ranvit ha scritto:Le proposte toccano a te in quanto sei tu che hai detto di tagliare ulteriormente la spesa previdenziale (a fronte di un intervento già fatto abbondantemente i vui risparmi ci mangiamo e ci mangeremo per pagare gli alti interessi, dovuti ad uno spread ingiustificato grazie al mancato sostegno di un Europa, di cui facciamo parte quando c'è da sostenere la Grecia ed altri, ma non quando si dovrebbe essere solidali con noi che pure "i compiti a casa" li abbiamo fatti molto piu' di altri), ricalcolando le pensioni in atto con il contributivo....che è una proposta irricevibile!
Sei sulla stessa linea della CGIL, che tanto contesti. Quindi anche tu sei inconcludente, ma per ovvi e comprensibili motivi eoistici.
da https://www.fermareildeclino.it/articol ... lausterita
Mercoledi 14 gran parte dei miei colleghi e dei miei studenti sono scesi in piazza, insieme ai loro colleghi europei per manifestare “contro l’austerità” e per chiedere interventi che, a sentire chi ha organizzato la manifestazione, devono servire per aiutare i giovani a trovare lavoro.
La realtà, purtroppo, è che dietro agli slogan del sindacato, si nascondono fallacie economiche e volontà protezionistiche che rendono il programma della Cgil una via sicura per impedire ai giovani di trovare lavoro.
Si è chiesto, insomma, ai giovani di manifestare per un programma che va totalmente contro i loro interessi, nascondendo il tutto dietro a una ricca dose di populismo e di proposte contraddittorie.
Ecco alcuni esempi tratti dal loro manifesto http://www.cgil.it/Archivio/PRIMOPIANO/ ... 281%29.pdf
1) Contro l’aumento della flessibilità del mercato del lavoro
A prima vista sembra un modo per cautelare i giovani contro la precarietà. Il risultato di impedire contratti “flessibili” di impiego, è però quello di mettere una bella barriera all’ingresso per chi ora è fuori dal mercato del lavoro e vorrebbe entrare. Chi ha il contratto a tempo indeterminato è dentro e tutti gli altri sono fuori.
Chi sono queste persone? In primis giovani e donne.
2) contro la pressione al ribasso sui salari
Dal momento che i salari monetari sono cresciuti ma meno dell’inflazione (quindi i salari reali sono in calo), quest’affermazione ha due significati di cui però solo uno è non contraddittorio
Non si può infatti essere da una parte contro “l’inflazione che erode i salari” e dall’altra propagandare la necessità, chiesta a più riprese, di stampare denaro per finanziare la spesa pubblica
Resta quindi il secondo significato che, tradotto in parole semplici, suona più o meno così. Noi che lavoriamo siamo costretti a negoziare stipendi che non tengono il passo con l’inflazione perché là fuori c’è gente disoccupata che è disposta ad accettare salari più bassi dei nostri a pari produttività. Che si fottano.
Il concetto viene ribadito.
3) Siamo a favore dell’intensificazione della lotta contro il dumping sociale e salariale
Cioè lottiamo per impedire che questi disoccupati facciano concorrenza a chi il lavoro ce l’ha.
Se ci pensiamo bene, chi non lavora non può essere nemmeno iscritto al sindacato. Quindi che si fa con i giovani disoccupati?
4) Siamo a favore di una garanzia occupazionale per i giovani
Il governo crei un lavoro per loro, così non fanno concorrenza agli altri lavoratori. Una specie di riserva di lavori pubblici poco qualificati con zero possibilità di carriera e formazione. Il tutto finanziato con denaro pubblico. Facciamo lavorare lì i giovani a 1000€/mese e ce li teniamo per tutta la vita.
Ma come si finanzia tutta sta roba?
5) Siamo a favore della condivisione del debito attraverso gli Eurobond
Con nuovo debito pubblico da far pagare, stavolta, a tedeschi e olandesi!
6) Siamo a favore dell’applicazione di una tassa sulle transazioni finanziarie per combattere la speculazione e agevolare politiche di investimento
Solo che, anche qui, la “speculazione” dalla sera alla mattina si trasferisce altrove e a pagare la Tobin tax rimangono i poveracci con il oro fondo pensione e con le azioni che hanno comprato a 100 e ora possono rivendere a 50, pagandoci sopra la tassa.
Come una tassa sulle transazioni possa agevolare l’investimento, poi, è tutto da scoprire. Pensate ad un’azienda che fa un aumento di capitale per espandersi e investire e quindi piazza nuove azioni sul mercato. BAM una bella tassa sulle transazioni per scoraggiarne l’acquisto e farne calare il prezzo. È così che si aumenta l’investimento? No! Così lo si riduce!
E se le imprese vogliono andarsene e aprire altrove?
7) Armonizzazione della base fiscale con un tasso minimo per le imprese in Europa
A quando la cortina di ferro per impedire la fuga personale all’estero?
Infine una chicca. Alla riunione sindacale della settimana scorsa, ho provocatoriamente chiesto al rappresentante torinese di FLC-Cgil Scuola se non fosse meglio finanziare un eventuale aumento della spesa per istruzione non con patrimoniali e Tobin tax ma tagliando ricalcolando le pensioni con il metodo contributivo.
La sua risposta è riassunta nel prossimo punto
8) Siamo contro la diminuzione delle pensioni
La risposta del sindacalista, infatti, è stata proprio quella. Le pensioni sopra i 4000€ al mese non si possono toccare, perché sono diritti acquisiti e quindi siamo contrari.
In conclusione, domani in tanti (forse) sfileranno per le vie delle principali città italiane chiedendo allo stato di impedire loro di lavorare e tassare i pochi risparmi che ancora hanno, in modo da finanziare posti di lavoro poco qualificati e poco qualificanti dove rinchiuderli per tutta la vita. O almeno sino al default.
Una bella manifestazione di pecore, che chiederà ai lupi di fare il menù della cena. Almeno i ragazzi hanno la scusa di “saltare scuola” ma i colleghi che ci perdono pure una giornata di stipendio?
Beh, ripensandoci, forse quella è l’unica nota positiva.