da Sandra Zampa il 03/10/2008, 20:12
Gianpaolo Pansa sbaglia e credo sia giusto ricordare qui che non e’ stato certo lui a rivelarci che i partigiani combattenti erano numericamente in minoranza rispetto alle truppe d’occupazione.Ma non dimentichiamo che in Italia, in Francia, in Yougoslavia e nella Grecia occupate, i nostri partigiani, i maquis francesi, ed i partigiani titini e greci costringevano gli occupanti a schierare nelle guarnigioni l’equivalente di ben 45 divisioni, una in piu’ di di quelle che erano state inviate a difendere tutte le coste occidentali dallo sbarco degli alleati occidentali sul fronte normanno.
E i partigiani, i GAP nelle citta’, e le brigate sulle montagne, riuscivano a contrastare gli invasori nazisti ed i traditori fascisti con questa enorme efficacia rispetto alla disparita’ delle forze in campo, proprio perche’ potevano contare sul fatto che dietro ogni portone c’erano patrioti pronti a nasconderli, ad incoraggiarli, a sviare i traditori fascisti, mani amiche pronte a nutrirli ed ad armarli contro l’invasore.
La guerra di pochi era la guerra di tanti, e da questa guerra di resistenza all’invasore e’ nata la nostra Patria.
Sandra Zampa
PANSA, ANPI E' UNA SETTA DI FANATICI E NO GLOBAL
"L'Anpi non conta niente, e' solo una piccola setta politica nata da una scissione delle associazioni di partigiani. Oggi e' una setta di fanatici che vedendo sparire per motivi anagrafici molti associati ha aperto le iscrizioni ai giovani e sono entrati molti no global". Va giu' duro il giornalista e scrittore Giampaolo Pansa, intervenuto in diretta nella trasmissione 'Viva voce' su Radio 24 e dedicata alle polemiche suscitate dal film di Spike Lee, 'Miracolo a Sant'Anna', da oggi in 250 cinema italiani. L'Associazione nazionale partigiani italiani (Anpi) ha attaccato il regista americano accusandolo di aver inserito la figura di un partigiano traditore che non risulta dagli atti processuali, stravolgendo cosi' parte della storia tragica della strage di Sant'Anna di Stazzema, quando il 12 agosto 1944 ben 560 civili furono massacrati dai tedeschi. "Le dichiarazioni di Spike Lee sul fatto che dopo gli attentati molti partigiani scappavano sono banali. E' ovvio che la strategia di una guerriglia e' quella del mordi e fuggi. Ma e' anche vero - aggiunge Pansa - che i civili a volte sono stati messi in difficolta' con un calcolo politico ben preciso. Diceva De Felice, grande storico del fascismo, che la popolazione italiana era una grande zona grigia che non stava ne' con i partigiani ne' con i fascisti. Per provocare una rivolta, alcuni capi delle formazioni partigiane legate ai comunisti a volte hanno attuato proprio una strategia mirata a provocare la reazione dei nazisti, nella speranza che la popolazione si sollevasse". La replica di Ennio Mancini, sopravvissuto alla strage di Sant'Anna (aveva 7 anni) e dirigente dell'Anpi di Pietrasanta, e' ferma e pacata: "Vorrei dire al signor Pansa che sono scampato all'eccidio di Sant'Anna e che, come molti altri membri dell'Anpi, non esco dai centri sociali. In quanto alle polemiche sul film - spiega - hanno un motivo ben preciso: ho letto il libro e so bene qual e' la tesi trattata ed e' falsa. Conosco le storie che si raccontano su quella strage. Il problema e' che non si parla dei fascisti che hanno portato i nazisti fino al paese, ma sempre dei partigiani che hanno tradito".