lucameni scrive:
Forse una lotta contro i mulini a vento, ma non mi pare che fosse il caso di dargli, seppur indirettamente, una mano (a B., intendo).
Penso che con Tangentopoli e la scoperta del malaffare diffuso tra tanti politici, gli italiani vollero punire col voto i partiti più colpiti (DC e PSI). Credo che si pensò che dare a Zaccagnini, nota persona onesta, la rappresentanza di quell'area avrebbe salvato il salvabile. Invece l'elettorato punì questi due partiti. La DC passò dal 29,66% del 1992 all'11,07% del PPI nel 1994; il PSI passò dal 13,62% al 2,19%. Tutto l'elettorato, diciamo più conservatore, puntò sull'uomo nuovo, grande imprenditore, presente nelle case di tutti con le sue tv e quindi notissimo. Certo sorvolando, penso prevalentemente per ignoranza, sul fatto che era sull'orlo del fallimento e che c'erano già state diverse grane giudiziarie a carico di sue imprese.
Ma nessuno aveva ipotizzato quel tracollo.
Nessuno aveva ipotizzato tanta fortuna al nuovo venuto di trovarsi a sfruttare quel particolare momento. Vinse sull'onda delle accuse al teatrino della politica (che ha continuato a fare lui), ai politici di mestiere (di cui è sempre circondato).
Mi sono un pò allontanato, ma è per dire che, in tutto quel guazzabuglio, tante responsabilità alla Bindi non ne darei. Fermo restando che anche lei avrà avuto la sua parte di colpe ed errori.
E comunque, guardando al presente: se la dirigenza del PD ha fatto delle valutazioni che hanno portato a questa scelta, bè, io mi fido di loro, anche perché hanno certamente più elementi di me; oltretutto non ho proposte alternative. E' soprattutto questo che mi fa dire: va bene così.
cardif