trilogy ha scritto: Puoi anche farlo nell'interesse dei cittadini,
Concordo con trilogy.
Qua non si vuol capire che l'interesse dei cittadini E' la LEGGE e il suo rispetto. Chi sbagli paga.
Nel versante politico invece continuo a registrare la stupidità di una parte (vertice) del m5s, sia nel comunicare sia nell'interagire. Concordo invece in pieno con Pizzarotti che qualche domanda in più se l'è fatta e se l'è risposta:
l’intervista
Pizzarotti: «Proteste inevitabili se diamo sentenze senza vedere i fatti»
Il sindaco Cinque Stelle di Parma: vicino a Filippo Nogarin. Amministrare non è come fare opposizione a Roma
di Emanuele Buzzi
«A Filippo Nogarin esprimo la mia vicinanza e gli consiglio di andare avanti».
Federico Pizzarotti, sindaco di Parma che spesso muove obiezioni critiche ai punti di vista ortodossi all’interno del Movimento 5 Stelle, prende posizione nella questione dell’avviso di garanzia al primo cittadino livornese e lo fa in modo deciso, auspicando che resti in carica.
Sindaco Pizzarotti, Nogarin però ha detto che è anche pronto a dimettersi...
«Non sono d’accordo, specie dal momento che lui si dice tranquillo. E sono convinto di quello di quello che sostiene».
Perché non è d’accordo?
«Per due motivi diversi. Anzitutto non bisogna fare i giudici prima che i giudici abbiano parlato. Ci sono iter e modalità da seguire».
E poi?
«Vorrei che fosse chiaro che amministrare è diverso che fare opposizione: è facile in Parlamento utilizzare frasi sensazionali, ma non è che tutti gli altri sono cattivi e noi tutti buoni. Per sistemare i problemi a volte è necessario sporcarsi le mani. Noi a Parma abbiamo ridotto del 44% il debito — siamo passati dal rischio default all’essere la diciottesima città italiana per stabilità economica, la quinta smart city italiana — abbiamo chiuso molte società partecipate e risanato altre, un lavoro difficile che è finito spesso al centro delle critiche».
Torniamo a Livorno
«Per stabilizzare la posizione di alcuni dipendenti ci sono stati diversi passaggi procedurali. Nogarin ha scelto una sua strada che io rispetto: è chiaro che i dipendenti non sono suoi parenti e lui ha agito per salvaguardare il loro lavoro. Gli inquirenti vedranno se ci sono profili di reato. Poi tocca agli avvocati e a chi indaga capire e spiegare. Sa cosa mi colpisce?».
No, dica.
«Se vogliamo andare al governo dobbiamo capire che anche nei ministeri o altrove troveremo situazioni complesse. Crediamo di eliminare quarant’anni di marcio con la bacchetta magica?».
Lei cosa farebbe?
«Io posso parlare degli amministratori e da tempo ho detto che organizzare incontri tra amministratori sarebbe stato utile, importante per confrontare le nostre esperienze. Da un punto di vista politico, poi, sostengo la necessità di un incontro o meet up nazionale».
Il Partito democratico vi attacca: dice che avete due pesi e due misure, una doppia morale. Che cosa risponde?
«Dovevamo aspettarci le reazioni degli altri, mi pare scontato. In questo caso non abbiamo espresso una sentenza prima di vedere i fatti, in altri casi sì. Ripeto: bisogna capire come vanno le cose nel mondo reale prima di emettere sentenze».
Grillo invece avrebbe detto in una telefonata al sindaco di Livorno: «Ti sosteniamo, siamo con te. Tieni duro, non ti lasciamo solo».
«Nel Movimento non ci può essere una discrezionalità a seconda dei casi, vedi l’esempio di Andrea Defranceschi, a cui va la mia stima, espulso ma recentemente assolto da molte accuse. Ormai è lampante: ci sono i buoni che vanno difesi o quelli come me che vengono ignorati. Si tratta di situazioni che stanno emergendo in modo netto».
Ma lei andrà a parlare con Davide Casaleggio o con il direttorio per chiarire la sua posizione?
«Io chiedo: siamo un movimento orizzontale, dove uno vale uno? Se sì allora non vedo perché io debba andare da Davide Casaleggio o da qualcun altro a chiedere il permesso per esprimere le mie idee».
http://www.corriere.it/politica/16_magg ... 6e84.shtml
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.