Caro Pagheca, io non sottovaluto assolutamente l'importanza d'un pensiero razionale e lo sforzo di non abbandonarsi a valutazioni cervellotiche.
In certe occasioni, su certi argomenti, conoscere, studiare, tenere in conto dati statistici e risultanze scientifiche è essenziale, in altri casi è comunque utile: chi sarebbe così stupido da negarlo?
Quello che contesto è l'identificazione tra razionalità e scientificità, e tra scientificità e aritmetica, e la mia contestazione non nasce da un "sospetto" verso la scienza, ma anzi dal rispetto che la scienza merita, che la rende qualcosa di più (molto di più) di una pura ricerca di esattezza espressa in numeri e in grandezze definite.
Insomma, credo che potremmo metterci d'accordo intorno al fatto che sarebbe forse più giusto parlare di "logica", ossia di quello strumento che fa da interfaccia tra le scienze cosiddette "esatte" e i meccanismi mentali (e dunque anche sociali) umani.
L'esempio che tu porti è tipico: "il PD ha perso le elezioni perché ...".
Esperti di marketing politico-sociale da anni conducono studi su flussi elettorali, aspettative, incidenza dello status economico, etc, utilizzando tecniche di sondaggio sofisticate e giudicate altamente attendibili proprio perché dotate di un sufficiente grado di "scientificità", nella metodologia.
Il risultato stabilisce come, quanto e in che settore l'offerta politica del PD non ha corrisposto alle aspettative dell'eletorato, o almeno presenta un quadro di dati di fatto che tolgono di mezzo alcune ipotesi che si dimostrano inconsistenti. Ipotesi che in una discussione generale vengono puntualmente fuori.
Ma c'è davvero necessità di questo genere di studi? Forse sì, ai fini di una discussione. Probabilmente no, ai fini di una riflessione e una valutazione politica da parte di "strateghi" efficienti ed efficaci, insomma con un'adeguata capacità.
Avere una "adeguata capacità" - adatta allo scopo, in quantità e qualità - significa saper usare la propria mente, saper filtrare i dati dell'esperienza e della propria sensibilità, saper individuare i punti cruciali di un'analisi socio-culturale, etc.
Oltre a ciò, una "adeguata capacità" dovrebbe prevedere anche un parametro logico ulteriore: il fatto che l'elettorato non è un "dato di fatto" fisso, ma un soggetto mobile, ossia un soggetto che, oltre ad esprimere una sua propria volontà e personalità per così dire "oggettiva", è anche fortemente modificabile nelle proprie attese e nella propria percezione dei problemi dalla presenza, dalla natura e dall'azione dei partiti stessi che si accinge a votare.
Per esempio, in questo senso, io ho dato la mia personale risposta alla domanda sul "perché il PD ha perso", risposta che posso esprimere in vari modi che hanno alla fine lo stesso significato: perché in un sistema bipolare la condizione normale in Italia è che il "polo di sinistra" è destinato a perdere, a meno che dall'altra parte non avvenga uno sfacelo assoluto, e forse nemmeno in questo caso - o anche, perché, lasciando da parte il sistema bipolare in sé, Ulivo e poi PD hanno fatto in modo di essere identificati con tutto ciò che c'era di vecchio e di malfatto, facendo caricare su di sé colpe e misfatti del vecchio pentapartito, della prima repubblica, dell'inefficienza dello stato, del burocratismo, della lottizzazione.
Io non so se, per arrivare a questa conclusione ho usato una metodologia scientifica o esoterica, ma posso dire che l'ho ricavata da qualcosa che ritengo più attendibile di qualunque studio effettuato dall'alto: ho parlato con le persone, le ho ascoltate, le ho viste parlare in Tv, le ho guardate in faccia mentre parlavano,ho cercato di capirne i meccanismi mentali quando le sentivo affermare cose assurde e paradossali (dato che siamo stati governati per cinquant'anni dai comunisti e dato che Prodi ha fatto fallire l'Alitalia ...).
Se vogliamo parlare di "falsificazione" come elemento della scientificità, o almeno di una logica attendibile, posso dire che le cose che penso adesso in relazione a questo argomento, le penso da molto tempo, ben prima che questo argomento si ponesse nella forma attuale: il fatto che le mie valutazioni siano confermate dagli avvenimenti di questi anni più recenti credo che si possa considerare una "prova di falsificazione" superata con successo, sia pure sempre in ambito empirico.
A questo proposito, sarebbe divertente raccontare quello che mi è capitato alcuni giorni fa, andando a pranzo in un ristorante nei pressi di Vallepietra, ai margini del Parco dei Monti Simbruini.
Ma per far gustare l'episodio nel modo migliore dovrei entrare nei dettagli, e la cosa sarebe un po' lunga: magari un'altra volta.