ranvit ha scritto:è fuorviante paragonare il berlusconismo al fascismo....mi rendo conto che rallegra tanto i cuori dei semplici nostalgici di una sinistra teorica(perchè non ha mai avuto modo di confrontarsi con la "gestione" del Paese), ma a me interessa mandare in pensione al piu' presto possibile Berlusconi. E tutto cio' che rallegra il cuore dei semplici ma non porta risultati non avrà mai il mio assenso.
Il berlusconismo e il fascismo non solo sono paragonabili ma sono quasi la stessa cosa.
E fare come gli struzzi è strategia perdente.
La stessa Assunta Almirante riconosce nelle 'capacità' del nostro piccolo nerone quel qualcosa che glielo fa preferire a Fini.
Quanto a questo disprezzo freudiano delle cose dei "semplici" mi sembra che sia proprio il brodo di cultura (nefasto) di ogni genere di dittatura mascherata da democrazia;perchè fa il paio con il pretendere di misurare la qualità delle cose o delle azioni o dei pensieri per mezzo solamente della quantità,cioè solo con un metro di tangibilità (che secondo me nasconde oltretutto l'incapacità di farlo in un modo alternativo e più elevato) con cui si pretenderebbe debbano trovare riscontro anche cose astratte come i principii.
"Nelle dittature i treni arrivano sempre in orario" (Stephen King-L'ombra dello scorpione).
Questo scambiare la concretezza,la politica del fare,come qualcosa in antitesi alle discussioni e al dialogo (tipico e patetico alibi delle dittature) deve finalmente essere smentito;perchè la persona concreta e decisa,quella che
fa (concetto positivo) non deve essere confusa con colui che privo di dubbi crede di poter prendere il timone dando uno spintone agli altri (concetto negativo).
La persona decisa è colui che sa prendere una decisione,cioè compiere una scelta magari sofferta ma precisa,dopo un ragionamento sulle informazioni in suo possesso (le opinioni,anche quelle altrui) partendo da un dubbio iniziale da risolvere,e poi ne accetta eventualmente le conseguenze;a testa alta,con la dignità di chi non ha secondi fini e agisce in buona fede.
In un continuo evolversi di situazioni che portano ad una crescita sulla base dell'umile riconoscimento che forse c'è qualcosa da migliorare.
Dubbio-ragionamento-soluzione-valutazione-nuovo dubbio-nuovo ragionamento-etc.
Questa è la vera risorsa di una società forte e non immota.
L'ideale per una democrazia quindi.
Invece un vero incubo per le persone deboli mentalmente che vogliono certezze sotto la cui ombra nascondersi.
La persona che ha solo certezze non ha bisogno (voglia) di ragionare (perciò non lo fa !) perchè ha già tutte le risposte e applica il proprio "codice infallibile",preso chissà dove.....
Questo atteggiamento molto comodo e immaturo contraddistingue le dittature e i loro sponsor.
Il dogma rappresenta dunque una ipotetica e illusoria perfezione figlia di un malinteso "culto dell'ordine",è immoto e quindi implicitamente rinuncia alla crescita,perciò è stupido per definizione e di conseguenza è inevitabilmente destinato al fallimento;come tutte le dittature della storia,compresa prima o poi quella di berlusconi.
Il modo in cui berlusconi ha gestito la questione del G8,secondo te in quale tipologia lo inquadra ?
E' ora di finirla di mettere il frak alla merda.
Ciao