Grazie per la tua graziosa disponibilità che è forse uguale alla mia.
Un tentativo di risposta, se non ti è di peso leggerlo, alle tue sofferte osservazioni è stato proposto in questo forum e te lo riporto:
Il PD, ahimè, è la “discarica” un po’ limacciosa e quasi intasata di due filoni storici sociopolitici in sé e a suo tempo importantissimi:
A. un filone fallito, quello comunista, che non ha fatto ancora i conti con la storia, né quella passata, né ha la carica ideale per progettare un futuro che esige immaginazione, energia, valori etici imprescindibili, visione, ottimismo impossibile in chi ha nel suo DNA il fallimento.
B. un filone potenzialmente vincente nei valori dell’uomo di sempre, con una storia che spazia nella mia memoria da La Pira a Giovanni XXIII, da Paolo VI e dal cardinal Giulio Bevilacqua, ad Aldo Moro e Romano Prodi con i loro maestri, ma assolutamente privo di un’articolazione programmatica di cose concrete da fare oggi. Un filone pieno però di preconcetti (ricordo il “MAI” pronunciato contro la Lega da Romano Prodi a Bologna dopo la sua defenestrazione dal suo primo governo, impropriamente attribuita a D’Alema, poi seguito da Dini (!) e da Massimo D’Alema stesso, quello che si gloriò dei Tornado d’Italia su Belgrado(!!!)
Ancora osservo:
- Il filone vincente B appare inoltre minoritario e sottomesso dai numeri e dal prepotere intellettuale al filone fallito A. E questo è un problema esiziale per il PD.