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Mafia a Roma....

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Mafia a Roma....

Messaggioda Salemi il 06/12/2014, 14:48

ranvit ha scritto:Ma abbiate pazienza, fino a che qualcuno non viene indagato come si fa a sapere chi è criminale e chi no? :roll:


E comunque, attenzione, sono coinvolti esponenti di TUTTI i Partiti, naturalmente di piu' quelli che potevano portare acqua al mulino della Mafia romana....si tratta quindi di una cosa davvero grossa, ma generalizzare è la cosa peggiore che si puo' fare. Di persone oneste ce ne sono e tante.



.......Di persone oneste ce ne sono e tante.


Sì,...........al cimitero.
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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda Salemi il 06/12/2014, 15:03

il Fatto 6.12.14
Trema il Pd del Lazio
“Il nostro mondo è Gasbarra”. Affari e voti all’ombra della coop

di Eduardo Di Blasi

Affari, voti, scambi tra destra e sinistra. Quello che succedeva nelle aule del consiglio comunale capitolino, nei cda delle municipalizzate, in Regione Lazio, ma anche ai vertici delle ex circoscrizioni. La politica romana degli ultimi anni, letta con gli occhi di Salvatore Buzzi, è una fotografia di appalti, soldi e voti. I politici sono roba sua: “Ho 11 consiglieri”, si vanta al telefono facendo i conti per vedere se riesce a far passare un suo progetto. Maggioranza e opposizione non contano. Buzzi ritiene suo anche il mini sindaco di Ostia Andrea Tassone, nel territorio del quale ha appena avuto diversi appalti: “Però Tassone è nostro eh.. è solo nostro.. non c’è maggioranza e opposizione è mio”.
Gli orizzonti, all’alba delle elezioni europee a maggio passato, sono chiari: “Claudio... devi capì... noi il nostro mondo è Gasbarra non è Bettini”. Chiarisce esborsi e voti per la battaglia: “Noi nell’ambito de ste cose.. nell’ambito di questa monnezza, pe tenè (fonetico) i voti già semo arrivati a 43 mila euro, eh... Tassone 30... 10 Alemanno… 40... ”. Buzzi dichiara di aver pagato anche una cena elettorale organizzata ad un certo D’Ausilio (forse l’ex capogruppo Pd in Campidoglio Francesco D’Ausilio): “Questi i 3 e 5 (3500 euro, ndr)... questo se chiama D’Ausilio... perché noi pagamo tutti come vedi caro Carlo... questi son 3 mila e 5 apertura dei pasti D’Ausilio... (inc) pasti Ostia... 100 sono 100 pasti a 35 euro.. per cui (inc) già fai il bonifico poi io.. io te porto la fattura”. Il campo in cui giocare è quello della sinistra: Buzzi lo sa, e chiarisce all’altro: “Non ce serve la destra Cla”. E al ribattere di quello che qualcosa avevano promesso pure a loro, risponde brusco: “... cazzi tua a destra non ce serve più niente”.
Gli appalti chiamano soldi. Buzzi lo sa. A un certo punto denuncia che il consigliere regionale del Pd Eugenio Patanè gli ha chiesto 120 mila euro per un appalto. “Patanè voleva 120 mila euro a lordo.. allora gli ho detto scusa... ‘noi a Panzironi (Franco Panzironi, ndr) che comandava gli avemo dato il due e me.. 2 virgola 5 per cento (2,5%, ndr)... dato 120 mila euro su 5 milioni... ” mo damo tutti sti soldi a questo? ”. Alla fine decidono di diminuire il compenso e rateizzare: “Io martedì incontro Patanè, una parte dei soldi io comunque gliela darei... gliela incomincerei a da’”.
Tra scatole e scatolette c’è anche un gioco di specchi. È sempre Buzzi a raccontare: “So stato poi ieri dal capogruppo del PD gl’ho spiegato Formula Sociale è di destra anche se sono io.. è di destra c’è Caldarelli e Quarzo... ”. Uno è consigliere Pdl. L’altro era assessore alle Politiche dei servizi Sociali del Municipio XIX.
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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda Salemi il 06/12/2014, 15:03

il Fatto 6.12.14
Trema il Pd del Lazio
“Il nostro mondo è Gasbarra”. Affari e voti all’ombra della coop

di Eduardo Di Blasi

Affari, voti, scambi tra destra e sinistra. Quello che succedeva nelle aule del consiglio comunale capitolino, nei cda delle municipalizzate, in Regione Lazio, ma anche ai vertici delle ex circoscrizioni. La politica romana degli ultimi anni, letta con gli occhi di Salvatore Buzzi, è una fotografia di appalti, soldi e voti. I politici sono roba sua: “Ho 11 consiglieri”, si vanta al telefono facendo i conti per vedere se riesce a far passare un suo progetto. Maggioranza e opposizione non contano. Buzzi ritiene suo anche il mini sindaco di Ostia Andrea Tassone, nel territorio del quale ha appena avuto diversi appalti: “Però Tassone è nostro eh.. è solo nostro.. non c’è maggioranza e opposizione è mio”.
Gli orizzonti, all’alba delle elezioni europee a maggio passato, sono chiari: “Claudio... devi capì... noi il nostro mondo è Gasbarra non è Bettini”. Chiarisce esborsi e voti per la battaglia: “Noi nell’ambito de ste cose.. nell’ambito di questa monnezza, pe tenè (fonetico) i voti già semo arrivati a 43 mila euro, eh... Tassone 30... 10 Alemanno… 40... ”. Buzzi dichiara di aver pagato anche una cena elettorale organizzata ad un certo D’Ausilio (forse l’ex capogruppo Pd in Campidoglio Francesco D’Ausilio): “Questi i 3 e 5 (3500 euro, ndr)... questo se chiama D’Ausilio... perché noi pagamo tutti come vedi caro Carlo... questi son 3 mila e 5 apertura dei pasti D’Ausilio... (inc) pasti Ostia... 100 sono 100 pasti a 35 euro.. per cui (inc) già fai il bonifico poi io.. io te porto la fattura”. Il campo in cui giocare è quello della sinistra: Buzzi lo sa, e chiarisce all’altro: “Non ce serve la destra Cla”. E al ribattere di quello che qualcosa avevano promesso pure a loro, risponde brusco: “... cazzi tua a destra non ce serve più niente”.
Gli appalti chiamano soldi. Buzzi lo sa. A un certo punto denuncia che il consigliere regionale del Pd Eugenio Patanè gli ha chiesto 120 mila euro per un appalto. “Patanè voleva 120 mila euro a lordo.. allora gli ho detto scusa... ‘noi a Panzironi (Franco Panzironi, ndr) che comandava gli avemo dato il due e me.. 2 virgola 5 per cento (2,5%, ndr)... dato 120 mila euro su 5 milioni... ” mo damo tutti sti soldi a questo? ”. Alla fine decidono di diminuire il compenso e rateizzare: “Io martedì incontro Patanè, una parte dei soldi io comunque gliela darei... gliela incomincerei a da’”.
Tra scatole e scatolette c’è anche un gioco di specchi. È sempre Buzzi a raccontare: “So stato poi ieri dal capogruppo del PD gl’ho spiegato Formula Sociale è di destra anche se sono io.. è di destra c’è Caldarelli e Quarzo... ”. Uno è consigliere Pdl. L’altro era assessore alle Politiche dei servizi Sociali del Municipio XIX.
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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda annalu il 06/12/2014, 15:48

Salemi ha scritto:
ranvit ha scritto:Ma abbiate pazienza, fino a che qualcuno non viene indagato come si fa a sapere chi è criminale e chi no? :roll:

E comunque, attenzione, sono coinvolti esponenti di TUTTI i Partiti, naturalmente di piu' quelli che potevano portare acqua al mulino della Mafia romana....si tratta quindi di una cosa davvero grossa, ma generalizzare è la cosa peggiore che si puo' fare. Di persone oneste ce ne sono e tante.

.......Di persone oneste ce ne sono e tante.
Sì,...........al cimitero.

Mi dispiace, Salemi, ma qui ha davvero ragione Ranvit: di persone oneste ce ne sono tante VIVE!!! Anche se ovviamente alcune sono state ammazzate (vedi Borsellino, come esempio di persona davvero onesta e di destra).
Affermare che sono tutti ugualmente ladri, significa affermare che "non c'è niente da fare" che equivale al famoso "con la mafia (e il malaffare) bisogna convivere".

Non è così.
Cominciamo col distinguere, come diceva altrove Pianogrande, le persone oneste dai disonesti di qualsiasi colore siano, e cominciamo ad agire in modo da favorire i primi e mettere in difficoltà i secondi.

A Roma l'unica cosa certa è che l'affare era davvero grosso, ma il marziano Marino non ne ha fatto mai parte. Quindi teniamocelo stretto come sindaco, e facciamo in modo che possa restare a lungo attivo e VIVO, anche se cero non si divertirà a vivere sotto scorta.
Non è dato sapere se (ed eventualmente in che miura) la presenza di un sindaco onesto a Roma abbia facilitato la conclusione delle indagini, permettendo anche - si spera - di raccogliere prove inconfutabili che possano portare ad una condanna definitiva. I precedenti politici romani erano o corrotti oppure, se non corrotti, troppo pavidi per reagire, metre Marino ha dimostrato anche di avere coraggio. Sosteniamolo, facciamo in modo che si crei una nuova giunta con persone oneste, capaci ed operose, e vedrete che anche la città di Roma si presenterà a breve in un modo del tutto diverso.

Annalu
PS. Vedo che Salemi considera "Il Fatto" come una Bibbia, e pensa anche che nessuno oltre a lui sia in condizione di leggerlo, magari in rete, così ci riporta qui pagine e pagine di articoli. I dibattiti su un forum dovrebbero essere agili e di facile lettura: perché intasarli con così tanti articoli integrali, quando basterebbe un link arricchito, se proprio necessario, da alcune frasi riportate che si ritengono particolarmente significative?
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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda flaviomob il 06/12/2014, 16:59

...48 ore dopo il blitz del Ros dei carabinieri su mafia, politica e appalti il senato ha negato l’utilizzazione delle intercettazioni telefoniche nei confronti di un esponente dell’Ncd, ritenuto responsabile di una truffa ai danni dello Stato che ha portato a sperperare 150 milioni di euro dei contribuenti, e nei confronti di un parlamentare del Pd accusato di corruzione. Tranne il M5s, Sel e alcuni democratici tutti i senatori hanno votato no.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12 ... e/1253436/

Renzi ha assistito a questo scempio e non è intervenuto. Quando vuole riesce a costringere i suoi deputati a digerire bocconi ben più indigesti, qui ha fatto finta di non vedere.

SE NE DEVE ANDARE pure questo GOVERNO.

VERGOGNA.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda ranvit il 06/12/2014, 17:32

Massi' dai, facciamoci del male! Lo sport preferito dalla sinistrasinistra italiana :twisted:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda Salemi il 06/12/2014, 18:25

annalu ha scritto:
Salemi ha scritto:
ranvit ha scritto:Ma abbiate pazienza, fino a che qualcuno non viene indagato come si fa a sapere chi è criminale e chi no? :roll:

E comunque, attenzione, sono coinvolti esponenti di TUTTI i Partiti, naturalmente di piu' quelli che potevano portare acqua al mulino della Mafia romana....si tratta quindi di una cosa davvero grossa, ma generalizzare è la cosa peggiore che si puo' fare. Di persone oneste ce ne sono e tante.

.......Di persone oneste ce ne sono e tante.
Sì,...........al cimitero.

Mi dispiace, Salemi, ma qui ha davvero ragione Ranvit: di persone oneste ce ne sono tante VIVE!!! Anche se ovviamente alcune sono state ammazzate (vedi Borsellino, come esempio di persona davvero onesta e di destra).
Affermare che sono tutti ugualmente ladri, significa affermare che "non c'è niente da fare" che equivale al famoso "con la mafia (e il malaffare) bisogna convivere".

Non è così.
Cominciamo col distinguere, come diceva altrove Pianogrande, le persone oneste dai disonesti di qualsiasi colore siano, e cominciamo ad agire in modo da favorire i primi e mettere in difficoltà i secondi.

A Roma l'unica cosa certa è che l'affare era davvero grosso, ma il marziano Marino non ne ha fatto mai parte. Quindi teniamocelo stretto come sindaco, e facciamo in modo che possa restare a lungo attivo e VIVO, anche se cero non si divertirà a vivere sotto scorta.
Non è dato sapere se (ed eventualmente in che miura) la presenza di un sindaco onesto a Roma abbia facilitato la conclusione delle indagini, permettendo anche - si spera - di raccogliere prove inconfutabili che possano portare ad una condanna definitiva. I precedenti politici romani erano o corrotti oppure, se non corrotti, troppo pavidi per reagire, metre Marino ha dimostrato anche di avere coraggio. Sosteniamolo, facciamo in modo che si crei una nuova giunta con persone oneste, capaci ed operose, e vedrete che anche la città di Roma si presenterà a breve in un modo del tutto diverso.

Annalu
PS. Vedo che Salemi considera "Il Fatto" come una Bibbia, e pensa anche che nessuno oltre a lui sia in condizione di leggerlo, magari in rete, così ci riporta qui pagine e pagine di articoli. I dibattiti su un forum dovrebbero essere agili e di facile lettura: perché intasarli con così tanti articoli integrali, quando basterebbe un link arricchito, se proprio necessario, da alcune frasi riportate che si ritengono particolarmente significative?



Dopo il crollo della prima Repubblica, che annoverava il sacrificio personale di Aldo Moro messo in atto per dare un segno di rinnovamento dopo la degenerazione della politica repubblicana dal dopo De Gasperi (1953 -1973)- ( Moro sapeva benissimo il rischio che stava correndo cercando di portare Berlinguer al potere, perché glielo era stato detto direttamente vis a vis da Henry Kissinger durante una visita negli Usa), è il turno di Romano Prodi. Un non politico prestato alla politica. Prodi sviluppa un'idea di Beniamino Andreatta, per una ripartenza del paese e fonda l'Ulivo unendo gli ex comunisti che erano tornati nell'alveo socialista con quella parte di cattolici dal forte impegno popolare. Diventa subito maggioranza politica nel 2006, battendo il maestro della comunicazione sceso in campo due anni prima.

Ma da come si muove nei due anni successivi, Prodi diventa un ostacolo evidente in una serie di mondi collegati alla politica( compreso il Vaticano a cui non intende piegarsi, diversamente dagli altri), ed al primo incidente (Bertinotti) ne approfitta per allontanarlo dalla sua creatura. Lo manderanno in esilio in Europa per tenerlo a debita distanza. Incapaci di governare e di controbattere Berlusconi, i suoi poco onorevoli eredi andranno a Canossa strumentalmente sul finire del 2005 per chiedere aiuto.
Ma subito messo piede in Italia cercano di mettergli la camicia di forza, da cui nasceranno le primarie e La Fabbrica del Programma. I giochi politici di Berlusconi legati ai suoi problemi con la magistratura e la totale mancanza di supporto dei suoi colleghi di partito, determinano la caduta del secondo governo Prodi nel 2008. A suggellare che Prodi da fastidio a molte (troppe) persone e ai poteri forti, è la sua definitiva estromissione dalla politica nel 2013, quando viene proposto come candidato alla presidenza della Repubblica, quando si materializzano 101 (125) franchi tiratori. Che guarda caso come se fossimo nell’Unione Sovietica di Breznev o Stalin, non se ne sono mai saputi i nomi come se fosse un segreto sovietico. Eppure, nominalmente, gli appartenenti tutti, si definiscono democratici.
Per il caso Marino non intendo unirmi alla speculazione di chi intende nelle ultime ore approfittarne. Marino è sempre stato lasciato solo dal Pd da quando è stato eletto. E tutti sapevano il perché. Ora lo sanno anche gli italiani.
Carlo Bonini di Repubblica ci aveva scritto un libro un anno fa anticipando la cronaca di questi giorni. Come Alemanno aveva denunciato la Gabanelli per una sua puntata di Report un anno fa. Nessuno del Pd ha mosso un dito verso la Gabanelli, come nessuno ha mai mosso un dito a favore di Marino, accusato di incapacità totale fino a mercoledì scorso.
Chi si muove ora a favore di Marino, a livello politico, lo fa solo in virtù dei soliti giochi strumentali legati all’opportunismo.
Ultima modifica di Salemi il 06/12/2014, 18:42, modificato 2 volte in totale.
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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda ranvit il 06/12/2014, 19:13

Bella ricostruzione, peccato che è un'interpretazione senza prove.
Io invece ritengo che Prodi si sia affossato da solo per un'innata incapacità politica nella gestione dei momenti clou della sua vita di statista....e uno statista senza palle (metaforicamente parlando s'intende) non conclude mai niente, disperdendo nel nulla le sue buone intenzioni.
Ho detto varie volte che l'errore di Prodi appena eletto (per un voto, pur avendo fino a 15 giorni prima delle elezioni un grande vantaggio nei sondaggi, perdendolo del tutto non appena diede a Visco la possibilità di parlare di aumento delle tasse....ma come si fa???) nel 2006 fu di aumentare le tasse ai lavoratori dipendenti....cioè al suo elettorato di riferimento (ma come si fa????)...di consentire a Visco l'istituzione della tassa monstre Irap per rimediare agli sprechi delle regioni.....di non mettere mano ad una lotta serrata agli sprechi, alla corruzione, alla evasione.
Per non parlare del clamoroso errore di affidarsi alla sinistra radicale, che per ricompensa lo criticava un giorno si e l'altro pure, creando le condizioni per il suo abbattimento.

Con questi precedenti chi lo doveva eleggere? ;)
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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda Robyn il 06/12/2014, 19:35

La corruzione e la criminalità dilaga da troppo tempo nel nostro paese,perche probabilmente è una cosa che tramanda una parte della classe dirigente,raccomandazioni,tangenti adesso anche la mafia,se non si agisce e si interviene nessuno viene ad investire in Italia.Le persone per bene devono vincere sù quelle malavitose e corrotte quindi devono unirsi altrimenti il rischio è che la corruzione e la criminalità penetrando nelle istituzioni penetri nel corpo sano del paese.Sono d'accordo con Marino serve collaborazione con i cinquestelle,serve smantellare tutto fare una grande pulizia.La crisi non dimentichiamolo è una crisi etica molti non hanno chiaro che quando si entra nei partiti nelle istituzioni si serve il bene comune,le tangenti la corruzione sono le tasse pagate dai cittadini.Gli americani durante la resistenza partirono da Marsala per arrivare a Milano,gli italiani oggi devono fare la cosa inversa partire da Milano fino ad arrivare a Marsala con un grande respingimento della criminalità e della corruzione fino a buttarla a mare
Locke la democrazia è fatta di molte persone
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Re: Mafia a Roma....

Messaggioda Salemi il 06/12/2014, 20:15

ranvit ha scritto:Bella ricostruzione, peccato che è un'interpretazione senza prove.
Io invece ritengo che Prodi si sia affossato da solo per un'innata incapacità politica nella gestione dei momenti clou della sua vita di statista....e uno statista senza palle (metaforicamente parlando s'intende) non conclude mai niente, disperdendo nel nulla le sue buone intenzioni.
Ho detto varie volte che l'errore di Prodi appena eletto (per un voto, pur avendo fino a 15 giorni prima delle elezioni un grande vantaggio nei sondaggi, perdendolo del tutto non appena diede a Visco la possibilità di parlare di aumento delle tasse....ma come si fa???) nel 2006 fu di aumentare le tasse ai lavoratori dipendenti....cioè al suo elettorato di riferimento (ma come si fa????)...di consentire a Visco l'istituzione della tassa monstre Irap per rimediare agli sprechi delle regioni.....di non mettere mano ad una lotta serrata agli sprechi, alla corruzione, alla evasione.
Per non parlare del clamoroso errore di affidarsi alla sinistra radicale, che per ricompensa lo criticava un giorno si e l'altro pure, creando le condizioni per il suo abbattimento.

Con questi precedenti chi lo doveva eleggere? ;)




Non potete lamentarvi in continuazione delle lungaggini o pippe e di altro. Le prove della caduta del secondo governo PRODI legate alla necessità di Berlusconi di salvarsi dalla condanna certa nel processo Mills su informazioni dell’avvocato Pecorella, le ho pubblicate in precedenza con i riferimenti storici riportati da Wikipedia. Basta andarsele a cercare se non si vogliono rivedere “le pippe”.

Poi è naturale non condividerle se si ha un’opinione diversa sul Professore. Ma le cose sono andate così. Provate a chiedere a qualsiasi storico indipendente non legato alla politica.

Prodi è l’ultimo politico, anche se prestato alla politica, della storia Repubblicana.
Berlusconi che lo sostituisce porta definitivamente al fallimento l’Italia e verrà allontanato su richiesta internazionale.
Monti, fallisce rapidamente il suo incarico.
Letta era troppo debole per affrontare una crisi di queste dimensioni.

Poi inizia una stagione di imbonitori populisti lontanissimi dalla politica.
Grillo.
Renzi.
Salvini.

E’ finita una stagione in cui non si sono creati politici ognuno in casa sua.

Adesso esiste, dopo il 2008, solo il vuoto pneumatico dove i populisti cercano di inserirsi.

Un terreno preparato coscenziosamente nell'ultimo ventennio berlusconiano, nell'indifferenza generale.
Salemi
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