Certo che questa storia è davvero incredibile! Aldilà delle tante chiacchiere, per me la responsabilità
totale di quanto accade è degli amministratori locali....Bassolino in primis (un altro chiacchierone e profondo analizzatore del nulla...). Ma a seguire tutti gli altri a partire da Cesaro (Pdl), Presidente della provincia di Napoli, che nei due anni successivi all'intervento della Protezione Civile , non ha fatto una mazza.
Cio' che voglio dire è che, come dimostrano i 155 comuni campani campioni della differenziata (tra cui spicca Salerno capoluogo di provincia con 140.000 abitanti), non sono i cittadini campani che non sanno/vogliono fare la differenziata!
A Salerno per opera dell'amministrazione comunale è anche stato completato
il primo impianto di compostaggio della Campania (attualmente in avviamento ed a regime entro fine anno).
Vittorio
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http://www.ilmattino.it/articolo.php?id ... sez=NAPOLIGuerra dei rifiuti, notte di scontri a Terzigno
Razzi e molotov contro la polizia: un arresto
Berlusconi convoca vertice urgente/Foto
Alta tensione: auto bruciate e capovolte al centro della strada
Rimossi alcuni blocchi, i primi autocompattatori nella discarica
La Questura: lanciate bombe carta con all'interno biglie di vetro
TERZIGNO (22 ottobre) - A Boscoreale e Terzigno una notte di guerriglia. Auto bruciate e capovolte al centro della strada, alte colonne di fumo nero dai camion dati alle fiamme ma anche rami di grossi alberi al centro della carreggiata, bidoni, mobili e spazzatura dovunque. È l'epilogo dell'ennesima notte di scontri e distruzioni nei comuni vesuviani.
Scenario drammatico. A scatenare le violenze i gravi disagi provocati dalla discarica Sari, nel Parco nazionale del Vesuvio, e, nelle ultime ore, l'annunciata apertura del secondo sversatoio, il più grande d'Europa, in località Cava Vitiello a Terzigno. In giro nella notte nei paesi vesuviani lo scenario appare drammatico. In via Passanti, a Boscoreale dove oggi cinque compattatori sono stati incendiati dopo essere aver subito l'assedio, insieme con le forze dell'ordine che li scortano, da una folla di oltre duecento manifestanti che hanno lanciato un assalto da vera e propria guerriglia urbana, ad esempio, la strada è per oltre trecento metri completamente impercorribile a causa delle violente proteste dei residenti.
Razzi contro le forze dell'ordine. Alla rotonda Panoramica, dove si erano radunate oltre mille persone, è stata una lunga notte di disordini con un gruppo di manifestanti, quasi tutti giovani, che ha iniziato lanciando razzi contro le forze dell'ordine che hanno risposto con lacrimogeni, provocando il fuggi fuggi dei dimostranti pacifici, e cariche.
Lanciate bombe carta con all'interno biglie di vetro. di vetro Secondo quanto rende noto la Questura di Napoli, sempre nel corso della nottata, le forze dell'ordine sono state fatte oggetto di un fitto lancio di bombe carta con all'interno biglie di vetro. Non risultano feriti. Dalla Questura è stato sottolineato che, nel corso degli scontri, i manifestanti hanno cercato di separare e isolare i convogli della polizia per accrescere i danni dei loro attacchi. Attualmente i vigili del fuoco stanno cercando di liberare le strade ostruite dalle barricate di suppellettili, terra e mobili erette dai manifestanti per impedire il passaggio dei camion dei rifiuti. Alcuni mezzi delle forze dell'ordine si sono danneggiati nel tentativo di forzare i blocchi.
«Violenza gratuita». «Ci hanno caricato - denuncia un manifestante - mentre eravamo nel gazebo allestito sulla strada. Non stavamo facendo niente, abbiamo subito una violenza gratuita». Circostanza confermata da giornalisti presenti, alcuni dei quali hanno riferito di essere «stati colpiti da agenti con manganelli e scudi nonostante avessimo specificato di essere lì per lavoro».
«Siamo gente perbene».Per ore uomini in assetto antisommossa e blindati da un lato, la frangia più violenta dall'altra, che si è nascosta nelle zone più a sud della rotonda, si sono fronteggiati con lacrimogeni come risposta ai lanci di grossi petardi. Qualcuno nel bel mezzo degli scontri si è rivolto ai poliziotti: «Siamo gente perbene, dovreste difendere noi dai disastri di queste discariche e invece siete dall'altra parte. Noi però siamo contro la camorra che è l'unica ad avere interesse a far aprire le discariche». Ma questo, a Terzigno, è solo il momento degli scontri.
«Siamo in guerra?». «Guardate, è possibile tutto questo?». Gennaro abita in via Balzani, proprio a ridosso della rotonda di via Panoramica, la strada di accesso alla discarica di Terzigno. Proprio davanti alla sua casa si sono fronteggiati per tutta la notte un gruppo di manifestanti e le forze dell'ordine. In una busta ha raccolto decine di cartucce di lacrimogeni, uno dei quali ha colpito anche la sua auto. «È possibile tutto questo? Ditemi se siamo scesi in guerra», dice sconsolato.
Un arresto. Al termine della lunga notte di scontri alla rotonda Panoramica, tra i comuni di Terzigno e Boscoreale, una persona è stata arrestata mentre altre due, che erano state in un primo fermate, sono state poi rilasciate. I reati contestati a Gennaro Greco, 52 anni, nato a Terzigno ma residente a Boscoreale, sono di adunata sediziosa, detenzione di materiale esplodente, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Nel corso dei disordini, da un gruppo dei manifestanti sono stati lanciati sassi, petardi e, secondo quanto riferisce la polizia, anche molotov. Le forze dell'ordine hanno reagito con il lancio di lacrimogeni e numerose cariche. Due persone sono state identificate e denunciate per i fatti accaduti nella notte alla rotonda di via Panoramica.
Oggi interviene Berlusconi. Il Consiglio dei ministri di oggi si occuperà della vicenda Terzigno. Lo ha affermato ier il sindaco della cittadina del napoletano, Domenico Auricchio, che è stato ricevuto a Palazzo Grazioli dal presidente del Consiglio , Silvio Berlusconi. All'incontro era presente anche il sottosegretario Bertolaso
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.