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Valutazione delle università mondiali

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Valutazione delle università mondiali

Messaggioda flaviomob il 23/03/2016, 15:35

Milano offre il top della formazione universitaria nel mondo, con il Politecnico e la Bocconi ai vertici rispettivamente per l'insegnamento di Arte e design e Business e management: è quanto certifica la sesta edizione dei QS World university rankings per materie (topuniversities.com) che analizza il valore della formazione agli studenti in 42 discipline. Harvard e il Mit dominano a livello internazionale, primeggiando in 24 discipline e ottenendo il primo posto in dodici discipline ciascuna. Ma il risultato più alto raggiunto dall'Italia è milanese. Ed è il decimo posto guadagnato due atenei cittadini che ottengono anche altri buoni piazzamenti. L'università degli Studi di Milano si piazza al 47esimo posto per i suoi corsi di Veterinaria, ma nella classifica figurano anche l'università Vita-Salute San Raffaele e Milano-Bicocca. In totale sono stati classificati 34 Atenei italiani.

http://milano.repubblica.it/cronaca/201 ... 11/?ref=fb

http://www.topuniversities.com/subject-rankings/2016

(Questa la dedichiamo a Ranvit)


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Re: Valutazione delle università mondiali

Messaggioda franz il 23/03/2016, 18:12

Non vorrei fare la figura di chi rompe le uova nel paniere ma stavo pensando che oggi quello che conta è sì una notevole pluralità di discipline ma che i paesi che contano che tirano, che generano ricchezza sono quelli che primeggiano nelle discipline tecnico scientifiche: ingegneria, medicina, chimica, informatica, fisica, matematica, ....
Con questo non voglio sottovalutare arte e design .... però :roll:
Ovviamente non si vive di sole materie tecnico scientifiche ma da qui ad avere una carenza nei politecnici come l'Italia ce ne vuole. E dire che fu proprio un italiano, Carlo Cattaneo, a farsi promotore della istituzione di scuole politecniche.

Il sito indicato presenta anche la graduatoria generale, non filtrata per materie.
http://www.topuniversities.com/universi ... se+search=

Ho cercato a lungo la bandieriera italiana ma nelle prime 50 posizioni non c'è. Nemmeno 100 o 150.
Alla fine ho trovato il poli di milano in posizione 187 e poi bologna (204) e roma (213).

Naturale che quando filtriamo per materie, possiamo eccellere in alcune ed allora emergiamo. Cose pero' che è possibile fare per ogni paesi. Non possiamo usare questo metodo statistico per nascondere le carenze spaventose nella classifica generale.
C'è anche un motivo di ordine didattico. Un Politecnico funziona bene se primeggia in tutte le sue discipline, non una sola. Questo perché l'interscambio tra le discipline è un volano proprio per la ricerca. La collaborazione è fondamentale e se veterinaria primeggia (si fa per dire, vista la posizione 47) ed il resto langue, il politecnico fallisce il suo scopo in quanto tale.

Per avere una reale idea di come sia messa l'Italia, quel sito offre questo rank.
http://www.topuniversities.com/universi ... se+search=

Nel caso del politecnico ( qui il link http://www.topuniversities.com/universi ... milano#wur ) vero che eccelle in art & design ma è solo in posizione 24 per la parte ingegneristica ed è appunto in pos 187 mondiale.
Da notare la bassa presenza di docenti stranieri (202 su 1428) e di studenti stranieri (4700 su 31400).

Se vediamo il MIT i docenti stranieri sono il 56% e gli studenti 1/3.
http://www.topuniversities.com/universi ... gy-mit#wur
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Re: Valutazione delle università mondiali

Messaggioda flaviomob il 24/03/2016, 11:54

Bisognerebbe anche capire quante università sono pubbliche e quante sono accessibili a chi ha basso reddito, quanto sono richiesti i laureati di ogni corso, che performance lavorativa hanno, etc.

Ad esempio, gli ingegneri formati dal politecnico di Milano che sanno il tedesco sono sempre stati molto richiesti in Germania.


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Re: Valutazione delle università mondiali

Messaggioda franz il 24/03/2016, 13:03

flaviomob ha scritto:Bisognerebbe anche capire quante università sono pubbliche e quante sono accessibili a chi ha basso reddito, quanto sono richiesti i laureati di ogni corso, che performance lavorativa hanno, etc.

Ad esempio, gli ingegneri formati dal politecnico di Milano che sanno il tedesco sono sempre stati molto richiesti in Germania.

L'accessibilità a chi ha basso reddito non è un problema delle università ma un compito dello Stato, solitamente risolto tramite due strumenti: 1) sussidi; 2) prestiti. Il sussidio va dato solo a chi ha bisogno (deve dimostrare di avere un reddito insufficiente e che anche i genitori sono nella stessa situazione) e copre le tasse scolastiche, il materiale didattico, vitto e alloggio se l'Università è in una città diversa e non si rientra a casa. Il prestito puo' essere di pari entità ma va restituito nel tempo. Mi pare che in USA sia prevalente il sistema del prestito. Una cosa pero', almeno dalle mie parti, se non sei in linea con gli esami, perdi il sussidio. Niente fuoricorso. L'anno va superato. Considera anche che al massimo è possibile perdere un solo anno. Al secondo anno perso ti sbattono fuori dall'università. Insomma il sistema è aperto a tutti ma selettivo.
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