1 giugno 2012 • alberto bisin (*) su
http://noisefromamerika.org/articolo/utili-idiotiUno sfogo come un altro davanti ad una crisi che ci sta scivolando di mano.
Vorrei proporre una sintetica interpretazione di cosa stia succedendo in almeno un sottoinsieme dei paesi Europei travolti dalla crisi, diciamo Grecia, Italia, e anche Francia (la dinamica della crisi per Spagna e Irlanda e' diversa; del Portogallo non so nulla). Argomentero' poi che almeno parte della colpa di cosa sta succedendo vada addossata alla piega che ha preso il dibattito economico in questi paesi (e nel resto d'Europa). Infine trarro' le mie conclusioni su chi guadagna da questa situazione. Questo mi aiuta ad identificare gli utili idioti della situazione.
Cosa sta succedendo. I nostri tre moschettieri (Grecia, Italia, Francia) hanno goduto di tassi di interesse sui debiti sovrani molto favorevoli dalla nascita dell'EuroZona nel 1999 per Italia e Francia; dalla sua entrata nel 2001 per la Grecia. E' stato cosi' fino alla crisi (l'estate scorsa, piu' o meno). Essi hanno pero' evitato il riconsolidamento del debito pregresso (Italia e Francia) o addirittura (Grecia), hanno finanziato una espansione fiscale. La crisi finanziaria del 2008 e la realizzazione delle situazione critica della Grecia (che aveva addirittura maneggiato le statistiche per nasconderla) hanno reso nervosi i mercati dei capitali (i creditori di Italia, Francia, e Grecia), e gli spread sono saliti. Di qui tutto il can-can.
Il dibattito. I tre moschettieri hanno quindi iniziato a chiedere a gran voce l'intervento della Germania, in varie forme e con varie argomentazioni. Per spirito analitico possiamo distinguere le argomentazioni in due tipologie principali: gli argomenti economici errati, le minacce. Tra i primi vanno per la maggiore i seguenti:
i) non siamo noi moschettieri ad essere poco produttivi, sono i tedeschi ad esserlo troppo;
ii) i tedeschi hanno guadagnato per anni da questa situazione - a chi hanno venduto le loro BMW?;
iii) i tedeschi stanno guadagnando ora da questa situazione, visto che i capitali scappano in Germania e loro si trovano con un tasso vicino a 0;
iv) il problema e' che l'Europa non ha un prestatore di ultima istanza come la FED, la BCE dovrebbe comprare i titoli sovrani emessi dai tre moschettieri (e da altri paesi in crisi);
v) il problema e' che non c'e' abbastanza Europa, avanti con l'integrazione e gli Eurobond;
vi) la crisi di domanda si combatte con investimenti pubblici, o anche spesa pubblica tout court, a debito.
La minaccia invece e' una sola: se ci costringete all'austerita' noi diventiamo fascisti ( o comunisti, che e' lo stesso), andiamo in strada, e sarebbe la terza volta che l'Europa e' distrutta per colpa vostra, tedeschi maledetti.
Il risultato. La Germania ha avuto gioco facile a rifiutarsi di prendere in considerazione un intervento a sostegno dei moschettieri (che poi non finirebbe solo li', che Spagna e Portogallo sarebbero a ruota, suppongo). I tedeschi non sono flessibili e hanno poco senso dell'ironia, ai bambini capricciosi tendono a rispondere come si deve ai bambini capricciosi. E poi conveniva anche a loro temporeggiare, io credo, per vari motivi. ma non e' questo il punto, il punto e' che non sono stati mai affrontati con proposte serie e ragionevoli che non supponessero un atteggiamento "chiagni e fotti".
A furia di temporeggiare stiamo rischiando brutto pero'. Ci sono indicazioni che fanno temere una corsa ai depositi (intesi generalmente come liquidita') in Euro: guardare agli avanzi e disavanzi del sistema di pagamenti della BCE, Target2. A quel punto, speriamo non succeda, bisognera' intervenire - sospetto che la stessa Germania lo fara'. Saranno interventi sulle banche - in mezzo al panico del pubblico e dei regolatori- come negli Stati Uniti nel 2008.
Chi ci guadagna? Le banche. Quelle che avevano prestato ai tre moschettieri sovrani e che hanno continuato a farlo su loro suggerimento fino ad oggi (o a ieri). Le banche, il cui peccato originario e' una componente fondamentale di tutto 'sto casino. Le banche, la cui mancata integrazione in Europa e' servita e serve a mantenerle sotto il controllo della politica. In Italia, lo sappiamo, attraverso le Fondazioni, istituzioni private solo sulla carta ma in realta’ legate a (e dipendenti da) la politica. Le recenti inchieste giudiziarie riguardanti il Monte dei Paschi e la Banca Popolare di Milano non rappresentano che la degenerazione estrema di una gestione economica fallimentare del sistema bancario, piegato agli interessi della politica. L’esposizione delle banche nei confronti dei titoli pubblici ne e’ un’altra, gravissima, rappresentazione. [In Spagna, le cose non stanno molto diversamente a quanto capisco su questo punto: alla radice della crisi bancaria sta la stessa commistione di interessi economici e politici che osserviamo in Italia - non per niente la Caja Madrid (la maggior cassa di risparmio in Bankia) e’ da tempo legata alla comunita’ autonoma di Madrid e la Catalunya Caixa alla amministrazione provinciale di Barcellona.
Ci guadagneranno le banche perche' quando i risparmiatori corrono agli sportelli e i capitali volano che e' un piacere poi non si puo' andare troppo per il sottile, e si finisce sempre che un Paulson qualunque va in Parlamento a chiedere una montagna di miliardi che senno' domani chiudiamo i Bancomat.
E allora chiudiamo il cerchio. Quelli che, a seconda delle interpretazioni, hanno costretto o aiutato i tedeschi a temporeggiare, quelli che hanno prodotto tutti quegli argomenti errati di cui sopra conditi con la minaccia di un arrivo di un nuovo baffone (o pelatone), quelli li', sono gli stessi che odiano il neo-liberismo, gli speculatori, i mercati, che occupano Wall Street, che .... Alla fine, stanno aiutando le banche a uscire da questa situazione coi soldi dei contribuenti, come negli Stati Uniti.
Utili idioti.
(*) Nato a Milano. Laurea in Bocconi e dottorato a Chicago in economia. Lavori di ricerca a MIT e poi a NYU.
Interessi di ricerca in economia matematica, finanza, sociologia, teoria delle decisioni.
Dati personali: due genitori, una moglie, un figlio, un cane, due limoni, un fico,
una decina di ulivi, una moto.
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)