Stefano'62 ha scritto:Sono d'accordo con Piano,sì ai Cattolici (ma anche agli ebrei,ai musulmani,agli atei,agli agnostici,etc.) che sanno tenere le loro pulsioni religiose nell'alveo del privato;no a quelli che invece vogliono esportare il loro essere cattolici in un ambito politico.
La storia è piena di esempi che dimostrano quanto ciò sia pericoloso.
Permettimi di mettere qualche puntino sulle "i", io che Cattolico non sono.
Tutto dipende da cosa si intende con quel "esportare il loro essere cattolici" in ambito pubblico. C'è modo e modo.
C'è quello intollerante di un certo cattolicesimo "bianco", che si vuole imporre come se possedesse l'unica verità.
C'è quello conciliante e dialogante, che puo' portare un buon contributo alla politica portando in dote principi come la solidarietà, la sussidiarietà, la tolleranza.
Vi è nel cattolicesimo una sorta di sindrome jekill-Hide, per cui alcuni sono amorevoli e tolleranti, altri sono duri ed intolleranti. Non so se siano mai stati fatti studi sui motivi di tutto ciò ma è chiaro che a mio modo di vedere non abbiamo ragione di rifiutare l'apporto dei primi alla politica mentre abbiamo tutto da temere dai secondi.
Franz