Se l'intervento di Pino fosse una "mozione congressuale" lo voterei senza troppe esitazioni.
Zapatero, qui, sarebbe fucilato senza benda sugli occhi, non dalla destra, ma dai nostri "riformisti".
Caro Vittorio, non è facile descivere brevemente cosa intendo per sinistra: potrei cavarmela come ha fatto la bella Carlà stasera da Fazio, e forse basterebbe, se le parole avessero ancora un peso e un senso, e fossero prese nella loro intensità e profondità, e non solo come pretesto per fare polemiche.
Nel panorama politico italiano, ho sempre scelto il PCI, ma la mia idea di sinistra è comunque sempre stata assai più simile a quello che poteva essere (e non è stato) il Partito Socialista: per certi versi più liberale del PCI, e per altri più massimalista e più laico - diciamo pure anti-clericale.
Un concetto, però, mi sembra rappresentativo della mia idea di sinistra: l'idea che la politica sia soprattutto la ricerca della giustizia sociale e della massima libertà individuale.
In via implicita e subordinata, il mio "liberal-socialismo" prevede una opposizione sistematica ad ogni forma di oligarchia economica e ad ogni forma di classismo, anche a costo di rivedere profondamente i meccanismi dello sviluppo.
In altri termini, al centro della politica non più la gestione della ricchezza, ma la qualità della vita delle persone, della quale la ricchezza e la dimensione economica sono una parte, ma solo una parte che non può diventare il parametro di riferimento della convivenza civile.
So che questa descrizione appare molto idealistica, ma mi piace per questo - dimenticavo la cosa più importante: la sinistra è qualcosa che dev'essere "bella".
Per diventare più concreti e per mettere alla prova la "saggezza" puramente razionale, basta e avanza la difficoltà di realizzare almeno per la terza parte quest'idea. O forse basterebbe cercare almeno di non ammazzarla.