Lucameni, hai ragione.
Bisogna tenere conto che:
1) Occorre spostarsi sulla Rete. I mezzi di informazione passivi prima o poi, nel giro di qualche anno, spariranno. Gli avvocati-parlamentari di B, e lo stesso B, lo sanno e vogliono imbavagliare la Rete con leggi assurde e assolutamente anti-liberali.
Recita l'articolo 15 della
Costituzione:
"La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
La loro limitazione può avvenire soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria con le garanzie stabilite dalla legge."
L'articolo 21:
"Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure."
2) Cercheranno di tenere in vita un sistema fallimentare qual'è quello delle TV e dei giornali su carta, ma non ci riusciranno. Le potenzialità della Rete infatti sono evidenti a tutti coloro che la usufruiscono e la stragrande maggioranza dei ragazzi nati nel 90 sa usare un pc e sa connettersi alla Rete.
3) Per moltissimi politici la Rete è una chimera. Ne hanno paura, è ovvio. In Rete ciò che conta è la CREDIBILITA' e se non si è credibili si è OUT. In Rete non ci sono verità da imporre ma punti di vista e se si dicono o scrivono cose che non sono vere c'è sempre qualcuno fra i milioni di utenti che è pronto a sconfessare l'autore.
4) FIno ad ora il luogo in cui viene applicato con maggior efficenza il liberalismo è proprio la Rete. La Rete dà la possibilità, grazie ad un suo facile accesso e ad un suo immediato utilizzo, al pubblico di essere protagonista, attivo. In questo movimento di comunicazioni, informazioni e parole, nelle quali si possono ritrovare anche moltissime banalità, vengono partorite invenzioni, evoluzioni, idee innovative...il mezzo teconologico da sfogo alle necessità della società e si autoevolve con essa.
E' in quest'ottica che, secondo me, deve cambiare il PD. Esso deve sapersi inserire in quello flusso di idee, emozioni e innovazioni derivanti dall'interazione fra gli esseri umani che costituiscono la Rete. Il PD, nel suo piccolo, oggi come oggi, può avere un ruolo determinante in questo processo, canalizzando nella discussione anche tutte quelle contraddizioni e negatività che fanno parte della società.
Gabrive
lucameni ha scritto:"Perchè non si cerca di inchiodare il governo al rispetto dei parametri europei,per esempio denunciando ogni giorno quanti soldi ci sta costando OGNI GIORNO rete quattro ?"
Un Panebianco - tanto per fare i soliti nomi - replicherebbe che così la sinistra non perde il vizio "giustizialista" e massimalista; e con lui - con Panebianco - starebbero i suoi acritici lettori, anche del PD.
Come se volere il rispetto delle regole e delle sentenze significasse essere "giustizialisti" (vedi il caso Previti).
Lo stesso avvenne con l'indulto.
I contrari?
Giustialisti, di una sinistra massimalista etc etc.
Se anche a sinistra siamo messi in queste condizioni, argomentando su input delle suggestioni berlusconiane (prive di riscontri oggettivi), cosa vogliamo sperare?
Chi sa, fa. Chi non sa, insegna. Chi non sa nemmeno insegnare, dirige. Chi non sa nemmeno dirigere, fa il politico. Chi non sa nemmeno fare il politico, lo elegge.