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D'Alema per i "mestieranti" della politica.

Il futuro del PD si sviluppa se non nega le sue radici.

D'Alema per i "mestieranti" della politica.

Messaggioda ranvit il 10/03/2009, 13:15

Nella seguente intervista D'Alema ribadisce e difende il ruolo di "mestiere" della politica, come quello (fa l'esempio) del giornalista. Quindi fino alla morte non ce lo toglieremo di torno!
Io invece sono, in linea di massima, per persone prestate temporaneamente alla politica. In particolare per i ruoli istituzionali sia centrali che locali.
Perchè se è vero che sono meno esperti delle cose della politica è altrettanto vero che porterebbero costantemente "aria fresca".

Vittorio
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Da repubblica.it :

D'Alema promuove Franceschini
"Adesso finalmente il Pd funziona"
"La gestione del primo anno ci ha portato a sconfitte"

ROMA - "Mi sembra che Franceschini stia lavorando bene, ha dato un profilo più chiaro alla nostra battaglia di opposizione". Massimo D'Alema promuove così i primi passi della gestione del nuove segretario del Pd. Ma, nel farlo, non rinuncia a lanciare alcune frecciate a Walter Veltroni. "Franceschini - dice D'Alema - si sta muovendo bene e mi pare anche che ci sia un clima più sereno all'interno del Pd, il che dimostra che non siamo condannati alle polemiche perenni come è stato sostenuto". E a sostenerlo, mettendola al primo posto tre le cause degli insuccessi del Pd, era stato proprio Veltroni quando era segretario. D'Alema nega, ancora una volta, l'esistenza di una rivalità tra lui e l'ex segretario. Pronunciando però un giudizio durissimo contro la gestione Veltroni: "Nel corso del primo anno il Partito è stato diretto in moto tale che ci ha portato a sconfitte e quindi c'è stato un ricambio".

Ricambio che si chiama Franceschini. A cui D'Alema riconosce il merito di aver lanciato alcune proposte giuste ed efficaci. A partire dall'assegno per i disoccupati.

Sul suo ruolo nel Pd, D'Alema ribadisce di non avere cariche nel partito e di non chiederle. Ma questo non significa una presenza silente: "Se si dice poi che io devo stare zitto... beh, diciamo che la Costituzione mi consente di dire la mia e finchè ci sarà una certa audience, continuerò a farlo".

E se da alcuni settori del partito, in particolare dai dirigenti più giovani, arriva la richiesta di un ricambio generazionale, D'Alema minimizza: "Gran parte di noi si è fatta da parte, io presiedo una Fondazione e non sono un dirigente del Partito". Il ricambio delle classi dirigenti "c'è stato più nel centrosinistra che nel centrodestra mentre più in generale c'è un problema nel Paese visto che i giornalisti che chiedono un ricambio a noi sono per lo più gli stessi che scrivono da vent'anni".
Infine, nel commentare l'emergenza economico-finanziaria che sta funestando metà del mondo industrializzato, D'Alema ha detto che "siamo di fronte a una crisi seria, profonda e drammatica. Non vorrei apparire, come dice Berlusconi un menagramo, anche se, forse, il problema riguarda più lui che me, visto che ogni volta che lui va al governo succedono terribili disgrazie".

(10 marzo 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: D'Alema per i "mestieranti" della politica.

Messaggioda mario il 10/03/2009, 15:43

Se viene eletto deputato un giovane precario, o un personaggio senza arte né parte, o un salariato titolare di basso reddito, c’è il pericolo (oggettivamente parlando) che a fine mandato costui mal si adatti a ritornare al suo stato originale e che faccia di tutto per non scollarsi dalla sedia a costo di cambiare partito, di impedire che vengano fatte delle nuove primarieo o di accordarsi per un sistema elettorale che garantisca ai vecchi la selezione dei nuoi candidati.
Se poi, costui, da deputato ha raggiunto posti di potere di primo piano è certo che non lo butterai fuori manco a cannonate.
Quando si selezionano i candidati bisognerebbe fare anche questo genere di considerazioni.
Io credo che D’Alema, per quanto ex giovane a basso reddito, abbia diritto di rimanere al suo posto fin tanto che la base lo vorrà.
A condizione che si sottoponga anche lui a delle vere, ripeto vere, primarie che selezionino collegio per collegio i candidati del partito.
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Re: D'Alema per i "mestieranti" della politica.

Messaggioda pianogrande il 10/03/2009, 23:22

Le regole fisse non permettono l'evoluzione del sistema.
Le regole fisse sono una resa davanti alla incapacità di adattamento alle esigenze mano a mano che si presentano.
Se avessimo una politica delle regole fisse avremmo ancora lo stato modello Bisanzio o giù di lì.
La politica, come tutte le entità di questo mondo, deve essere in grado di evolversi, di gestirsi, di cambiare continuamente.
Nessuna "regola" ci esenterà dal pensare e fare, domani, una cosa diversa.
La politica ha bisogno di superprofessionisti.
Lo dico per esperienza personale.
Sono stato un po' di anni in un sindacato come delegato a vari livelli ed il mio tormento era di trovarmi (a parte i pochi a tempo pieno) nella situazione di professionisti (capi del personale e quant'altro) e dilettanti (noi delegati).
La parola "mestierante" lasciamola all'antipolitica più becera.
Provate a mettere un dilettante a fare il ministro.
Il problema è come vengono eletti i politici.
Stabilire dopo quanto tempo debbono andare a casa, significa ammettere che la democrazia non funziona ed il popolo i mezzi per mandarli a casa, diversamente da così, non ce li ha.
I problemi vanno chiamati con il loro nome.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: D'Alema per i "mestieranti" della politica.

Messaggioda franz il 10/03/2009, 23:42

pianogrande ha scritto:Le regole fisse non permettono l'evoluzione del sistema.
Le regole fisse sono una resa davanti alla incapacità di adattamento alle esigenze mano a mano che si presentano.
Se avessimo una politica delle regole fisse avremmo ancora lo stato modello Bisanzio o giù di lì.
La politica, come tutte le entità di questo mondo, deve essere in grado di evolversi, di gestirsi, di cambiare continuamente.
Nessuna "regola" ci esenterà dal pensare e fare, domani, una cosa diversa.
La politica ha bisogno di superprofessionisti.
Lo dico per esperienza personale.
...
Provate a mettere un dilettante a fare il ministro.
Il problema è come vengono eletti i politici.

Condivido tutto quanto.
Dal discorso sulle regole a quello della professionalità, in ogni cosa, politica compresa.
Potrebbe essere un manifesto. Almeno per un po'. Nel senso di "non fisso", non per sempre.

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Re: D'Alema per i "mestieranti" della politica.

Messaggioda acacenci il 11/03/2009, 8:49

D'Alema ieri le ha cantate per la prima volta in modo netto e chiaro a veltroni:
http://www.ulivisti.it/cgi-bin/adon.cgi ... &doc=17294

Senonché, pur dicendo cose vere, non ha detto tutta la verità. Una bella sintesi del lavoro di d'alema in quest'ultimo anno e mezzo la fa Monaco qui:

http://www.ulivisti.it/cgi-bin/adon.cgi ... &doc=17295

Pd/ Monaco: D'Alema dice la verita', ma non tutta intera
Apcom - 10 Marzo 2009
"Responsabilità non sono solo di Veltroni"


Roma, 10 mar. (Apcom) - "Qualcuno mena scandalo, ma D'Alema ha detto un'ovvietà: che la direzione politica del Pd, nel suo primo anno di vita, porta responsabilità nelle molteplici sconfitte. E' la verità, solo non è tutta la verità". Lo afferma il l'ulivista del Pd Franco Monaco secondo il quale "si tace sulla circostanza che, fatta eccezione per gli ulivisti, dalle primarie a oggi la gestione del Pd è stata unanimistica".

"Le responsabilità dunque non sono solo di Veltroni - continua Monaco -, ma di tutti coloro che hanno ridotto le primarie a plebiscito, che non hanno criticato per tempo e a viso aperto la linea sbagliata e perdente dell'affossamento dell'Ulivo, che hanno avallato il rinvio di un congresso di chiarimento, che hanno concorso a un avvicendamento tardivo e privo del nitore richiesto a chi denuncia una linea fallimentare e propone una radicale correzione di rotta". "La radice del fallimento è nel metodo consociativo - conclude Monaco - più ancora che nel merito della linea politica. E qui anche D'Alema porta la sua parte di responsabilità".
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Re: D'Alema per i "mestieranti" della politica.

Messaggioda matthelm il 11/03/2009, 10:10

...ed avanti che si ricomincia.

D'Alema sta paurosamente invecchiando, pensa sempre di dire cose che lasceranno il segno, ed invece sono un ammasso di risentimenti. A perso moltissimi punti in questi anni.

Monaco, che è un "eletto" della casta di Parisi, dovrebbe imparare a contenersi dal sempre più rimpianto Prodi.

Ancora una volta facciamo il capolavoro di attirare l'attenzione dei mass-media sui nostri problemucci e non dei temi veri della disastrosa politica berlusconiana.

Sono certo che il prossimo obiettivo sarà Franceschini.

Questo comportamento come si chiama? Autodistruzione?
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Re: D'Alema per i "mestieranti" della politica.

Messaggioda pinopic1 il 11/03/2009, 11:48

Non capisco perché se uno deve dire qualche cosa alla direzione (ex) deve farlo a mezzo stampa. Ma non si parlano tra di loro? Non si vedono mai?
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Re: D'Alema per i "mestieranti" della politica.

Messaggioda acacenci il 11/03/2009, 12:41

Boh, mi sembrerebbe una caratteristica della politica, quella di avere bisogno di tenere i cittadini informati su come si sviluppa il dibattito. Come se si mettesse ogni volta a verbale, sui giornali e sulle agenzie, lo sviluppo del dibattito. Del resto non sono mica amici solo per il fatto di essere nello stesso partito, e quindi, da giocatori di squadre diverse su posizioni diverse, chiamano l'attenzione dell'arbitro (i cittadini, la stampa, i commentatori) al fallo commesso da un altro giocatore. E' come se stessero sempre parlando a noi, i cittadini, anche quando apparentemente si rivolgono esclusivamente ad altri politici. Mi sembra ragionevole, visto che siamo noi che poi li votiamo o meno.

Ci dicono di volta in volta "vedete, d'alema qui dice una cosa sbagliata...", insomma a me sembra ragionevole. Anzi, lo dovrebbero fare piu spesso: il problema nel pd in questo anno è stato che hanno deciso tutto al caminetto senza mai informarci di niente. Gli unici che l'hanno fatto sono stati Di Pietro, i referendari, gli ulivisti. Il resto dell'oligarchia del pd ha deciso tutto in silenzio. Il fatto che veltroni sarebbe diventato leader, l'autosufficienza del pd, la rottura dell'unione, le candidature... non c'è mai stato nessun dibattito. Lo sbarramento del 4% alle europee... non dico che questo dibattito ci sia nel centrodestra, ma noi dovremmo essere meglio, e un tempo eravamo meglio.
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Re: D'Alema per i "mestieranti" della politica.

Messaggioda ranvit il 11/03/2009, 12:48

pianogrande ha scritto:Le regole fisse non permettono l'evoluzione del sistema.
Le regole fisse sono una resa davanti alla incapacità di adattamento alle esigenze mano a mano che si presentano.
Se avessimo una politica delle regole fisse avremmo ancora lo stato modello Bisanzio o giù di lì.
La politica, come tutte le entità di questo mondo, deve essere in grado di evolversi, di gestirsi, di cambiare continuamente.
Nessuna "regola" ci esenterà dal pensare e fare, domani, una cosa diversa.
La politica ha bisogno di superprofessionisti.
Lo dico per esperienza personale.
Sono stato un po' di anni in un sindacato come delegato a vari livelli ed il mio tormento era di trovarmi (a parte i pochi a tempo pieno) nella situazione di professionisti (capi del personale e quant'altro) e dilettanti (noi delegati).
La parola "mestierante" lasciamola all'antipolitica più becera.
Provate a mettere un dilettante a fare il ministro.
Il problema è come vengono eletti i politici.
Stabilire dopo quanto tempo debbono andare a casa, significa ammettere che la democrazia non funziona ed il popolo i mezzi per mandarli a casa, diversamente da così, non ce li ha.
I problemi vanno chiamati con il loro nome.



Caro pianogrande, ti sembrerà strano e contraddittorio, ma anche io condivido....in parte ....quello che dici.

Ma il punto è che quando un politico ha avuto l'opportunità di stare per un certo tempo nei posti di comando, una volta "abbattuto" deve farsi da parte!
L'esempio piu' alto è quello del Presidente Usa che dopo due mandati deve togliersi dai coglioni perchè quello che sapeva e poteva fare, l'ha fatto!

Prendi D'Alema, ha fatto il Premier ....ti ricordi qualcosa di cio' che ha realizzato? Io nulla!
Poi ha fatto il ministro.......... mo' basta! Si togliesse dai marroni perchè ormai fa solo danni!

Prendi Bassolino, ha fatto bene il sindaco per una legislatura....poi solo danni! Certo è esperto dei meccanismi della politica....ma la sua capacità di resistenza nei posti di comando fa bene solo a sè stesso non alla comunità (regione Campania).

Di esempi ce ne sono a bizzeffe. Sempre le stesse facce da trent''anni a questa parte. Dicono sempre le stesse cose. Si contorcono sempre nelle stesse manovre....ma l'Italia resta sempre il Paese meno modernizzato tra quelli del mondo avanzato.

Le stesse cose accadono a livello locale. I personaggi sono sempre gli stessi : oggi fai l'assessore o il sindaco, domani l'amministratore di una azienda pubblica, etc.

Non è antipolitica dare del "mestieranti" a questa gente....che ti piaccia o no, è la realtà. Che poi tu non la vedi, non cambia niente!

Vittorio
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Re: D'Alema per i "mestieranti" della politica.

Messaggioda franz il 11/03/2009, 13:10

ranvit ha scritto:Prendi Bassolino, ha fatto bene il sindaco per una legislatura....poi solo danni! Certo è esperto dei meccanismi della politica....ma la sua capacità di resistenza nei posti di comando fa bene solo a sè stesso non alla comunità (regione Campania).

Ciao,
essere esperti dei "meccanismi della politica" (leggi: guerriglia di corridoio e accaparramento di poltrone) non è prorpriamente essere "esperti di politica", nel senso di "esperti nella soluzione positiva di problemi pubblici".
In Italia abbondano i primi, scarseggiano i secondi.

Franz
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