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Lavoro, Inps: “A febbraio contratti stabili a -33%”.

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Lavoro, Inps: “A febbraio contratti stabili a -33%”.

Messaggioda gabriele il 20/04/2016, 12:41

ranvit ha scritto:1) riportare l'Italia al livello degli altri Paesi europei avanzati.....o tu vorresti dei "piani quinquennali" :lol:


Solo buon senso Vittorio, solo buon senso. Senza le mancette, magari.


ranvit ha scritto:2) Shroeder? Altri tempi, l'economia globale viaggiava a grandi ritmi e l'Italia accetto' che la Germania sforasse 8-)


Altra politica vorrai dire. Statisti veri che si sacrificano politicamente per il loro paese. Disposti anche a consegnare il paese nelle mani di altri pur di dargli un futuro.
E basta con sta lamentela dello sforamento. Lamentele che servono solo a salvarsi il fondoschiena.

ranvit ha scritto:3) Renzi non aiuterebbe le aziende? Ma se è una accusa continua di essere per le multinazionali e le lobby?!


"si creano con governi che danno la possibilità alle aziende di vivere e prosperare"

A TUTTE le aziende, non solo ai suoi "amici di merende". Sai meglio di me che le aziende sono presenti in contesto economico e se tale contesto è carente non c'è trippa per gatti per nessuno, se non per i protetti. Quelli che ti mandano il lobbista "y" fuori dalla commissione per fare inserire l'emendamento "x" che farà guadagnare ad "y" un sacco di soldi...

PS
sentivo proprio ieri alla radio l'intervento di un parlamentare della Basilicata. Le maggiori perforazioni di petrolio italiane sono proprio lì eppure la popolazione è fra le più povere dello Stivale. Esattamente il contrario di quello che succede in Norvegia, produttore dell'1% del greggio mondiale che ha creato un fondo per la popolazione che ormai ha raggiunto la quota di 600 miliardi di dollari.
In Norvegia i cittadini godono delle giustissime tasse sul petrolio, in Italia no. Cittadini poveri non acquistano. Se non acquistano l'economia non si sviluppa. Eppure ci vorrebbe poco per inserire un "emendamento" in qualche stramaledetta legge e invertire la questione. Ora dimmi che ci vogliono 100 anni per arrivare ad un risultato di queste dimensioni. Che neanche il padreterno potrebbe farlo.
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Re: Lavoro, Inps: “A febbraio contratti stabili a -33%”.

Messaggioda trilogy il 20/04/2016, 14:48

Beh, ora che i lavoratori del petrolio in basilicata stanno finendo in cassa integrazione o in mobilità, il parlamentare un questione potrà fare un confronto.
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Re: Lavoro, Inps: “A febbraio contratti stabili a -33%”.

Messaggioda gabriele il 20/04/2016, 14:56

trilogy ha scritto:Beh, ora che i lavoratori del petrolio in basilicata stanno finendo in cassa integrazione o in mobilità, il parlamentare un questione potrà fare un confronto.


Non ti seguo. Confronto su cosa?

Sulla miseria che c'è dietro a questa questione o sugli scandali giudiziari?
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Re: Lavoro, Inps: “A febbraio contratti stabili a -33%”.

Messaggioda ranvit il 20/04/2016, 15:01

Gabriele, intendiamoci, legittimamente tu puoi pensare quello che ti pare di Renzi.
Io la penso diversamente.

PS
Tu, pero', siccome Renzi resterà ancora a lungo, per fortuna, puoi sempre trasferirti in Norvegia....o forse, meglio ancora, nell'isola che non c'è :lol:
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Re: Lavoro, Inps: “A febbraio contratti stabili a -33%”.

Messaggioda mariok il 20/04/2016, 15:05

Trentenni "flessibili" e il lavoro ad ostacoli: così abbiamo rubato il loro futuro

I termini della denuncia del presidente dell'Inps sembrano ottimistici: è credibile che alla pensione non ci arrivino neanche migliaia di uomini e di donne degli anni '70 e '80, che si riconosceranno senza sforzo nel difficile percorso lavorativo tipico dei trentenni: fatto di stipendi a forfait, incarichi a progetto senza il progetto, collaborazioni permanentemente saltuarie, finte partite Iva e stage eterni mai retribuiti

di MICHELA MURGIA
20 aprile 2016

SONO passati dieci anni da quando il precariato divenne un argomento di moda nei talk show e nei comizi, e ce li ricordiamo ancora tutti i politici nei salottini televisivi pontificare che non bisognava definire "precarietà" quel deflusso dei diritti legati al lavoro; dovevamo chiamarla "flessibilità", parola ambigua che evocava l'immagine di cose leggere e forti, il legno dell'arco e le chiome piegate dei giunchi al vento. Ma già a metà degli anni Novanta erano cominciate le prime leggi sul lavoro: ci dissero allora che quelle riforme erano moderne, poi che era l'Europa che ce le chiedeva, e che dovevamo essere contenti che le nuove generazioni avessero l'opportunità di vivere per anni motivate dalla prospettiva di non sapere se tre mesi dopo il loro contratto sarebbe stato rinnovato.

Nessuno con un briciolo di buon senso credette alla favola dell'aumento delle retribuzioni in cambio della perdita dei diritti e infatti qualche anno dopo arrivò la crisi e gli stipendi scesero alla stessa velocità con cui gli ultimi diritti rimasti se ne stavano andando. Furono gli scrittori tra i trenta e i quarant'anni - Nove, Bajani, Desiati, Platania, Baldanzi, Falco, Incorvaia e Rimassa - a raccontare per primi quello che stava succedendo, ma c'è voluto tanto tempo ancora perché un'istituzione, calcoli alla mano, si rendesse conto che il disastro che allora annunciavamo come possibile è già diventato probabile. I termini della denuncia del presidente dell'Inps sembrano persino ottimistici: è credibile che alla pensione non ci arrivino neanche migliaia di uomini e di donne degli anni '70 e '80, che si riconosceranno senza sforzo nella descrizione del percorso lavorativo a ostacoli che Boeri indica come tipico dei trentenni. Tutti loro, fratelli maggiori e minori, hanno avuto un futuro non più lungo dei loro rinnovi contrattuali e un presente fatto di stipendi a forfait, incarichi a progetto senza il progetto, collaborazioni permanentemente saltuarie, finte partite Iva e stage eterni mai retribuiti. Quegli uomini e quelle donne non sono una generazione perduta, come li ha definiti icasticamente Boeri, perché sono qui, sono vivi, ci camminano accanto e saranno sempre di più: ciascuno è lì coi suoi sogni non realizzati, le scelte che con più sicurezze lavorative si sarebbero potute fare, i figli mai generati per la paura di non avere abbastanza per crescerli e la pensione dei genitori come estremo paracadute.

In quella generazione depredata è l'Italia che si è perduta, sacrificando milioni di intelligenze, di idee e di potenzialità all'avidità di una parte del mondo industriale, quello che conta, convinto che la vita di quelle persone non sia una risorsa, ma un costo da abbassare fino a metterlo in concorrenza col più
basso salario al mondo. Non è la pensione la speranza perduta dei trentenni: è il futuro.

Michela Murgia, scrittrice, è autrice de "Il mondo deve sapere" (Isbn edizioni, 2006) che ha ispirato il film "Tutta la vita davanti"
« Dopo aver studiato moltissimo il Corano, la convinzione a cui sono pervenuto è che nel complesso vi siano state nel mondo poche religioni altrettanto letali per l'uomo di quella di Maometto» Alexis de Tocqueville
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Re: Lavoro, Inps: “A febbraio contratti stabili a -33%”.

Messaggioda gabriele il 20/04/2016, 15:07

ranvit ha scritto:Tu, pero', siccome Renzi resterà ancora a lungo, per fortuna, puoi sempre trasferirti in Norvegia....o forse, meglio ancora, nell'isola che non c'è :lol:


Tranquillo, resterò qui per un bel po' a rompere le balle :twisted:
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Re: Lavoro, Inps: “A febbraio contratti stabili a -33%”.

Messaggioda ranvit il 20/04/2016, 18:27

8-) :lol:
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Lavoro, Inps: “A febbraio contratti stabili a -33%”.

Messaggioda trilogy il 20/04/2016, 18:54

gabriele ha scritto:
trilogy ha scritto:Beh, ora che i lavoratori del petrolio in basilicata stanno finendo in cassa integrazione o in mobilità, il parlamentare un questione potrà fare un confronto.


Non ti seguo. Confronto su cosa?

Sulla miseria che c'è dietro a questa questione o sugli scandali giudiziari?


Mi riferivo al confronto del reddito tra Basilicata con petrolio e senza.
Poi se le royalty la Regione le sputtana non è colpa del petrolio...

[..]La significativa disponibilità finanziaria costituita dalle royalty, più che una semplice fonte di finanziamento del bilancio regionale, dovrebbe essere vista soprattutto come una preziosa opportunità per favorire, mediante opportuni investimenti, l’ evoluzione del sistema produttivo regionale verso una maggiore competitività.[..]

vedi:http://agriregionieuropa.univpm.it/it/content/article/31/29/limpatto-socio-economico-delle-royalties-petrolifere-basilicata

Il gettito delle Royalty
Tra il 1998 e il 2014 per le estrazioni petrolifere della concessione Val d’Agri sono stati versati in Basilicata oltre 1.350 milioni di euro, cui si sommano circa 290 milioni destinati al Fondo idrocarburi, per un totale di 1.640 milioni di euro.

Chi produce petrolio in Italia è tenuto a versare allo Stato una royalty del 10% sul valore del gas e del greggio prodotti a terra. Ciò è stabilito dalla Legge 99/2009, secondo cui alle royalty dovute per le produzioni su terra di gas e petrolio, pari al 7%, va aggiunto un ulteriore 3% da destinare al cosiddetto Fondo Idrocarburi.

Questa distinzione è rilevante ai fini dell’identificazione dei destinatari delle royalty: il 3% va assegnato al citato Fondo, oggetto di specifico paragrafo nelle pagine a seguire, mentre il 7% va ripartito tra:

Stato (30%);
Regione a statuto ordinario (55%);
Comune (15%).


Per la Basilicata e per le altre Regioni del Sud Italia a statuto ordinario, ai sensi della Legge 140/1999 e successive modifiche, l’aliquota dovuta allo Stato viene interamente devoluta alla Regione competente, che pertanto percepisce l’85% delle royalty versate, per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata (da cui il Programma Operativo Val d’Agri – POVA).
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Re: Lavoro, Inps: “A febbraio contratti stabili a -33%”.

Messaggioda gabriele il 21/04/2016, 8:31

trilogy ha scritto:Mi riferivo al confronto del reddito tra Basilicata con petrolio e senza.
Poi se le royalty la Regione le sputtana non è colpa del petrolio...


E chi l'ha mai scritto.

Presidenti della Basilicata:
https://it.wikipedia.org/wiki/President ... Basilicata

Chi vive in Basilicata non ha alcun confronto. Restano così, che ci sia il petrolio o meno
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Re: Lavoro, Inps: “A febbraio contratti stabili a -33%”.

Messaggioda flaviomob il 21/04/2016, 18:20

Riferendomi a quanto scritto da Mariok, è vero, dobbiamo vergognarci in perpetuo. Ogni buon genitore cerca di dare il meglio ai propri figli e piuttosto si sacrifica per far avere loro maggiori opportunità. L'Italia funziona esattamente al contrario: stiamo condannando un'intera generazione a una vita di stenti, a stipendi precari e dimezzati rispetto ai nostri (ma soprattutto al 40% di disoccupazione: chi non ha più i genitori come campa?), a pensioni assenti o da fame. Paese schifoso, mostruoso, devastato, imbelle, ottuso, privo di ogni prospettiva. Il paese del Conte Ugolino, appunto.


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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