La Comunità per L'Ulivo, per tutto L'Ulivo dal 1995
FAIL (the browser should render some flash content, not this).

Parlamentari ignoranti!

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Parlamentari ignoranti!

Messaggioda pianogrande il 22/03/2009, 23:43

Non ho nessuna idea da cambiare. A me andrebbe bene anche l'abolizione delle regioni.
Facevo presenti le maggiori difficoltà ed il fatto che, secondo me, le province sono, comunque, troppe.
Fotti il sistema. Studia.
pianogrande
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 10611
Iscritto il: 23/05/2008, 23:52

Re: Parlamentari ignoranti!

Messaggioda Stefano'62 il 23/03/2009, 0:29

Io avevo già spiegato altrove il motivo per cui dò ragione a Franz sull'organizzazione territoriale che auspica.
Le province,o distretti o contee,come volete chiamarle....devono essere di dimensioni tali da permettere al cittadino un controllo agevole dell'operato dei suoi amministratori;e tale da permettere agli amministratori decisioni mirate su un territorio conosciuto,senza essere mortificati da decisioni prese da gente in un palazzo molto lontano.
La gente in Trentino (per esempio) conosce i propri amministratori perchè ci vive vicino,li ha visti crescere professionalmente e politicamente,sa se sono ignoranti o no.
Quindi è più difficile che si facciano prendere per il sedere da slogan elettorali non fondati,o da inetti che fanno allo scaricabarile.

Ciao
Stefano'62
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1814
Iscritto il: 20/12/2008, 14:36

Re: Parlamentari ignoranti!

Messaggioda franz il 23/03/2009, 10:28

pianogrande ha scritto:Non ho nessuna idea da cambiare. A me andrebbe bene anche l'abolizione delle regioni.
Facevo presenti le maggiori difficoltà ed il fatto che, secondo me, le province sono, comunque, troppe.

Cercando di capire perché si vogliano abolire le province, appare che la richiesta di solito proviene da chi le giudica inutili e costosi carrozzoni. Di solito il discorso della abolizione delle provincie emerge quando si parla in modo virulento di costi e sprechi dello stato e della casta. Questo thread è un esempio.
Tuttavia è impensabile pensare ad una organizzazione statale fatta solo di uno stato nazionale e di migliaia di comuni.
Non esiste alcun paese (tralasciando san marino, montecarlo, andorra ed altre nazioncine molecolari... :-) che sia organizzato in quel modo. Tutte prevedono per il proprio funzionamento giurisdizioni intermedie.

Sul piano federalistico poi, visto che il principio di sussidiarietà parte dal basso, si inizia assegnando tutti i compiti al livello piu' basso (che è la persona) assegnando al successivo quanto il primo non puo' fare.
Il primo livello politico per eccellenza è il comune ma per le città piu' grandi ci possono essere prima del livelli di quartiere.
Il livello successivo è distrettuale e la sua grandezza dipende dall'orografia (montagna, piccoli distretti; pianura distretti piu' grandi). Da noi le provincie svolgono questo ruolo. Per me le piu' grandi potrebbero essere suddivise.
Il livello seguente è macro regionale. Da noi ci sono grandi regioni ma anche piccole, che dovrebbero essere accorpate.
Poi esiste il livello nazionale.
Se si segue questo criterio, i costi diminuiscono.

Da noi invece sono elevati perché si segue il percorso inverso.
Di norma lo Stato fa tutto, salvo delegare alle regioni quello che non puo' fare. Queste raramente cedono il potere ad altri ma se non ce la fanno danno compiti alle province ed ai comuni. Il risultato non è efficente come nel caso della sussidiarietà e la non efficenza si rivela con eccessiva ridondanza di competenze, scaricabarile e costi elevati.

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Re: Parlamentari ignoranti!

Messaggioda Stefano'62 il 23/03/2009, 14:15

Ha ragione Franz sul preferire un'attribuzione di competenze dal micro al macro invece che il contrario.
Anche a livello politico,non solo amministrativo,dovrebbe essere così;in modo che siano le amministrazioni locali che selezionano e propongono ai partiti che vi si possano riconoscere le figure efficienti da trasferire a livello nazionale.
Promozione sul campo.
Abbiamo invece partiti che selezionano a livello centrale le personalità su cui puntare in un determinato territorio (sulla testa della gente),quando addirittura non li paracadutano in amministrazioni di cui non sanno un piffero.
C'è differenza tra un politico che viene scelto dalla gente,e uno che invece viene accettato o sopportato.

Ciao
Stefano'62
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 1814
Iscritto il: 20/12/2008, 14:36

Re: Parlamentari ignoranti!

Messaggioda franz il 23/03/2009, 17:27

Stefano'62 ha scritto:C'è differenza tra un politico che viene scelto dalla gente,e uno che invece viene accettato o sopportato.

Esatto. C'è un profondo legame tra certi andazzi politici centralisti (dall'alto verso il basso) e la realtà italiana.
Lo aveva ben capito il liberale Einaudi, che durante la seconda guerra era in esilio in Svizzera ed aveva iniziato ad apprezzare lo spirito democratico del federalismo.

Forse i soli europei del continente, i quali sentendo quelle parole le intendono nel loro significato vero sono, insieme con gli scandinavi, gli svizzeri; e questi non hanno nulla da imparare, perché quelle parole sentono profondamente da sette secoli.

Essi sanno che la democrazia comincia dal comune, che e cosa dei cittadini, i quali non solo eleggono i loro consiglieri e sindaci o presidenti o borgomastri, ma da se, senza intervento e tutela e comando di gente posta fuori del comune od a questo sovrapposta, se lo amministrano, se lo mandano in malora o lo fanno prosperare. L'auto-governo continua nel cantone, il quale e un vero stato, il quale da sè si fa le sue leggi, se le vota nel suo parlamento e le applica.

Il governo federale, a sua volta, per le cose di sua competenza, ha un parlamento per deliberare le leggi sue proprie ed un consiglio federale per applicarle ed amministrarle. E tutti questi consessi ed i 25 cantoni e mezzi cantoni e la confederazione hanno così numerosissimi legislatori e centinaia di ministri, grossi e piccoli, tutti eletti, ognuno dei quali attende alle cose proprie, senza vedersi mai tra i piedi il prefetto, ossia la longa manus del ministro o governo piu grosso, il quale insegni od ordini il modo di sbrigare le faccende proprie dei ministri più piccoli. Cosi pure si usa governare in Inghilterra, con altre formule di parrocchie, borghi, città, contee, regni e principati; cosi si fa negli Stati Uniti, nelle federazioni canadese, sudafricana, australiana e nella Nuova Zelanda. Nei paesi dove la democrazia non è una vana parola, la gente sbriga da se le proprie faccende locali (che negli Stati Uniti si dicono anche statali), senza attendere il la od il permesso dal governo centrale. Cosi si forma una classe politica numerosa, scelta per via di vagli ripetuti. Non è certo che il vaglio funzioni sempre a perfezione; ma prima di arrivare ad essere consigliere federale o nazionale in Svizzera, o di essere senatore o rappresentante nel congresso nord americano, bisogna essersi fatto conoscere per cariche coperte nei cantoni o negli stati; ed essersi guadagnato una qualche fama di esperto ed onesto amministratore. La classe politica non si forma da sé, ne è creata dal fiat di una elezione generale. Ma si costituisce lentamente dal basso; per scelta fatta da gente che conosce personalmente le persone alle quali delega la amministrazione delle cose locali piccole; e poi via via quelle delle cose nazionali od inter-statali più grosse.

La classe politica non si forma tuttavia se l'eletto ad amministrare le cose municipali o provinciali o regionali non è pienamente responsabile per l'opera propria. Se qualcuno ha il potere di dare a lui ordini o di annullare il suo operato, l'eletto non è responsabile e non impara ad amministrare. Impara ad ubbidire, ad intrigare, a raccomandare, a cercare appoggio. Dove non esiste il governo di se stessi e delle cose proprie, in che consiste la democrazia?

(L'Italia e il secondo risorgimento, supplemento alla "Gazzetta ticinese", 17 luglio 1944, a firma " Junius ".)

A mia avviso la mancanza (grave) di una cultura liberale e democratica si manifesta anche con queste proposte di abolizione delle province, fatte per "risparmiare soldi", come se la democrazia non costasse.
Non mi meraviglio quando queste rivendicazioni provengono dall'estrema destra; rimango basito quando le vedo riproposte qui, da persone che sono di sinistra.
Io ritengo che se le cose in Italia funzionassero bene ... come un orologio svizzero ... :-) allora potremmo accettare anche costi elevati della politica. Se per evitare dei costi qualcuno proponese di abolire le province, sarebbe paragonabile a chi per risparmare sui preservativi (o per fare un dispetto alla moglie) se lo tagliasse.

Ciao,
Franz
“Il segreto della FELICITÀ è la LIBERTÀ. E il segreto della Libertà è il CORAGGIO” (Tucidide, V secolo a.C. )
“Freedom must be armed better than tyranny” (Zelenskyy)
Avatar utente
franz
forumulivista
forumulivista
 
Messaggi: 22077
Iscritto il: 17/05/2008, 14:58

Precedente

Torna a Che fare? Discussioni di oggi per le prospettive di domani

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 44 ospiti

cron