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La sinistra divisa tra realisti e sognatori

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

Re: La sinistra divisa tra realisti e sognatori

Messaggioda franz il 25/09/2010, 10:26

pierodm ha scritto:Per i pasti gratis invece c'è sempre qualcuno che paga

Certo: "qualcuno" paga sempre. Chi?
Curiosamente il motto scatta sempre in presenza di una richiesta da parte di chi è più povero, o con allusione verso le aspettative di chi ha di meno e si teme che possa pretendere di più.

Comunque, a proposito di pasti, mi chiedo come dobbiamo considerare chi non solo mangia, ma sembra anche ingrassare: paga fino a 2.500 calorie, e il surplus è gratis, o paga anche per il surplus, o invece il surplus lo paga qualcun altro, o qualcun altro paga tutto? Chi mangia troppo è "razionale"?

Vedi, Franz, quando si fanno accenni di stampo ottocentesco vetero-capitalista, poi succede facilmente che si rispolverano repliche vetero-socialiste, anche se forse né gli uni né le altre meritano la definizione di "vetero", visto che oggi siamo ancora a recitarle in piena attualità.

Il motto scatta quando non sulla base di una pretesa di pasti gratis ma sulla base di una presunta gratuità del pasto stesso.
Per esempio uno puo' pensare che la sanità è gratis, ticket a parte, maa in realtà tutti pagano.
Uno puo' pensare che la TV commerciale è gratis, perché non ha il canone. In realtà la si paga comprando i proditti pubblicizzati.
Se qualcuno percepisce o ottiene qualcosa che non ha guadagnato, a qualcun altro verrà sottratto quanto legittimamente gli spetta.

Il fatto di quello che mangia troppo rispetto alla media non c'èntra nulla.
Tra l'altro le popolazioni in cui cresce a dismisura l'obesità sono proprio quelle che stanno uscendo dalla miseria.
È un istinto umano mangiare ed accumulare grassi per i periodi di magra, appena c'è abbondanza.

Quindi direi di si', dietro il fatto che qualcuno ingrassa, se puo', c'e una certa razionalità della natura, con meccanismi di milioni di anni. Il discorso sui vetero-capitalisti e vetero-socialisti non l'ho affatto capito (nelle parole si ma non nel senso pratico della sua introduzione in questo contesto) ma francamente la cosa non mi turba. Tra l'altro il motto citato non è per nulla vetero: mi pare sia stato reso noto da un romanzo di fantascieza della seconda metà del secolo scorso.

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Re: La sinistra divisa tra realisti e sognatori

Messaggioda pierodm il 25/09/2010, 10:46

Se qualcuno percepisce o ottiene qualcosa che non ha guadagnato, a qualcun altro verrà sottratto quanto legittimamente gli spetta.

In linea di massima mi basterebbe questa ammissione per considerare la discussione abbastanza utile.
Solo che l'asino casca sul giudizio circa il qualcosa che non ha guadagnato
: si può sempre sostenere che tizio ha guadagnato, tanto quanto che non ha guadagnato, o più precisamente che ha o non ha meritato ciò che gli viene in tasca.
Nel discorso sull'uguaglianza e disuguaglianza, che spesso affiora, per esempio, non si riesce a mettersi pacificamente d'accordo sul fatto che ci sia un'esagerazione - uno scarso equilibrio - nemmeno nel caso di chi guadagna milioni di euro, sia che si tratti di speculatori di borsa, sia d'imprenditori, sia affaristi d'assalto, insomma gente che lavora infinitamente di meno di qualunque assenteista della P.A. o di qualunque operaio perfidamente sindacalizzato.
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Re: La sinistra divisa tra realisti e sognatori

Messaggioda franz il 25/09/2010, 13:46

pierodm ha scritto:Se qualcuno percepisce o ottiene qualcosa che non ha guadagnato, a qualcun altro verrà sottratto quanto legittimamente gli spetta.

In linea di massima mi basterebbe questa ammissione per considerare la discussione abbastanza utile.
Solo che l'asino casca sul giudizio circa il qualcosa che non ha guadagnato
: si può sempre sostenere che tizio ha guadagnato, tanto quanto che non ha guadagnato, o più precisamente che ha o non ha meritato ciò che gli viene in tasca.
Nel discorso sull'uguaglianza e disuguaglianza, che spesso affiora, per esempio, non si riesce a mettersi pacificamente d'accordo sul fatto che ci sia un'esagerazione - uno scarso equilibrio - nemmeno nel caso di chi guadagna milioni di euro, sia che si tratti di speculatori di borsa, sia d'imprenditori, sia affaristi d'assalto, insomma gente che lavora infinitamente di meno di qualunque assenteista della P.A. o di qualunque operaio perfidamente sindacalizzato.

Questo perché misuri il lavoro sulla base della fatica fisica.
Ma io potrei (lo dico in via teorica), sulla base di un'analisi di 4 ore, condotta a livello puramente mentale, usando le mie conscenze ed il mio know-how, senza muovere un muscolo se non quelli che muovono occhi e mouse, piu' quelli che servono per fare qualche telefonata, innescare un'attività che coinvolge positivamente 2000 persone, far guadagnare alcuni miliardi (compresi gli stipendi di quelle 2000 persone) e far guadagnare a me alcuni milioni. Chiaro, ... se ne avessi le capacità. Per ora è solo un sogno ma alcuni lo fanno. Chi puo' valutare se questo è giusto oppure no? per me è chiaro che se uno fosse piu' bravo di me farebbe guadagnare il doppio a 4000 persone e questo sarebbe già un primo livello di giudizio. E magari ci metterebbe solo 2 ore del suo impegno. Oggi il lavoro non viene valutato sulla base della fatica fisica impiegata per compierlo. La fatica non è lavoro. Spostare un oggetto da A a B e poi di nuovo da B ad A è molta fatica ma lavoro nullo (in fisica). Il lavoro si misura sull'utilità e la qualità del risultato. L'utilità la si vede in termini di mercato.
Realista? Si.
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Re: La sinistra divisa tra realisti e sognatori

Messaggioda pierodm il 25/09/2010, 23:54

Questo perché misuri il lavoro sulla base della fatica fisica.

Ma da dove diavolo hai pescato questa tua certezza?
Pensi proprio che chi non è d'accordo con te sia per forza uno scemo?

Avevo detto: ...nemmeno nel caso di chi guadagna milioni di euro, sia che si tratti di speculatori di borsa, sia d'imprenditori, sia affaristi d'assalto, insomma gente che lavora infinitamente di meno di qualunque assenteista della P.A....
Dov'è la "fatica fisica"?
Piuttosto non è la fatica, ma la qualità, la "lealtà", l'utilità sociale, etc, che sono messi in discussione, oltre a ciò che è possibile rintracciare nell'accenno - che sembra una barzelletta - di Marchionne: "Credo che nessuno vorrebbe fare la vita che faccio io", con tanto di accenni all'orario e agli estenuanti viaggi, che lascia pensare che sia proprio lui, il grande manager, che la mette sul piano della fatica fisica.
Ma non fa niente, non voglio costringerti a trattare argomenti per te innaturali e scandalosi.
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Re: La sinistra divisa tra realisti e sognatori

Messaggioda franz il 26/09/2010, 10:11

pierodm ha scritto:Questo perché misuri il lavoro sulla base della fatica fisica.

Ma da dove diavolo hai pescato questa tua certezza?
Pensi proprio che chi non è d'accordo con te sia per forza uno scemo?

Avevo detto: ...nemmeno nel caso di chi guadagna milioni di euro, sia che si tratti di speculatori di borsa, sia d'imprenditori, sia affaristi d'assalto, insomma gente che lavora infinitamente di meno di qualunque assenteista della P.A....
Dov'è la "fatica fisica"?
Piuttosto non è la fatica, ma la qualità, la "lealtà", l'utilità sociale, etc, che sono messi in discussione, oltre a ciò che è possibile rintracciare nell'accenno - che sembra una barzelletta - di Marchionne: "Credo che nessuno vorrebbe fare la vita che faccio io", con tanto di accenni all'orario e agli estenuanti viaggi, che lascia pensare che sia proprio lui, il grande manager, che la mette sul piano della fatica fisica.
Ma non fa niente, non voglio costringerti a trattare argomenti per te innaturali e scandalosi.

E tu come fai a sapere che uno speculatore o un affarista d'assato lavora meno di un fannullone?
È l'ultimo temine (fannullone) che mi ha indotto a ritenere che ci fosse qualche cosa di fisico nel tuo paragone.
Come misuri il suo lavoro? Sull'utilità sociale? Credi che chi investe (e specula di guadagnare) in borsa abbia un'utilità sociale inferiore a quella del fannullone? E sarei io l'estremista e manicheo? :D

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Re: La sinistra divisa tra realisti e sognatori

Messaggioda pierodm il 28/09/2010, 1:24

È l'ultimo temine (fannullone) che mi ha indotto a ritenere che ci fosse qualche cosa di fisico nel tuo paragone

Ho cercato, ma non ho trovato il termine "fannullone" in ciò che avevo scritto, ma non fa niente.
Leva il "fisica" e lascia semmai "fatica", dove con questo tremmine si usa intendere una condizione psico-fisica non solo di dispendio energetico, ma anche di stress, di preoccupazione che può arrivare all'angoscia verso il proprio status esistenziale: nel fare sport si fatica e ci s'impegna ma non c'è angoscia.

Come misuri il suo lavoro? Sull'utilità sociale? Credi che chi investe (e specula di guadagnare) in borsa abbia un'utilità sociale inferiore a quella del fannullone?

Io dico solo che, se mai uno speculatore di borsa o un Marchionne, o un lup.man. qualunque, se ne esce con "voglio vedere chi sarebbe disposto a fare la mia vita", rischia di essere seppellito sotto una valanga di meritatissime pernacchie.
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Re: La sinistra divisa tra realisti e sognatori

Messaggioda franz il 28/09/2010, 8:18

pierodm ha scritto:Ho cercato, ma non ho trovato il termine "fannullone" in ciò che avevo scritto, ma non fa niente.
...
Io dico solo che, se mai uno speculatore di borsa o un Marchionne, o un lup.man. qualunque, se ne esce con "voglio vedere chi sarebbe disposto a fare la mia vita", rischia di essere seppellito sotto una valanga di meritatissime pernacchie.

In effetti è vero, fannullone era un termine riassuntivo che ho introdotto io, per evitare di scrivere il ben più lungo "qualunque assenteista della P.A". 8-)
Certo, le risate sarebbero d'obbligo (le pernacchie sarebbero d'obbligo solo per un pubblico un po' piu' volgarotto, direi) ma rimane il fatto che comunque oltre alle competenze tecniche, che rendono veramente difficile per tutti o quasi fare quei lavori, anche la "qualità di vita" che vi si accompagna, fatta di decisioni stressanti che riguadando migliaia di persone, di viaggi ed estenuanti trattative, non è affatto invidiabile. Molto meglio stare da questa parte a spernacchiare, senza responsabilità che superino l'ambito familiare. Diciamo pero' anche che senza i personaggi di cui sopra saremmo "a naso" il 50% piu' poveri. E, cosa grave, non avremmo nessuno da spernacchiare.

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Re: La sinistra divisa tra realisti e sognatori

Messaggioda pierodm il 28/09/2010, 16:46

Certo, le risate sarebbero d'obbligo (le pernacchie sarebbero d'obbligo solo per un pubblico un po' piu' volgarotto, direi)

No, un pubblico semmai più incazzato, che a quelle parole si sente preso per il culo.

ma rimane il fatto che comunque oltre alle competenze tecniche, che rendono veramente difficile per tutti o quasi fare quei lavori, anche la "qualità di vita" che vi si accompagna, fatta di decisioni stressanti che riguadando migliaia di persone, di viaggi ed estenuanti trattative, non è affatto invidiabile.

Come disse Annarosa: questo è troppo anche per te, Franz. Ma si sa che Annarosa è un'ottimista.

Invece sono "invidiabili" le vite di quei tanti individui che s'incamminano alle sei e mezza di mattina nell'hinterland delle città, per farsi due ore da pendolari in mezzo al traffico e rientrare la sera alle sette, dopo otto ore di lavoro, per anni e anni, e quelle di donne che saltano dall'ufficio all'asilo nido, dal supermercato al computer, dal computer ai fornelli e alla lavatrice. Invidiabili e ben retribuite, senza mai dover prendere decisioni, tanto meno "stressanti".
Tanto invidiabili, infatti, da essere situazioni ricercatissime, anche da parte dei rampolli di "famiglie manageriali", che ben si guardano dal seguire le orme paterne o materne: fabbriche ed uffici sono pieni di questa figliolanza.

Molto meglio stare da questa parte a spernacchiare, senza responsabilità che superino l'ambito familiare. Diciamo pero' anche che senza i personaggi di cui sopra saremmo "a naso" il 50% piu' poveri. E, cosa grave, non avremmo nessuno da spernacchiare

Ma non ti viene la bocca impastata a dire 'ste cazzate, Franz?
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Re: La sinistra divisa tra realisti e sognatori

Messaggioda franz il 28/09/2010, 18:47

pierodm ha scritto:Ma non ti viene la bocca impastata a dire 'ste cazzate, Franz?

caso mai si impasterebbero i polpastrelli, ma sinceramente no, non si impasta proprio nulla.
Come immagino che non si impasti nulla dalle tue parti quando dici le tue.
Ora che lo sappiamo spero che si possa discutere di cose piu' interessanti.
Se ritieni che le mie siano cazzate, speri che nessun medico ti abbia ordinato di dialogare con me.
Quindi astieniti.
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Re: La sinistra divisa tra realisti e sognatori

Messaggioda flaviomob il 29/09/2010, 0:03

Marchionne non è "invidiabile"? E chi lo è, allora? Lui, se un giorno gli gira di mollare tutte le sue "responsabilità" si può ritirare a fare la bella vita su un'isola caraibica... Un operaio cassintegrato un po' meno, no?


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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