi partiti si muovano su fronti diversi (e lo scopriamo solo con intercettazioni fortuite).
Ciao,
Franz