Robyn ha scritto:L'omosessualità dipende dal fatto che viene a mancare una delle due figure.
Scusa l'estrema franchezza ma queste sono idiozie.
Dovresti avere la correttezza di indicare studi scientifici che attestino quando vai affermando.
Non dicendo "si, ci sono, me lo ha detto mio cugino che l'ha letto sulla gazzetta di paperopoli".
Elencando gli studi, le ricerche.
Una breve sintesi dei quali puo' essere questa:
Prima teoria: "colpa" della famiglia.Prima dell'ipotesi che l'origine dell'omosessualità fosse da ricercare nella biologia, essa era indicata nel modello famigliare dove l'individuo era inserito, ed in particolar modo se vi era la presenza di una madre possessiva, "castrante", ed un padre debole o assente. Se tuttavia questa teoria fosse accreditabile, si sarebbe potuto curare l'omosessualità con la psicanalisi, cosa che lo stesso Freud riconosce come impossibile.
Seconda teoria: gli ormoni.Per un certo periodo i ricercatori hanno sostenuto che la determinazione dell'orientamento sessuale fosse dovuta sostanzialmente alla quantità maggiore o minore di ormoni femminili (in particolare l'estradiolo) o maschili (testosterone) presenti nell'individuo nella fase prenatale, indirizzati al cervello durante la settima settimana di sviluppo. La tesi tuttavia é stata in buona parte abbandonata, in quanto ciò avrebbe significato che un'ampia percentuale di maschi, in condizioni cliniche da comportare una carenza di ormoni androgeni nella fase prenatale, sarebbe dovuta essere omosessuale, così come lo sarebbe dovuto essere ogni individuo di sesso femminile esposto in età prenatale ad un eccesso di adrogeni.
Terza teoria: l'ipotalamo.Nel 1977 Roger Gorski dell'Univerità di Los Angeles, nota che nel cervello dei topi il nucleo che determina il comportamento sessuale é più grosso nei maschi che nelle femmine, scoperta confermata anche da Laura Allen, della stessa università, la quale nel 1989 afferma che anche nel cervello umano il nucleo del comportamento sessuale (INAH-3) è diverso fra maschi e femmine. Il ricercatore olandese Dick Swaab nel 1991 rileva la presenza nel cervello umano di un altro nucleo, l'SNC, il quale non varia secondo il comportamento sessuale (maschio o femmina), ma secondo l'orientamento sessuale. Il maggior impulso alla tesi della causa ipotalamica é dato da Simon LeVay, un neuroanatomista del Salk Institute for biological studies di La Jolla, California, il quale nel 1993 pubblica una ricerca secondo cui sia l'INNAH-3 di Allen che l'SNC di Swaab variano non solo a seconda del sesso, ma anche dell'orientamento sessuale. Tale tesi é però contraddetta da William Byne, il quale afferma che LeVay si é servito per arrivare a questa conclusione di cervelli di maschi omosessuali provenienti da persone ammalate di AIDS: l'ingrossamento dei due nuclei potrebbe essere infatti attribuito a disfunzioni ormonali dovute alla malattia.
Quarta teoria: i cromosomi.Il gruppo di ricerca guidato da Dean Hamer, del National Institut of Heatl, asserisce di aver individuato nella regione del cromosoma X, denominata "xq28", contenente centinaia di geni, il gene determinante l'omosessualità. Studiando l'albero genealogico materno di 114 maschi omosessuali, Hamer ha accertato che il 13,5% dei loro fratelli é gay, come pure il 7,5% dei cugini maschi e degli zii, individuando una percentuale molto maggiore rispetto a quella della media della popolazione. L'incidenza dell'omosessualità nella famiglia paterna é risultata invece nella media della popolazione. Hamer sostiene quindi che l'omosessualità sia trasmissibile solo per via materna e che responsabile sia probabilmente un gene del cromosoma X. Valida o meno la teoria cromosomica, certo é che basta un nulla per creare polemica: James Watson, scopritore nel 1953 con Francis Crick del DNA, in un'intervista al Sunday Telegraph, rivendica il diritto per la madre di abortire nel caso in cui il figlio abbia imperfezioni, tra le quali nomina l'omosessualità.
Come vedi, Robyn, la teoria che l'omosessualità dipenda dalla famiglia, dalla qualità della presenza o assenza di figure materne e/o paterne è vetusta e ormai abbandonata. Non è la cultura (l'insieme dei rapporti familiari) ad essere la causa ma la biologia. Poi che siano ormoni, geni o un misto dei due, ancora non si sa con precisione ma gli indizi puntano tutti li.
Il fatto che la causa sia biologica pero' non vuol dire che sia una malattia. Tra l'altro l'omosessualità la si riscontra in altri esseri viventi (e non solo mammiferi). Vedi il caso in gemania dei pinguini gay.
http://it.notizie.yahoo.com/37/20090604 ... 693a4.htmlPer fortuna le leggi della natura sono molo più progressiste e molto meno discriminatorie di quelle umane. Proprio quella natura cui di solito si appella chi non ha altri argomenti per opporsi alle nozze gay o alle adozioni. Una coppia di pinguini gay ospiti dello zoo tedesco di Bremerhaven, sulle rive del Mar Nero, ha felicemente adottato un pulcino della sua stessa specie. Stando a quanto ha riferito un portavoce dello zoo, i pinguini, i cui nomi sono "Z" e "Vielpunkt", si prendono cura del pulcino esattamente come farebbe una coppia di pinguini eterosessuale.
Fattene una ragione .... quei i pinguini non sono nemmeno radicali.
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
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