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Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda Robyn il 26/09/2016, 21:12

Le continue pulsioni,le improvvise virate,i cambi di umore della nostra democrazia a partire dalla fine degli anni 70 probabilmente dipendono dall'influenza che esercitano i media non liberi che si sono sviluppati da quel momento in poi.I mass media privati ,al contrario di quello che avveniva in quegli anni dove era osteggiata anche la tv a colori è stata una rivoluzione positiva perche ha aumentato l'offerta informativa peccato che questi mass media privati non siano stati interessati da leggi che ponessero un limite al possesso azionario per ogni rete e quindi ne evitassero il controllo cosa che ha portato al duopolio e in alcuni casi al monopolio
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda Robyn il 26/09/2016, 21:55

Gli italiani di punto in bianco sono per l'85% per la chiusura delle frontiere.Può essere che i cittadini sono improvvisamente impazziti?
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda gabriele il 27/09/2016, 8:30

mariok ha scritto:
Sembra proprio inevitabile che chiunque voglia in qualche modo spiegare il fenomeno m5s finisca col parlare del PD e di Renzi.



Io parlo anche del PD di Renzi. Voglio principalmente capire come si muovono i flussi elettorali e cosa può fare il PD per evolversi in un soggetto politico diverso.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda trilogy il 27/09/2016, 9:31

Penso che i 5 stelle siano sostanzialmente una evoluzione genetica di forza italia.
In sintesi Il processo si è avviato con il crollo della prima repubblica e mani pulite, ed è stato sostenuto da continue campagne mediatiche. A rubare, abusare del potere, oggi sono in massima parte dipendenti pubblici, ma si continua a parlare di politici.
In questa opera di distruzione, i termini "partito" e "politico" hanno assunto una connotazione negativa fino all'insulto.
E' su questo terreno che si insediano i Berlusconi, i Bossi, e i partiti promossi da ex-magistrati poi naufragati miseramente.

Berlusconi è un estraneo alla politica e crea un non partito, dietro c'è un'azienda di comunicazione;
Casaleggio e Grillo sono estranei alla politica, e creano un non partito, dietro c'è un'azienda di comunicazione;

Berlusconi crea l'aggregazione, l'identità, attraverso l'anticomunismo: il comunismo radice di tutti i mali;
Grillo e Casaleggio creano l'aggregazione, l'identità, attraverso l'antipartitismo: i partiti radice di tutti i mali, in questo caso il segmento di mercato è più grande.

Forza Italia è di centro destra moderato, questo gli taglia le gambe a sinistra;
M5S è non politico: destra, sinistra, centro sono il passato corrotto. E' il vero partito della nazione.

Il linguaggio è lo stesso violento, aggressivo verso gli avversari. I problemi vengono semplificati, le soluzioni a portata di mano.

Entrambi portano alla politica facce nuove: manager di mediaset e fininvest nel primo caso, disoccupati e precari nel secondo caso.


Il movimento 5 stelle è molto simile a quei movimenti new age dove trovi una fusione di cristianesimo, buddhismo, ecologismo, filosofie varie. Così nel grillismo trovi un po' di forza italia, un po' di mediaset, un po' di "no tutto", un po' di sinistra radicale e statalismo, molti forcaioli di destra e sinistra, molti di quelli che la mattina al bar hanno la soluzione per tutti i problemi ecc.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda mariok il 27/09/2016, 9:50

Concordo in pieno con l'analisi.

Aggiungerei, senza voler fare dell’allarmismo circa il potenziale sovversivo di entrambi i movimenti, che si tratta comunque di elementi pericolosamente ostili alla tradizione liberal-democratica.
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda pianogrande il 27/09/2016, 13:00

E poi ci sono altri "movimenti" nei giochi di potere di Roma.

http://espresso.repubblica.it/attualita ... ref=HRBZ-1

Massimo Carminati "Er cecato" (così lo chiamano a Roma.

E' sicuramente uno dei "poteri forti" che il sindaco deve fronteggiare.

Quel signore, parte avvantaggiato se non altro perché non è assolutamente un dilettante e "la squadra" non la deve ceto rimediare con bandi o concorsi.

Gente potente e agguerritissima che ha tutto da guadagnare da un Campidoglio debole.

Sarà interessante, e non manca molto tempo, vedere tra i due chi è "il re di Roma".
Fotti il sistema. Studia.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda trilogy il 27/09/2016, 15:04

pianogrande ha scritto:
....Massimo Carminati "Er cecato" (così lo chiamano a Roma.
E' sicuramente uno dei "poteri forti" che il sindaco deve fronteggiare.....


Per ora la giunta a 5S è paralizzata solo dal violento scontro di potere interno al movimento stesso. Fanno tutto da soli. Anche il magistrato Tutino ha ritirato la disponibilità a ricoprire l'incarico di assessore al bilancio dopo gli attacchi partiti dall'interno del movimento.
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda mariok il 27/09/2016, 15:15

Caos Roma, anche Tutino si tira indietro: “Contro di me accuse infondate”. Raggi: “Presto arriverà il nome”
Il consigliere della Corte dei Conti è il terzo nome a cadere nella casella dell’assessorato al bilancio del Campidoglio

27/09/2016

Dopo le polemiche dei giorni scorsi Salvatore Tutino, da molti indicato come candidato all’assessorato al Bilancio del Comune di Roma, ha chiarito che non ricoprirà quel ruolo. «Mi tiro indietro, sono da 20 giorni sulla graticola e lascio per il clima che c’è all’interno del partito che dovrebbe sostenere la Giunta di Roma». Tutino ha rivendicato di essere «un tecnico non condizionato da adesioni acritiche». «Il primo che si alza batte un colpo e anche le persone animate da buone intenzioni, e serie come la Raggi, se non sono messe nelle migliori condizioni non possono fare molto».

Salvatore Tutino è il terzo nome a cadere nella casella dell’assessorato al bilancio del Campidoglio. Dopo Marcello Minenna - dimessosi insieme all’ormai ex capo di gabinetto Carla Raineri circa 20 giorni fa, in polemica con la sindaca Virginia Raggi, dopo che l’Anac, da lei interpellata, aveva dichiarato illegittima la nomina della Raineri - quel posto non ha ancora trovato chi lo ricoprirà.

La sindaca, nei giorni successivi, aveva individuato nell’ex magistrato della Corte dei Conti Raffaele De Dominicis, l’uomo giusto per occuparsi del bilancio capitolino. Una volta nominato, tuttavia, la sindaca ha dovuto fare marcia indietro, risultando l’ex magistrato indagato per una vicenda legata al suo precedente incarico. Sulla sua nomina, come sull’ultimo nome individuato, quello del magistrato contabile Salvatore Tutino, c’erano state aperte critiche tra i vertici e non del M5s. Tutino, in particolare, era stato bollato nel 2013 da parlamentari di punta pentastellati come un «esponente della casta». Per queste polemiche, sempre più aperte anche negli ultimi giorni, il magistrato ha deciso di gettare la spugna e rinunciare a quel posto.

La sindaca Virginia Raggi ha subito commentato: «È una delle persone che stavamo analizzando. Ma il nome arriverà presto».
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda trilogy il 28/09/2016, 7:48

Il leader maximo ha ordinato il silenzio stampa ai portavoce; almeno ci risparmiano la buffonata delle riunioni in streaming dove recitano una parte :mrgreen:

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 649eb.html
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Re: Il M5S, la monnezza ed i conflitti di interesse

Messaggioda mariok il 28/09/2016, 8:58

Virginia Raggi incassa il no di Tutino e si sfoga con i suoi: "Questa volta non è colpa mia".
L'Huffington Post | Di Nicola Corda
Pubblicato: 27/09/2016 19:46 CEST Aggiornato: 27/09/2016 19:59 CEST

“Un altro assessore stritolato dalle faide interne ma questa volta non è colpa mia”. Il messaggio che parte dall’ufficio capitolino della sindaca di Roma Virginia Raggi e diretto a Beppe Grillo, può riassumersi facilmente in questo modo. E con gli stessi toni non si può escludere che tra i due ci sia stato uno scambio al telefono.

Dopo i trionfi di Palermo il Movimento 5 Stelle torna a fare i conti con la realtà e la gravità della situazione impone a tutti il silenzio. L’editto arriva da Grillo con un tweet dove “ringrazia di cuore tutti i portavoce M5S che non faranno né dichiarazioni né interviste su Roma nei prossimi giorni”.

Il caso del giorno è la rinuncia di Salvatore Tutino alla carica di assessore al bilancio. Per la terza volta quella poltrona salta. Il suo nome era rimasto in cima alla lista per diversi giorni e sembrava ormai cosa fatta. Era il nome su cui la sindaca puntava e invece sono arrivati i soliti dubbi, contrarietà, messaggi in codice da diversi parlamentari tra cui Roberto Fico. “Nessun veto ma Virginia ci ripensi”, il modo per dire che quel nome metteva in imbarazzo alcuni deputati come Alessandro Di Battista e Carla Ruocco che due anni fa avevano attaccato duramente Tutino, iscrivendolo nella lista della “casta”.

Dopo diverse settimane tenuto in stand by, il magistrato della Corte dei conti oggi ha detto “basta” e ha deciso di sfilarsi con dichiarazioni molto polemiche. “Mi tiro indietro, sono da 20 giorni sulla graticola” e “lascio per il clima che c’è all'interno del partito che dovrebbe sostenere la giunta di Roma”. Siluro contro le correnti e le faide che stanno bloccando il decollo dell’amministrazione capitolina, e invece parole di comprensione verso la sindaca perché “il primo che si alza batte un colpo” e così “anche le persone animate da buone intenzioni, e serie come la Raggi, se non sono messe nelle migliori condizioni non possono fare molto”. L’assessore mancato evidenzia “il conflitto politico fortissimo” tra gli esponenti nazionali penta stellati “che prescinde dall’incarico per cui avevamo già parlato di staff e budget”. E poi dichiarazioni che annunciavano “dossier su di me che sono diventato il capro espiatorio di una guerra tra loro”. Guerra che a sentire Tutino è in pieno corso contro la Raggi, per invidie, timori che “possa crescere troppo a livello nazionale”.

Ora si ricomincia “ci sono altri due o tre nomi” fanno sapere dal Campidoglio. Salvatore Tutino era quello su cui la sindaca aveva scommesso se non fossero arrivate le frecce avvelenate che nelle ultime settimane avevano fatto saltare anche il suo predecessore, l’altro magistrato contabile Raffaele De Dominicis.“Il nome ci sarà a breve” promette Virginia Raggi che ostenta tranquillità. La serenità di chi ha detto al leader Beppe Grillo che questa volta le trappole sono tutte esterne: se vuole sapere quali e da chi, citofonare Montecitorio.
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