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Notizie dalla Germania

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda mariok il 17/01/2015, 19:34

Confindustria: così la Germania ha abbassato il benessere nell'Eurozona

Il Centro studi analizza come i Paesi della 'periferia' abbiano corretto i loro deficit nei conti con l'estero, mentre il saldo di Berlino è rimasto a un livello (7% del Pil) superiore al limite dei trattati Ue. Così si è generata una spirale di indebolimento di domanda, occupazione e redditi
17 gennaio 2015

MILANO - L'insofferenza per le politiche di bilancio della Germania, la patria delle richieste di rigore nei confronti dei Paesi del Sud Europa simbolo della contabilità 'allegra', sono montate già da un po'. E' Confindustria a rincarare oggi la dose, con dati che mostrano quanto Berlino rischi di 'far male' ai suoi vicini se non regola le strategie dei suoi rapporti con l'estero.

"Con l'introduzione della moneta unica, si sono ampliati sia i surplus nei conti con l'estero dei Paesi con una debole dinamica della domanda interna e/o un favorevole andamento della competitività, come Germania e Paesi Bassi, sia, specularmente, i deficit di quelli con una vivace crescita della domanda e con costi e prezzi in maggiore aumento. In particolare ciò è accaduto nei Pigs (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna) e, in misura minore, in Italia e Francia", dicono dal Centro studi di viale dell'Astronomia.

"Durante la crisi, i paesi periferici dell'Area euro hanno corretto rapidamente i loro deficit nei conti con l'estero, mentre i Paesi core non hanno fatto nulla per ridurre i loro surplus", aggiungono gli economisti, secondo cui "il saldo delle partite correnti italiano è passato dal -3,5% del Pil nel 2010 al +1,5% nel 2014 e quello spagnolo si è mosso dal -9,6% nel 2007 al +0,5%. La Germania, invece, l'ha mantenuto sostanzialmente invariato a un livello (7,1%) che è eccessivo sia secondo i più elementari principi economici sia in base alle soglie di allarme europee".

Il cosiddetto six-pack, infatti, sancisce che un surplus non possa superare il 6% del Pil ("numero già alto" per il Centro studi Confindustria). "E' vero che il surplus della Germania verso il resto dell'Eurozona si è annullato (dal 2,9% del Pil nella prima metà del 2007), ma attraverso minore export verso gli altri paesi euro anzichè via maggiore import, che è invece calato".

Quindi, osserva ancora il Csc, "per aggiustare i conti i Paesi in deficit hanno dovuto recuperare competitività di prezzo e ridimensionare gli standard di vita, generando deflazione e riduzione della domanda che non sono state compensate, come sarebbe stato logico e opportuno, da politiche espansive nei paesi in surplus, Germania anzitutto. Risultato: domanda interna dell'Area euro più debole, occupazione e redditi più bassi. Insomma, minore benessere per tutti, compresi i tedeschi. E deflazione nell'intera Area: per combatterla la Bce deve correre ai ripari con misure che, da sole, non potranno bastare. Un quadro di fragilità e instabilità. Per uscirne occorre uno stimolo alla domanda interna attraverso la politica di bilancio. Stimolo che il piano Juncker non garantisce. Perciò - conclude la nota del Csc - servono una dinamica più vivace di prezzi, consumi e investimenti nei paesi in surplus, in particolare in Germania, in modo da riequilibrare il peso dell'aggiustamento e limitarne gli effetti negativi, di cui ormai risente la stessa economia tedesca".
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda franz il 17/01/2015, 21:02

Considerazioni interessanti ma che tuttavia mi inducono a ricordare quando agli inizi degli anni 2000 la germania era considerata il malato d'europa e ci si lamentava che la locomotiva tedesca non tirasse piu'. E già, perché è comodo avere una locomotiva che traina ...e tutti dietro agganciati.

Ma è anche comodo adesso lamentarsi se la lomotiva tira troppo.
Tira troppo, rispetto agli altri, perché ha fatto bene i compiti?
E gli altri -soprattutto- tirano poco perché gli stessi compiti non li hanno fatti?

Confindistria è la meno quotata a parlare e criticare, dato che ha sempre appoggiato i governi in carica (politica filogovernativa, soprattutto Berlusconi) salvo tirare per la giacchetta su alcuni temi di interesse corporativo.
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda mariok il 19/01/2015, 10:42

franz ha scritto:Ma è anche comodo adesso lamentarsi se la lomotiva tira troppo.
Tira troppo, rispetto agli altri, perché ha fatto bene i compiti?
E gli altri -soprattutto- tirano poco perché gli stessi compiti non li hanno fatti?



Il senso dell'analisi mi sembra diverso. La critica sta proprio nel fatto che la locomotiva non tira, in quanto la mancata crescita dei consumi interni non produce vantaggi alle economie degli altri paesi, in particolare dei partner europei.
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda flaviomob il 20/01/2015, 16:20

Se l'Europa vuole tenere, sia per i conti economici, sia per il dilagare di un sentimento ostile alla Germania (tra Grecia e paesi latini, una parte consistente dell'UE), deve dotarsi di un bilancio federale e di leggi potentissime contro la corruzione (che è una piaga in Italia uber alles, ma non scherza nemmeno in Grecia e Spagna, oltre ai soliti bilanci... creativi). Juncker non è certo l'uomo giusto per un'Europa che si vuole trasparentissima e controllore al di sopra di ogni sospetto. Né Renzi con la sua ambiguità morale lo è per l'Italia. Bersani almeno aveva dignitosamente cancellato le scandalose primarie campane. In Liguria persino due procure (Genova e Savona) stanno indagando...


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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda franz il 20/01/2015, 16:53

mariok ha scritto:Il senso dell'analisi mi sembra diverso. La critica sta proprio nel fatto che la locomotiva non tira, in quanto la mancata crescita dei consumi interni non produce vantaggi alle economie degli altri paesi, in particolare dei partner europei.

Il senso francamente (di quell'articolo, non di quanto riassumi) non lo comprendo molto ed il poco che comprendo non lo condivido. Sul piano concreto il bilanciamento dell'import e dell'export non è un fatto di politica economica ma la risultante delle decisioni di milioni di consumatori e di milioni di aziende. Se fosse possibile per un governo decidere quanto importare e quanto esportare, allora che lo faccia l'Italia, decidendo che si deve esportare di piu'. Dai, su, cosa ci vuole? Il centro studi di confindustria, che a quanto pare insegna ai gatti ad arrampicarsi, puo' bneissimo spiegarlo sia al governo italiano che a quello tedesco. Anzi per questioni di lingua penso che facciano prima a spiegarlo a Renzi.
Certo all'interno della UE non ci sono dazi e quindi non c'è lo strumento principale per limitare le importazioni. Inoltre sono vietati i sussidi alle aziende, e quindi anche qui non si possono agevolare le esportazioni. Quindi chi è bravo perché fa ottime merci ed un prezzo interessante, vince. Ed i governi non ci possono fare nulla. Sono i consumatori che comprano i prodotti, non i ministri. Cosa puo' fare la germania per aumentare i consumi interni? Abbassare le imposte? Già fatto. Ma che lo faccia l'Italia, invece. Abbiamo prezzi elelvati, frutto di troppe tasse e di una catena distributiva farraginosa.

Mi dicevano che il pomodoro italiano che arriva sui banchi dei supermercati tedeschi è di qualità superiore (cosa verosimile, si tende ad esportare la qualità migliore) ma costa meno che in Italia. Nessuno si chiede perchè? Nemmeno confindustria?
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda pianogrande il 20/01/2015, 18:58

Viva la pappa col pomodoro!

Di migliore qualità e costa meno!

Certo che la autorevolezza di confindustria è a prova di bomba.

D'altra parte, è nella principale sede di confcommercio (parente stretta e direttamente coinvolta) che una discreta parte del popolo italiano è stata definita una banda di co.... tra applausi scroscianti.
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda franz il 20/01/2015, 21:30

pianogrande ha scritto:Certo che la autorevolezza di confindustria è a prova di bomba.

Un'organizzazione che nel 99% dei casi è d'accordo con il governo, di qualsiasi colore, basta che elargisca .... che autorevolezza vuoi che abbia?
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda mariok il 21/01/2015, 9:57

franz ha scritto:
mariok ha scritto:Il senso dell'analisi mi sembra diverso. La critica sta proprio nel fatto che la locomotiva non tira, in quanto la mancata crescita dei consumi interni non produce vantaggi alle economie degli altri paesi, in particolare dei partner europei.

Il senso francamente (di quell'articolo, non di quanto riassumi) non lo comprendo molto ed il poco che comprendo non lo condivido. Sul piano concreto il bilanciamento dell'import e dell'export non è un fatto di politica economica ma la risultante delle decisioni di milioni di consumatori e di milioni di aziende. Se fosse possibile per un governo decidere quanto importare e quanto esportare, allora che lo faccia l'Italia, decidendo che si deve esportare di piu'. Dai, su, cosa ci vuole? Il centro studi di confindustria, che a quanto pare insegna ai gatti ad arrampicarsi, puo' bneissimo spiegarlo sia al governo italiano che a quello tedesco. Anzi per questioni di lingua penso che facciano prima a spiegarlo a Renzi.
Certo all'interno della UE non ci sono dazi e quindi non c'è lo strumento principale per limitare le importazioni. Inoltre sono vietati i sussidi alle aziende, e quindi anche qui non si possono agevolare le esportazioni. Quindi chi è bravo perché fa ottime merci ed un prezzo interessante, vince. Ed i governi non ci possono fare nulla. Sono i consumatori che comprano i prodotti, non i ministri. Cosa puo' fare la germania per aumentare i consumi interni? Abbassare le imposte? Già fatto. Ma che lo faccia l'Italia, invece. Abbiamo prezzi elelvati, frutto di troppe tasse e di una catena distributiva farraginosa.

Mi dicevano che il pomodoro italiano che arriva sui banchi dei supermercati tedeschi è di qualità superiore (cosa verosimile, si tende ad esportare la qualità migliore) ma costa meno che in Italia. Nessuno si chiede perchè? Nemmeno confindustria?


Al di là delle considerazioni che possono farsi sulla credibilità della confindustria, il senso dell'articolo mi sembra abbastanza chiaro.

Non tutto si può spiegare semplicisticamente sulla base del mercato e della concorrenza. Il saldo della bilancia commerciale non dipende soltanto dalla competitività delle imprese, ma anche dalle politiche fiscali e dal loro impatto sul reddito disponibile e conseguentemente sui consumi interni.

Se così non fosse, non avrebbe senso l'indicazione contenuta nel six-pack del limite del 6% del surplus commerciale.

Un'unione di stati, per reggere, richiede un'armonizzazione non solo delle politiche di bilancio, ma anche più in generale delle politiche fiscali.
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda franz il 21/01/2015, 13:40

Ma cosa dovrebbe fare la germania? Aumentare le tasse?
Le diminuisca l'Italia, se vuole esportare di piu' e competere con chi ha una pressione fiscale piu' bassa, pur di tutto rispetto!
E comunque per me quel limite è una idiozia colossale.
Esiste dentro l'Italia, con una Lombardia che rappresenta la locomotva italiana?
Esiste negli usa, pensando alla potenza della california?
Ti pare che gli usa soffrano per gli squilibri tra stati avanzati e stati rurali?
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Re: Notizie dalla Germania

Messaggioda mariok il 21/01/2015, 16:17

franz ha scritto:Ma cosa dovrebbe fare la germania? Aumentare le tasse?
Le diminuisca l'Italia, se vuole esportare di piu' e competere con chi ha una pressione fiscale piu' bassa, pur di tutto rispetto!
E comunque per me quel limite è una idiozia colossale.
Esiste dentro l'Italia, con una Lombardia che rappresenta la locomotva italiana?
Esiste negli usa, pensando alla potenza della california?
Ti pare che gli usa soffrano per gli squilibri tra stati avanzati e stati rurali?


Casomai la Germania le tasse dovrebbe abbassarle soprattutto sui salari.

Quel limite è purtroppo necessario nella situazione attuale di un'unione che non è un vero e proprio stato federale (cosa auspicabile ma purtroppo non all'ordine del giorno). E' una delle tante complicazioni dovute alla strada contorta che si sta seguendo per arrivare alla necessaria unità politica senza ridimensionare gli stati nazionali.

Gli esempi che si riferiscono a regioni di uno stesso stato (Italia) o a stati dello stesso stato federale (USA) non sono purtroppo appropriati.

Sempre attuale la battuta della Bonino sull'Europa delle patrie di degaulliana memoria: "a forza di andare avanti con l'Europa delle patrie, si distruggono sia le patrie che l'Europa" :mrgreen:
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