ma non credo sia l'episodio in sè ad aver scatenato la bagarre, visto che poi anche alcuni dei più accesi anti-dipietristi, peraltro in questo forum ben rappresentati, hanno dovuto ammettere che non c'era nulla di tremendo.
Di avventato, discutibile sicuramente ma nulla di eversivo.
Diciamola tutta: è uno dei tanti episodi, o pretesti, non tanto per chiudere un'alleanza che non si sa se ci sia o meno visto che lo stesso PD fa opposizione a se stesso.
Non credo che l'intento principe di chi ora si scandalizza sia quello di chiudere alleanze o meno (sotto elezioni vanno bene cani e porci), ma semmai via sia l'intenzione di usare l'avventatezza di Di Pietro per dare una legittimazione a quello che si vuole fare e sopratutto non fare.
Parlare di giustizialismo, usando Di Pietro come esempio, quando si manovra per salvare le terga dei rispettivi indagati, è un modo efficace per sviare l'attenzione rispetto a quello che sta succedendo o con l'assenso del PD o con la sua opposizione blanda se non inesistente.
Parimenti la solfa del "dialogo" (a posteriori ci si rende conto delle baggianate che ci sono state fatte bere nel periodo del "nuovo Berlusconi"), del "riformismo" per contrastare chi non vuole proprio sia fatta qualsivoglia opposizione.
Come se essere riformisti o voler riforme condivise (ove possibile) voglia dire evitare di fare opposizione costruttiva ed anche dura quando necessario.
Purtroppo la vulgata degli Ostellino, quando è utile appunto ad inciuciare e salvare le terga ai propri protetti, è molto gettonata dai mediocri dirigenti del PD.
Di Pietro serve anche a questo.
Perciò, anche se le critiche a Napolitano sono legittime (pure io ho trovato abbia avuto a volte atteggiamento fin troppo accondiscendente e in certi passaggi indecorosi imbastiti dalla maggioranza avrei preferito un baluardo alla Scalfaro) Di Pietro farebbe bene a moderarsi anche solo verbalmente.
Ormai abbiamo capito tutti, e dovrebbe averlo capito anche lui, che basta una sola frase per far parlare i media per giorni, senza che poi si parli di tutto quello di tristemente reale e demoralizzante che ci sta dietro. Piazza Navona docet.