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pianogrande ha scritto:La rete "è" reale.
Come con tutti gli strumenti, è l'uso che se ne fa che conta.
Così come è "reale" il continuo tentativo di censura che riesce ad ottenere anche l'autocensura (vedere le menate stucchevoli sull'antiberlusconismo di cui, ormai, si discute più a sinistra che a destra).
La rete è il vero competitor del berlusca che sta scastenandogli contro tutta la sua potenza di fuoco.
Non si fermerà mai perché non riuscirà mai a trasformarla in una rete ........ "quattro".
Milioni di persone che comunicano sulla rete hanno un difetto imperdonabile: non sono suoi dipendenti.
Che il 2010 sia, cominciando dalla rete, un anno "NON A SUA DISPOSIZIONE".
disallineato ha scritto:Quando Tonino acquistò alcune pagine pubblicitarie su quotidiani esteri,
annalu ha scritto:disallineato ha scritto:Quando Tonino acquistò alcune pagine pubblicitarie su quotidiani esteri,
Bisogna ammettere che disallineato è rapido nello scrivere: sta qui una mezz'oretta e provvede ad inserire in tutti i thread un suo intervento che dice sempre la stessa cosa: il nostro avversario non è Berlusconi, il nostro avversario è Di Pietro, che - udite, udite - infanga il nostro paese anche all'estero.
Ma come mai disallineato dimentica che chi veramente disonora il nostro paese anche all'estero è proprio Berlusconi, coi suoi discorsi (vedi Bonn), coi suoi "scherzi" (dal cucù alla Merkel alle "galanterie" diciamo ... poco eleganti) e infine, coi suoi insulti (vedi il kapò a Shultz).
Io il paginone di Di Pietro l'ho trovato anzi una forma di riabilitazione dell'Italia, come altri cartelloni di scuse comparsi in varie piazze del mondo: così all'estero sanno che non siamo tutti berlusconiani, e forse possiamo vergognarci un po' meno!!!
Ed ora, buon Natale a tutti
annalu
Stefano'62 ha scritto:Concordo con Annalù su tutto.
Invece trovo stravagante la tesi di disallineato,secondo la quale,più o meno,non sarebbe stato il mostro di Firenze a diffamare Firenze,bensì i giornalisti che ne riportavano le efferatezze;ricalca lo stesso concetto (toh,che strano) espresso da berlusconi secondo il quale non sarebbe la mafia a diffamare l'Italia,bensì i giornalisti e gli scrittori che la sputtananno.
All'estero si stupiscono e ci dileggiano perchè non capiscono il motivo per cui il putrido nanerottolo non sia ancora stato cacciato per manifesta volgarità e incapacità,oltre che per i dubbi sulla fedina penale;dunque direi che chi diffama l'Italia invece sono le moltitudini di italiani che dimostrano di apprezzarlo o come minimo di sottovalutarne ciecamente tutto ciò che invece nel resto del mondo provoca riserve e perplessità enormi.
Della serie:ma questi italiani ci sono,o ci fanno ?
A Di Pietro invece va il merito di averci restituito un minimo di dignità,premurandosi di dimostrare al resto del mondo che lo sbandierato appoggio totale popolare è una menzogna,e che invece ci sono moltissimi disallineati,di quelli veri però.
disallineato ha scritto:Il fatto che il nanerottolo sia ancora la, significa che ....
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