Brescia, Renzi agli industriali: “Non sono uomo solo al comando”
Il presidente del Consiglio parla all'Assemblea degli imprenditori: "Vogliono contestare il governo? Lo facciano ma senza sfruttare il dolore dei disoccupati"
di F. Q. | 3 novembre 2014
Fuori la Fiom, i centri sociali e gli operai messi in ferie forzate per organizzare nello stabilimento di Palazzolo (Brescia) il vertice degli industriali. Dentro Matteo Renzi che parla agli imprenditori mentre pochi minuti prima al Tg5 ha ribadito che “se serve sul Jobs act verrà messa di nuovo la fiducia”. Dopo le tensioni dei giorni scorsi per la riforma del lavoro, il presidente del Consiglio davanti alla platea di imprenditori non lascia spazio a cedimenti: “Qui non c’è l’uomo solo al comando, c’è l’Italia che chiede di cambiare per sempre, questo è quello che sta accadendo. In sei mesi da ragazzini, siamo diventati uomini. Eravamo dei ragazzini inesperti, poi quando hanno visto che le cose le facevamo, siamo diventati la longa manus di qualche oscuro potere”.
Risponde così alle critiche della leader Cgil Susanna Camusso. Ma anche a quelle del segretario Fiom Maurizio Landini (“Non è stato eletto per fare quel mestiere”): “Anch’io non sono stato eletto dai cittadini, ma sono qui nel rispetto della Costituzione”. E, senza mai nominarli, i sindacati sono ancora una volta i protagonisti del suo discorso: “C’è l’idea di fare del lavoro il luogo dello scontro, mettendo uno contro gli altri. Ma questa è una delle idee che ha bloccato l’Italia, per 20 anni. Non esiste una doppia Italia, esiste solo un’Italia di chi vuole bene ai propri figli. Vogliono contestare il governo o il premier? Vogliono cambiare il presidente del Consiglio? Se vogliono, lo facciano, ma non usino il mondo del lavoro come un campo di gioco di una partita politica, usando chi è senza lavoro. Si affrontino le questioni del Jobs act. Se si vuole attaccare il governo ci sono altre strade, senza sfruttare il dolore dei disoccupati“.
Lo scontro con i sindacati si fa ogni giorno più teso. Dalla piazza del 25 ottobre scorso fino alle cariche contro gli operai delle acciaierie Terni a Roma. “Credo che a Terni si possa arrivare ad una soluzione di accordo, recuperando la capacità di dialogo. Per la mia esperienza il sindacato, quando si trova a fare il sindacato e a contrattare sui posti di lavoro e le condizioni è in grado di farlo bene. Quando il sindacato fa il sindacato, si occupa dei lavoratori, credo che sia una funzione fondamentale e faccio di tutto perché questa funzione sia difesa”.
Il presidente del Consiglio illustra poi il suo piano per far uscire l’Italia dalla crisi e aiutare gli imprenditori: riforme costituzionali, giustizia civile e semplificazione fiscale. “Il processo di cambiamento”, dice, “avviato con le riforme è straordinario. Perché finalmente si saprà chi non fa le cose. E’ serietà e rispetto verso la macchina pubblica”. La prospettiva del governo è di stabilizzare “un’unica tassa locale che sia affidata al sindaco e che non veda più lo Stato mettere bocca”. Secondo Renzi poi ci sarà “libertà totale dei sindaci” in materia, con relative “responsabilità”. “Credo che a Terni si possa arrivare a una soluzione recuperando la capacità di dialogo. Per mia esperienza quando il sindacato fa il sindacato e si occupa dei lavoratori credo sia una funzione fondamentale e faccio di tutto perché sia difesa”.
di F. Q. | 3 novembre 2014
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/11 ... o/1187515/
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Sarà una mia umilissima impressione, ma Renzi lo noto in grave difficoltà.