forum.perlulivo.itIl forum libero per chi sostiene i valori dell'Ulivo |
|
Robyn ha scritto:I laici,sono l'insieme dei credenti e dei non credenti.Infatti la divisione in laici e cattolici è sbagliata perche và ad identificare due categorie che non esistono o che si contrappongono,quando non è così Robyn
laico
Definizione
agg. [pl. m. -ci]
1 che non appartiene al clero: un predicatore laico | che non ha ricevuto gli ordini sacerdotali: frate laico
2 che si ispira a concezioni di autonomia rispetto all'autorità ecclesiastica; che s'informa ai caratteri del laicismo: stato laico; idee, tendenze laiche; cultura, scuola laica | partiti laici, che non si ispirano a una fede religiosa
3 (estens.) che non segue rigidamente una ideologia: un pensatore laico
4 nell'uso giornalistico, che non appartiene a una data istituzione: i componenti laici del consiglio superiore della magistratura, quelli nominati dal parlamento e non dai giudici
¶ s. m.
1 [f. -a] chi non appartiene al clero
2 frate laico
§ laicamente avv.
pagheca ha scritto:quindi mi sembra che come aggettivo si possa usare tranquilamente laico (persona laica, orientamento laico, etc., anche se il sostantivo e' sottinteso) nel senso usato da piu' forumisti. Se invece si intende strettamente il termine di laico, come categoria di persone, contrapposto al clero, e' chiaro che si puo' sostenere che laico puo' essere anche un cattolico osservante o addirittura fondamentalista.
Il punto e' che il significato di questo termine e' ormai diventato piuttosto vastso. Comunque a me pare che se si vuole si capisce benissimo a cosa ci si riferisca in genere quando si usa questo termine. O no?
I vari significati [modifica]
Il termine laico nell'accezione moderna del termine ha significato di "aconfessionale", ossia di slegamento da qualsiasi autorità ecclesiastica di confessione religiosa.
Negli ultimi anni il termine laico viene invece utilizzato in maniera talvolta impropria per indicare un generico agnostico o ateo. Tale uso è semanticamente scorretto, in quanto laico ha significato di svincolo dall'autorità ecclesiastica, ma non inficia la professione di una particolare confessione religiosa: per cui si possono distinguere laici credenti[1] da laici non credenti.
L'abuso del termine in sede politica, in funzione di sinonimo perfettamente sovrapponibile ad anticlericale o ateo, ha generato l'utilizzo del termine spregiativo laicista con un significato simile e opposto all'uso del termine spregiativo clericale per indicare persone che si autodefiniscono "laiche" e si comportano come anticlericali. L'uso del termine è errato poiché si tratta di una estensione di un termine, laico, che già rappresenta l'estensione del termine λαός, laós - popolo.
Il termine ebbe in origine un uso esclusivamente religioso: riferendosi ai fedeli di una religione, veniva usato (e, nel suo senso proprio, viene usato tuttora) per indicare colui che, pur professando un dato culto, non è appartenente alla gerarchia del suo clero. L'insieme dei fedeli laici è detto laicato.
Oggi esso ha anche altri significati:
Nella Chiesa cattolica si utilizza la denominazione di laico anche per gli appartenenti ad Istituti di Vita consacrata che non sono presbiteri: cioè per coloro che, pur essendo monaci non hanno ricevuto l'ordinazione sacerdotale.
Nel linguaggio politico il laico è chi propende per una netta separazione della vita delle istituzioni dall'influenza delle confessioni religiose, ossia per indicare chi si ispira ai valori della laicità. Per estensione laico è anche chi desidera una minore influenza delle confessioni religiose nella società.
Laico è anche una persona priva di pregiudizi.
Il termine laico viene usato nel contesto di professioni specializzate per riferirsi a chi non pratica la stessa professione. Laico è anche un membro del Consiglio Superiore della Magistratura che non appartiene all'ordine dei magistrati.
pierodm ha scritto:Comunque, per utilità generale, riassumiamo l'accertato stato delle cose: nella sua maggioranza l'elettorato italiano è assai poco "religioso", ma è solidamente clericale, cioè strutturalmente lontano dalla "laicità", comunque la si voglia intendere, ristretta, allargata, borghese, filosofica o pragmatica. Punto.
Questo stato di fatto rende estremamente difficoltosa la creazione di un partito che sia allo stesso tempo laico e "grande"
Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani
Visitano il forum: Nessuno e 55 ospiti