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Fazio: perché è stato arrogante?

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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda franz il 03/12/2010, 16:21

pierodm ha scritto:Comunque, battuta o no che sia questa, Franz, mi sembra che non sia la prima volta che dimostri un'idiosicrasia per quelle che tu chiami "battute": mi è venuto in mente ieri sera, ascoltando Casetlli ad Annozero, ché anche lui si lamentava delle battute, ovviamente quelle degli altri, proprio lui, un leghista che di battute (orripilanti) condisce spessissimo i suoi discorsi, così come fanno i suoi compagni di fede.

A me le battute piacciono, e ne farei molte di più di quanto non faccio abitualmente, essendo di cultura romana, la quale - insieme a quella fiorentina e napoletana - è intrisa di metafore, ironie e battute d'ogni genere e in ogni occasione: spesso si "pensa" in forma di battuta e si parla cercando di tradurla in prosa corrente.


Direi che, se mi permetti la battuta romanesca ... ;) del fatto che a te piacciano le battute e ne faresti molte di piu' e che secondo te io avrei una sorta di idiosincrasia per le battute, ... "Nun ce ne po' fregà de meno".
Lo so che non è nuova. Avrà forse mille anni o potrà anche affondare ai tempi di romolo e remo ... eppure certe battute sono intramontabili e non sanno mai di muffa. :lol:

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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda ranvit il 03/12/2010, 17:16

PS X Ranvit
Prima che ti dai alla pazza gioia, tieni conto che le metafore colorite e le battute hanno una scadenza: dopo i primi cinque anni cominciano a sapere di muffa, dopo dieci diventano velenose.
pierodm



A che ti riferisci? ....Ti senti bene?
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda matthelm il 03/12/2010, 17:36

trilogy ha scritto:Si, senza se e senza ma. Lo Stato, il governo, la chiesa per non parlare di questa signora roccella, non hanno alcun diritto di interferire su decisioni personali di questo genere. Anzi è molto grave che lo facciano e che glielo lasciamo fare. Un cittadino, malato terminale, in stato vegetativo, ecc. ha il diritto di ottenere tutta l'assistenza possibile se questa è la sua volontà. Un cittadino, malato terminale, in stato vegetativo, ecc. ha il diritto di essere lasciato in pace se questa è la sua volontà. Il testamento biologico è un formula per consentire ai cittadini di esprimere la propria volontà. Ma visto che abbiamo una classe politica inetta, non siamo ancora riusciti ad ottenere neanche quello.


Pensa che io sono d'accordo con te, anche sul testamento biologico, per chi lo vuole, basta che non si pretenda che lo Stato permetta l'eutanasia. Concetto che ho spiegato più volte e che tu non hai letto sicuramente.

Ma tu sei contro a prescindere?
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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda pierodm il 03/12/2010, 18:16

Direi che, se mi permetti la battuta romanesca.. ... "Nun ce ne po' fregà de meno"

E questa sarebbe una battuta?
Questa è una confessione - della quale prendiamo atto per semplice cortesia, ma che non era necessaria: ce n'eravamo già accorti.

Mi somigli a un conduttore televisivo, al quale un giornalista disse una volta: "Ahò, voi fa er brillante, ma a me me sa che stasera te sei scordato de pija' la pillola ".
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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda franz il 03/12/2010, 18:42

pierodm ha scritto:Direi che, se mi permetti la battuta romanesca.. ... "Nun ce ne po' fregà de meno"

E questa sarebbe una battuta?
Questa è una confessione - della quale prendiamo atto per semplice cortesia, ma che non era necessaria: ce n'eravamo già accorti.

Certo, le confessioni si fanno nel confessionale, caro "padre piero" :lol:
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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda trilogy il 03/12/2010, 19:18

matthelm ha scritto:
Pensa che io sono d'accordo con te, anche sul testamento biologico, per chi lo vuole, basta che non si pretenda che lo Stato permetta l'eutanasia. Concetto che ho spiegato più volte e che tu non hai letto sicuramente.

Ma tu sei contro a prescindere?


L'ho letto quello che hai scritto e sono sostanzialmente daccordo. Sono contro "a prescindere" riguardo alla speculazione politica che stanno facendo su questo tema, e al presunto diritto che pensa di avere la roccella e altri figuri di decidere per tutti. Lo Stato su questo argomento può solo prendere atto della volontà dei singoli e rispettarla.

Appello di MicroMega

No alla tortura di stato. Proclamiamo il 9 febbraio “Giornata della libertà di scelta sulla propria vita”

Per il prossimo 9 febbraio il Governo ha istituito la Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi. Decisione moralmente mostruosa, poiché offende la memoria di Eluana Englaro, che in quel giorno finalmente vedeva un anno fa rispettata la sua volontà sul proprio corpo. Decisione istituzionalmente irricevibile, poiché ufficializza come “delitto” una sacrosanta sentenza della magistratura. Decisione che infanga la Costituzione, poiché con essa il governo intende addirittura solennizzare la pretesa invereconda che la vita di ogni cittadino, anziché appartenere a chi la vive, sia alla mercé di una maggioranza parlamentare.

Di fronte a questa vergognosa provocazione diventa inevitabile e doveroso che tutta l’Italia democratica e laica, senza eccezioni, proclami il 9 febbraio Giornata nazionale della libera scelta sulla propria vita, onorando così la memoria di Eluana, di Piergiorgio Welby, di Luca Coscioni, e dei tanti altri che oltre alla tragedia della condanna a morte per malattia hanno dovuto affrontare anche la violenza di governi che vogliono costringere i malati alla tortura delle sofferenze terminali.

MicroMega chiede a tutte le associazioni laiche, a tutte le testate giornalistiche e i siti web che si riconoscono nei valori della Costituzione, a tutte le personalità del mondo della cultura e dello spettacolo che sentono il dovere elementare di rispettare e far rispettare la decisione di ciascuno sul proprio fine-vita, di mettersi immediatamente in contatto per organizzare insieme la giornata del 9 febbraio come giornata di libertà e di dignità, attraverso iniziative che si svolgano almeno in tutti i capoluoghi di regione.

(1 dicembre 2010)

http://temi.repubblica.it/micromega-onl ... Cgiornata/
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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda Iafran il 03/12/2010, 20:33

trilogy ha scritto:Sono contro "a prescindere" riguardo alla speculazione politica che stanno facendo su questo tema, e al presunto diritto che pensa di avere la roccella e altri figuri di decidere per tutti. Lo Stato su questo argomento può solo prendere atto della volontà dei singoli e rispettarla.

Concordo con te e mi chiedo che forma di Stato abbiamo in Italia se si permette a dei cittadini di soprassedere o di compiere ingerenze su queste particolari decisioni personali?
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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda trilogy il 03/12/2010, 22:20

Iafran ha scritto:
trilogy ha scritto:Sono contro "a prescindere" riguardo alla speculazione politica che stanno facendo su questo tema, e al presunto diritto che pensa di avere la roccella e altri figuri di decidere per tutti. Lo Stato su questo argomento può solo prendere atto della volontà dei singoli e rispettarla.

Concordo con te e mi chiedo che forma di Stato abbiamo in Italia se si permette a dei cittadini di soprassedere o di compiere ingerenze su queste particolari decisioni personali?


Lo Stato Etico secondo Hegel.
Lo stato, per Hegel è il momento culmine dell’eticità [sintesi del diritto (tesi) e della moralità (antitesi)], l’incarnazione stessa della morale collettiva (l’insieme di norme, di valori e consuetudini di una comunità, indicati come “giusti” o “appropriati”). La morale rappresenta la guida in base alla quale l'uomo agisce e lo Stato per Hegel è chiamato a fornirne le regole, a decidere cosa sia moralmente accettabile e cosa non lo sia. La dottrina hegeliana afferma che lo stato è fonte di libertà e norma etica per il singolo. La condotta dello stato, quindi, non può essere oggetto di valutazioni morali da parte dell'individuo: lo Stato si pone fine supremo e arbitro assoluto del bene e del male.
Nei Lineamenti di filosofia del diritto, Hegel definisce lo stato “sostanza etica consapevole di sé, la riunione del principio della famiglia e della società civile”. In questa breve definizione è condensata una potente concezione della società umana, destinata ad assumere un forte rilievo nella storia politica degli ultimi due secoli. Riaffermando l’unità interna tipica della famiglia (tesi), dopo aver oltrepassato la dispersione della società civile (antitesi), lo Stato si pone come una sintesi di famiglia e società civile, un organismo vivente, compatto e unitario, una famiglia allargata. Lo Stato, come sintesi di diritto e di moralità e come realizzazione piena della famiglia e della società, è l'Idea stessa che si manifesta nel mondo, “L'ingresso stesso di Dio nel mondo” un dio reale. Anche per lo Stato più difettoso questo rimane vero, perchè il difetto, per quanto grande sia, non è mai tale da eliminare la sua divina funzione. Riconosciamo qui sintetizzata la concezione “statolatrica”, ossia la santificazione della nozione stessa di stato. In parole povere, lo Stato non esiste per il cittadino, è il cittadino che esiste solo per lo Stato. Qui Hegel non fa che portare alle estreme conseguenze la concezione sviluppatasi in Grecia, della totalità organica, propria di Platone e di Aristotele, la concezione organica dello stato come “un tutto superiore alla somma delle parti”.
La teoria dello stato Etico di Hegel differisce da quella di Hobbes, che pure è considerato un teorico dell’eticità dello Stato, per il fatto chein Hegel la sovranità dello stato non deriva da un “ Patto”, da un contratto sociale tra uomini per motivi di utilità sociale, come per Hobbes, ma deriva dallo Stato medesimo che ha in se stesso la sua ragion d’essere.Esso è realtà divina, è l’assoluto che si manifesta nel mondo degli uomini.
Ripresa nel Novecento, la teoria dello Stato etico di Hegel fu utilizzata come fondamento della concezione “assolutista”dello stato e risolta concretamente nei vari “ismi”, dal sistema fascista, teorizzato da Giovanni Gentile, a quello comunista teorizzato da Marx.
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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda flaviomob il 04/12/2010, 0:26

Trilogy
Lo Stato, il governo, la chiesa per non parlare di questa signora roccella, non hanno alcun diritto di interferire su decisioni personali di questo genere. Anzi è molto grave che lo facciano e che glielo lasciamo fare.


La storica debolezza della democrazia italiana. Uno stato che si installa, in tempi relativamente recenti, su una malapianta millenaria: il potere temporale della chiesa. La religione non può esistere senza arrogarsi il diritto di sovrastare l'individuo nelle decisioni che riguardano il passaggio dalla vita alla morte, la sessualità e la riproduzione, l'ordine sociale da perpetuare e le gerarchie che ne derivano. Questi non molleranno mai, per loro è... questione di vita o di morte... :lol:


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Fazio: perché è stato arrogante?

Messaggioda gabriele il 04/12/2010, 9:01

trilogy ha scritto:Lo Stato Etico secondo Hegel.
Lo stato, per Hegel è il momento culmine dell’eticità [sintesi del diritto (tesi) e della moralità (antitesi)], l’incarnazione stessa della morale collettiva (l’insieme di norme, di valori e consuetudini di una comunità, indicati come “giusti” o “appropriati”). La morale rappresenta la guida in base alla quale l'uomo agisce e lo Stato per Hegel è chiamato a fornirne le regole, a decidere cosa sia moralmente accettabile e cosa non lo sia. La dottrina hegeliana afferma che lo stato è fonte di libertà e norma etica per il singolo. La condotta dello stato, quindi, non può essere oggetto di valutazioni morali da parte dell'individuo: lo Stato si pone fine supremo e arbitro assoluto del bene e del male.
Nei Lineamenti di filosofia del diritto, Hegel definisce lo stato “sostanza etica consapevole di sé, la riunione del principio della famiglia e della società civile”. In questa breve definizione è condensata una potente concezione della società umana, destinata ad assumere un forte rilievo nella storia politica degli ultimi due secoli. Riaffermando l’unità interna tipica della famiglia (tesi), dopo aver oltrepassato la dispersione della società civile (antitesi), lo Stato si pone come una sintesi di famiglia e società civile, un organismo vivente, compatto e unitario, una famiglia allargata. Lo Stato, come sintesi di diritto e di moralità e come realizzazione piena della famiglia e della società, è l'Idea stessa che si manifesta nel mondo, “L'ingresso stesso di Dio nel mondo” un dio reale. Anche per lo Stato più difettoso questo rimane vero, perchè il difetto, per quanto grande sia, non è mai tale da eliminare la sua divina funzione. Riconosciamo qui sintetizzata la concezione “statolatrica”, ossia la santificazione della nozione stessa di stato. In parole povere, lo Stato non esiste per il cittadino, è il cittadino che esiste solo per lo Stato. Qui Hegel non fa che portare alle estreme conseguenze la concezione sviluppatasi in Grecia, della totalità organica, propria di Platone e di Aristotele, la concezione organica dello stato come “un tutto superiore alla somma delle parti”.
La teoria dello stato Etico di Hegel differisce da quella di Hobbes, che pure è considerato un teorico dell’eticità dello Stato, per il fatto chein Hegel la sovranità dello stato non deriva da un “ Patto”, da un contratto sociale tra uomini per motivi di utilità sociale, come per Hobbes, ma deriva dallo Stato medesimo che ha in se stesso la sua ragion d’essere.Esso è realtà divina, è l’assoluto che si manifesta nel mondo degli uomini.
Ripresa nel Novecento, la teoria dello Stato etico di Hegel fu utilizzata come fondamento della concezione “assolutista”dello stato e risolta concretamente nei vari “ismi”, dal sistema fascista, teorizzato da Giovanni Gentile, a quello comunista teorizzato da Marx.


Penso che tu abbia toccato il punto fondamentale del discorso.

Qui il punto non è chi è contrario o favorevole all'eutanasia, che in una società di uomini liberi è una scelta che deve essere lasciata al singolo individuo, ma chi è favorevole o meno all'intrufolarsi dello Stato in questa scelta.

Ciò non toglie però che lo Stato debba rimanere vicino alla persona durante il percorso di vita che porterà alla scelta finale. La vicinanza, che non vuol dire "lavaggio del cervello", è essenziale per chi vuol vivere sapendo di soffrire allo stesso modo di chi invece vuole morire.

In tal senso quindi lo Stato non è attore ma, semmai, accompagna nella scelta il libero cittadino.

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