La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Nel Pdl è tensione con gli ex An

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Nel Pdl è tensione con gli ex An

Messaggioda ranvit il 07/09/2009, 17:49

Dal corriere.it :


Bossi e "Il Giornale" attaccano Fini

Il ministro delle Riforme contro il presidente della Camera: «Il voto agli immigrati? È matto»

TORINO - «L'è matt». Tradotto dal dialetto varesotto: «È matto». Il giudizio tagliente su Gianfranco Fini è di Umberto Bossi e l'argomento è il voto agli immigrati alle elezioni amministrative, un tema che il presidente della Camera ha nella sua agenda sin dal 2003 e che ha recentemente rilanciato. Il giudizio è stato espresso dal leader della Lega Nord a Torino, alla festa del partito, come riportato dalla Stampa.it.

FELTRI - Ma quella del Senatùr non è l'unica frecciata rivolta a Fini, che negli ultimi mesi è parso in disaccordo con la Lega e talvolta anche con il suo partito, il Pdl, su alcuni temi (come sicurezza e testamento biologico). Tra gli attacchi più decisi c'è quello di Vittorio Feltri: «Rientra nei ranghi - scrive il direttore de "Il Giornale" - non rischierai più di essere ridicolo come lo sei stato negli ultimi tempi». Feltri punta il dito contro quelle che chiama 'virate'. «Sei ancora di destra o da quella parte ti sei fatto superare da Berlusconi? Non è una domanda provocatoria. Nasce piuttosto da una constatazione. Sulla questione degli immigrati parli come un vescovo. Sul testamento biologico parli invece come Marino, quello della cresta sulle note spese dell'Università da cui è stato licenziato». Secondo il direttore del "Giornale", Fini ha in mente una strategia. «Ti sta a cuore la simpatia della sinistra che non sai più come garantirti. Il motivo si può intuire, se sbaglio correggimi. Miri - conclude Feltri - al Quirinale perché hai verificato che la successione a Berlusconi avverrà con una gara cui è iscritta una folla».

FARE FUTURO - A Feltri replica Alessandro Campi, politologo e direttore scientifico di 'Fa­reFuturo', la fondazione di cui Fini è presidente: «È ridicolo accusare Fini di essere ambizioso. Tutti i politici lo sono. Ed è ridicolo accusarlo di non essere di destra: Fini lo è, ma il suo modo di intendere la destra è diverso da quello di Feltri». «Si tratta della prosecuzione della campagna di stampa che ha avviato il 'Giornale' contro quelli che si ritiene siano gli avversari diretti o indiretti, interni o esterni, reali o supposti del Cavaliere e di questo governo - dice Campi all'Adnkronos-. Il tutto all'interno di una strategia che da un lato punta a blindare Berlusconi da pettegolezzi e attacchi, dall'altro rischia di renderlo prigioniero dei suoi pretoriani».

MELONI E RONCHI - Anche il ministro Giorgia Meloni, ministro della Gioventù, difende il presidente della Camera: «Anche quando non si è d'accordo, e a me è capitato più di una volta di non essere d’accordo con Fini, ci si deve rispettare. Ma credo che si debbano rispettare tutti quelli che hanno il coraggio di esprimere le posizioni più diverse, da cui nasce un confronto che porta a una sintesi e serve a crescere». Per il ministro per le Politiche Europee, Andrea Ronchi, «Fini è un leader coraggioso della Casa delle libertà, è il cofondatore del nuovo partito ed esprime una sensibilità che ha piena cittadinanza nel popolo del centrodestra».


07 settembre 2009
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Nel Pdl è tensione con gli ex An

Messaggioda ranvit il 07/09/2009, 19:39

da repubblica.it :

BERLUSCONI: NON CONDIVIDO FELTRI, STIMA PER FINI
"Come si puo' ben immaginare non ero a conoscenza dell'articolo del dottor Feltri sul presidente Fini apparso oggi su 'Il Giornale', articolo di cui non posso condividere i contenuti. Confermo invece al presidente Fini la mia stima e la mia vicinanza". Cosi' il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una nota.


(07 settembre 2009)
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Nel Pdl è tensione con gli ex An

Messaggioda mariok il 08/09/2009, 10:17

Ma possibile che il nuovo direttore del Giornale, voluto da lui al posto di Giordano, non ne faccia una rispetto alla quale il premier non debba dissociarsi o precisare che "non ne sapeva nulla"?

Delle due l'una. B. o è uno sprovveduto (cosa di cui si ha buoni motivi di dubitare) o è un bugiardo senza pudore.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
mariok
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 2943
Iscritto il: 10/06/2008, 16:19

Re: Nel Pdl è tensione con gli ex An

Messaggioda ranvit il 08/09/2009, 11:39

La seconda che hai detto...
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46

Re: Nel Pdl è tensione con gli ex An

Messaggioda pianogrande il 16/09/2009, 3:31

mariok ha scritto:Ma possibile che il nuovo direttore del Giornale, voluto da lui al posto di Giordano, non ne faccia una rispetto alla quale il premier non debba dissociarsi o precisare che "non ne sapeva nulla"?

Delle due l'una. B. o è uno sprovveduto (cosa di cui si ha buoni motivi di dubitare) o è un bugiardo senza pudore.


Non è un bugiardo senza pudore.
Nel vecchio giochino del buono e cattivo, Berlusconi sta facendo la parte del buono.
Chi conosce questi logori meccanismi sa che chi fa la parte del buono è il vero cattivo perché le figure di ........ le fa fare (o tenta di farle fare) ai fedeli sottoposti.
Ergo, Berlusconi è cattivo.
Ma non "cattivo" come direbbe un nipotino al nonno:" Giacomino è cattivo ........".
No. Quello è proprio cattivo e spietato dentro.
Davanti a questa gente, è ora che il popolo cominci a provare un po' di sana paura.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Nel Pdl è tensione con gli ex An

Messaggioda ranvit il 16/09/2009, 12:02

Dal corriere.it

Fini e l’incontro rifiutato col Cavaliere

Il presidente della Camera: «Non vado a Canossa». E Bossi lo chiama


Il paradosso è che Fini parla con Bossi e non con Berlusconi. D'altronde, quando il «cofondatore» del Pdl porta in tribunale il direttore del giornale del fratello dell'altro cofondatore, cosa potrebbero dirsi oggi «Silvio» e «Gianfranco»? Nulla hanno da dirsi, l'ha spiegato l'ex leader di An a Gianni Letta, che tenta di co­struire un ponte tra le macerie di un rapporto ormai logoro, e che ha cercato di convincere Fini ad accettare un «incontro riservato» con il premier. «A parte il fatto che Silvio non rie­sce mai a tenere nulla di riser­vato — è stata la risposta del presidente della Camera — se poi si venisse a sapere che l'’ho incontrato, sembrerebbe che io sia andato a Canossa». Paro­le che confermano come la frattura con il Cavaliere sia an­che personale, segnata da quel­la che Fini definisce l'«aggres­sione» subita dal Giornale.

La querela contro Feltri ha una valenza politica, e infatti l'inquilino di Montecitorio — dopo averla annunciata — ieri l'ha ufficializzata: «Perché un giornalista — questo è il suo ragionamento — ha tutto il di­ritto di esprimere le proprie opinioni, magari di sentirsi co­sì bravo da determinare il di­battito politico. Ci può stare che si abbiano manie di gran­dezza... Insomma, passi per il 'compagno Fini', ma le minac­ce non posso accettarle».

Certo, il «cofondatore» del Pdl è consapevole che bisogne­rà arrivare a una ricomposizio­ne, ma nessuno sa come e quando si risolverà il conflit­to, se il ministro Matteoli deve limitarsi a dire che «ne uscire­mo perché dobbiamo uscir­ne». Tuttavia «per ora dell'in­contro non se ne fa nulla», ha spiegato Fini a Letta, al quale è stato affidato un messaggio per Berlusconi: «Deve capire che faccio sul serio». Chissà se ha espresso le stesse tesi a Ghedini, deputato-avvocato del presidente del Consiglio, se anche a lui Fini ha confer­mato che il «conflitto d’inte­ressi politico» del Cavaliere— al contempo premier e capo del partito — rischia di nuoce­re al neonato Popolo della li­bertà, a vantaggio della Lega.

Di sicuro il modo in cui Ber­lusconi ha replicato ieri sera — evidenziando le «concezio­ni diverse» che lo separano da Fini — testimonia il muro con­tro muro. Però anche il pre­mier ha necessità di bloccare uno stillicidio quotidiano che rischia di nuocergli. E infatti, sebbene fosse visibile l'irrita­zione verso l'alleato — bollato come «professionista della po­litica » — Berlusconi ha offerto delle concessioni sulla demo­crazia interna al partito, si è detto pronto a un «caminetto» con il presidente della Camera per «discutere» e «condivide­re » le decisioni, bilanciando le cene del lunedì con Bossi.

E proprio Bossi, che fino al­l’altro giorno ha picchiato du­ro su Fini, ieri ha avuto un col­loquio telefonico con l’ex lea­der di An. È stato il leghista Co­ta — così raccontavano alcuni dirigenti del Pdl — a far da ponte alla conversazione, è sta­to lui a passare il cellulare al Senatùr. Il capogruppo del Car­roccio alla Camera ha un otti­mo rapporto con l'inquilino di Montecitorio, che durante il di­battito sul decreto anticrisi — mentre presiedeva l'Aula — gli inoltrò un bigliettino di congratulazioni per il suo in­tervento, citando De Gaulle, e distinguendo tra «la politica con la p maiuscola e quella minuscola».

Cota è per Bossi l'ufficiale di collegamento con Fini. Ogni giovedì il leader del Car­roccio chiede informazioni al capogruppo sul colloquio del giorno prima: «Com’è andata con Gianfranco?». Stavolta però ha voluto parlare di per­sona con l'alleato, per dirgli che «un conto sono le que­stioni politiche, altra cosa so­no gli attacchi personali», che al ministro delle Riforme non piacciono, «non mi sono mai piaciute».

La solidarietà personale ri­volta a Fini non ha fatto dun­que velo sulle divergenze che hanno provocato lo scontro tra i due. Sul nodo del diritto di cittadinanza per gli immi­grati, ad esempio, Bossi ha ri­badito che «non fa parte del programma di governo». Più o meno quanto Berlusconi ha ripetuto a Porta a Porta , dicen­do che l’esecutivo «assolve agli impegni assunti con il pro­gramma sottoscritto da tutti». Fini sa di non avere molti mar­gini di manovra su questo te­ma, si è affrettato a spiegare di non avere «nulla contro la Le­ga », e ha fatto capire che il pro­blema è «l’incapacità del Pdl», di imporre una linea, come in­vece fa la Lega. È davvero sin­golare quanto è avvenuto ieri. Perché mentre resta l’incomu­nicabilità con Berlusconi, il presidente della Camera ha parlato con Bossi e si compli­menta con Tremonti per l’ope­ra di mediazione tentata con l’intervista al Corriere.

Ma sono i due «cofondato­ri » che dovranno prima o poi parlarsi. Entrambi ne hanno interesse. Perché è vero che il Cavaliere è in una posizione dominante: lo dimostra come si è conclusa la storia della let­tera con cui i deputati prove­nienti da An hanno chiesto un «patto di consultazione» tra il premier e Fini. Il compromes­so raggiunto è stato un déjà vu dei vecchi riti correntizi, con la ricomparsa dei colon­nelli e la riedizione dell’eterna lotta tra «lealisti finiani» e «berlusconiani di destra». Non ci sono dubbi sul fatto che il premier abbia il control­lo del partito, ma la fronda del presidente della Camera è pericolosa, in Parlamento e nel Paese. Un Pdl rissoso può compromettere la corsa per le Regionali, dove per vincere il Cavaliere sa di dover con­quistare — oltre alla Lombar­dia e al Veneto — il Lazio, la Campania e la Puglia. Senza, sarà sconfitta.


Francesco Verderami
16 settembre 2009
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
ranvit
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10669
Iscritto il: 23/05/2008, 15:46


Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 9 ospiti

cron