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Regionali, verso 5 a 2 per centrosinistra

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Pd e 5 Stelle dimezzati, exploit Carroccio

Messaggioda franz il 02/06/2015, 14:06

Vedi anche Diamanti: http://www.repubblica.it/speciali/polit ... ef=HRER2-1
e Boldrin: http://noisefromamerika.org/articolo/an ... onali-2015


PS: unificherei con l'altro thread, dove già si discute di esiti elettorali: Regionali, verso 5 a 2 per centrosinistra
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La vera storia delle regionali raccontata dai numeri

Messaggioda franz il 03/06/2015, 16:09

La vera storia delle regionali raccontata dai numeri
Di Salvatore Vassallo

Lavorando su un archivio dell’Istituto Cattaneo che contribuii a costituire diversi anni fa ho potuto verificare che gran parte delle analisi sul voto delle regionali 2015 sono fuorvianti. Non considerano infatti la dimensione straordinaria assunta in questa tornata elettorale dal fenomeno delle liste di appoggio sia ai candidati del PD che ai candidati di Fi e Lega.

Se si vuole davvero capire (e raccontare al pubblico) «chi ha vinto e chi ha perso» o più specificamente, quale equilibrio queste elezioni fotografano tra il «partito di governo» e gli altri, occorre tenere conto della specificità delle elezioni regionali. Anche al fine di rendere possibile questo tipo di valutazione, dieci anni fa ho contribuito a creare una base dati in cui, per tutte le elezioni europee, regionali, nazionali e provinciali, ogni lista presentata è ricondotta alla sua area politica di riferimento. In questo modo, tra le altre cose, è possibile studiare l’evoluzione dell’area elettorale PD o dell’area elettorale PdL anche con riguardo a elezioni in qui questi soggetti non erano ancora (o non sono più) presenti sulla scheda di voto.

Se si guardano i risultati in serie storica (tabella 1) con questa accortezza, salta immediatamente all’occhio una cosa fino ad ora sottovalutata. Le liste di appoggio, variamente qualificate come “liste del presidente” o con denominazioni ad hoc hanno raccolto una quota ragguardevole di voti sia nell’area PD che nell’area di centro destra. Queste liste ad hoc non esistono in occasione delle elezioni europee o politiche nazionali e quindi possiamo presumere che i relativi elettorati rifluiscano in loro assenza verso la «casa madre». Con una differenza significativa. Nell’area di centrodestra si è trattato spesso di liste a sostegno di due candidati alla presidenza contrapposti. È il caso delle liste con denominazioni ad hoc a sostegno di Zaia e Tosi in Veneto o a sostegno del candidato fittiano in Puglia. Nell’area di centrosinistra si tratta sempre di liste presentate a sostegno del candidato PD.

http://www.idemlab.org/wp-content/uploa ... 24x501.png

Dopo avere opportunamente riaggregato le aree elettorali, il risultato complessivo risulta molto più in linea con le attese misurate dai sondaggi sulle intenzioni di voto verso il PD e gli altri partiti nazionali, o comunque meno inspiegabilmente distante. Il PD non replica il risultato straordinario delle Europee. Il governo qualcosa ha pagato per le scelte di rottura compiute negli ultimi mesi. L’area elettorale PD si assesta intorno al 37%.

Si vede anche che, al netto delle sue divisioni interne, il centrodestra è effettivamente in ripresa sul piano elettorale, tanto che se si unisse tornerebbe ad essere uno sfidante credibile. Si vede anche che la caduta del Movimento Cinque Stelle continua.

http://www.idemlab.org/wp-content/uploa ... 24x664.png

Dopodiché, se si guardano i dati in maniera più analitica, si vede anche che il voto ha avuto una dinamica differenziata da regione a regione, perché giustamente le persone votano sempre più spesso confrontandosi con il quesito specifico a cui sono chiamati a rispondere, con l’offerta disponibile e il tipo di incarico pubblico da ricoprire. L’aggregato riflette sette dinamiche regionali molto diverse. Però i segnali che se ne possono cogliere sul piano nazionale sono chiari, se solo si prendono le misure giuste.

http://www.idemlab.org/regionali2015/


Salvatore Vassallo

Professore ordinario nell'Università di Bologna. Insegna Scienza Politica e Analisi dell'Opinione Pubblica. Deputato nella XVI legislatura (2008-13). Ultimi libri: Il divario incolmabile. Rappresentanza politica e rendimento istituzionale nelle regioni italiane, Il Muilino, 2013; Liberiamo la politica. Il Mulino, 2014. Presidente di iDemLab.
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Re: Regionali, verso 5 a 2 per centrosinistra

Messaggioda pianogrande il 03/06/2015, 19:16

"L'area elettorale del PD si assesta intorno al 37 %".
Tutto sommato "la sconfitta" ha le corna piuttosto lunghe, la coda col ciuffo in fondo, mangia l'erba e col suo latte si fa un'ottima mozzarella.
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Re: Regionali, verso 5 a 2 per centrosinistra

Messaggioda flaviomob il 04/06/2015, 0:05

http://www.gadlerner.it/2015/06/02/list ... oto-ligure

Il PD ha perso, nelle sole regioni in cui si è votato, più di due milioni di voti. In termini assoluti, ha dimezzato il proprio consenso. #Matteostaisereno.


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Re: Regionali, verso 5 a 2 per centrosinistra

Messaggioda pianogrande il 04/06/2015, 0:30

flaviomob ha scritto:http://www.gadlerner.it/2015/06/02/listituto-cattaneo-e-genova-smentiscono-le-giustificazioni-renziane-sul-voto-ligure

Il PD ha perso, nelle sole regioni in cui si è votato, più di due milioni di voti. In termini assoluti, ha dimezzato il proprio consenso. #Matteostaisereno.


Questo si chiama ormai da tempo appropriarsi degli astenuti.

Il non voto è, normalmente, un rifiuto della classe politica in genere e non di un partito in particolare.

Quello che conta sono sempre le percentuali dei votanti.

Chi decide di non votare non fa altro che delegare a chi vota.

A meno che non si arrivi (cosa che ho già sostenuto anche in questo forum) ad assegnare il numero di seggi in base al numero di voti e non alle percentuali.

Certo che il non voto esprime un malessere ma (mi ripeto ma evidentemente non sono il solo) nei confronti della classe politica in generale e non del PD in particolare.
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Re: Regionali, verso 5 a 2 per centrosinistra

Messaggioda franz il 04/06/2015, 10:13

pianogrande ha scritto:Questo si chiama ormai da tempo appropriarsi degli astenuti.

No, direi che è solo un altra manifestazione di ignoranza abissale. Come riportato sopra, nelle elezioni locali ci sono un'înfinità di liste di sostegno, che poi spariscono quando ci sono le politiche e le europee. Sommando ai voti dei partiti le liste di sostengno (quelle apertamente di centro sinistra e di centro destra ) si ottiene il risultato vero dello schieramento. Li ripeto:
Tabella: http://www.idemlab.org/wp-content/uploa ... 24x501.png
Grafico http://www.idemlab.org/wp-content/uploa ... 24x664.png
Pustroppo sono immagini che eccedono il massimo consentito per rappresentarle qui. Spero che vi "regga il dito" e possiate cliccare, per parafrasare la miitca Franca Valeri. :lol:
Si vede benissimo che se paraganiamo mele con mele e quindi regionali 2010 con regionali 2015, il PD che nel 2010 aveva il 25.9% ora ha il 25.2% ma le liste di sostegno sono passate da 1.4% ad 11.9%
Per contro la "Sinistra" che aveva il 7.3% ora arriva solo al 2.8%
Il vero crollo è a destra ma forse qualcuno preferisce godere come un riccio osservando i dati PD senza tener conto delle liste di sostegno.
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Re: Regionali, verso 5 a 2 per centrosinistra

Messaggioda flaviomob il 04/06/2015, 10:47

Se paragoniamo le regionali 2010 con le omologhe 2015 è chiaro che sparisce il cosiddetto "effetto Renzi" che ha portato il PD al 41% (in realtà, effetto "80 euro"). E' chiaro che passare dal 41% al 25% in un anno e perdere una storica "regione rossa" come la Liguria è un forte segnale di crisi. Peraltro può esserci l'effetto di alcune liste locali (ma il PD mi pare fosse presente in tutte le regioni con la propria lista), ma del resto stiamo paragonando i voti assoluti persi dal PD prendendo come riferimento le europee, che già di loro denotarono un calo dell'affluenza elettorale rispetto alle precedenti dell'8%.

Il PD cioè sta tornando alle percentuali pre-Renzi, ma con un'affluenza molto più bassa ed arroccandosi nelle proprie "fortezze storiche" perdendo competitività in aree, come il Veneto, di tradizione politica diversa.

Naturalmente non stiamo parlando di elezioni politiche, le uniche che possono "legittimare" un governo, ma del resto neppure le europee lo erano.


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Re: Regionali, verso 5 a 2 per centrosinistra

Messaggioda pianogrande il 04/06/2015, 11:16

Alla fine la matematica non è una opinione e una opinione non è matematica e quello che conta davvero (come risultato di una elezione) è governare o non governare.

Non ci resta che aspettare le prossime politiche che dovrebbero tenersi con l'Italicum e, con un eventuale ballottaggio, indicheranno chi governa.

Un eventuale ballottaggio dovrebbe chiamare a raccolta non solo gli amici ma anche quelli che, comunque, non vogliono che governino gli altri.

Questa ultima considerazione non è per niente scontata sopratutto a sinistra dove prosperano i super specialisti dell'opposizione.
Quelli sono pericolosi perché se gli parli di andare al governo gli viene l'orticaria.
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Re: Regionali, verso 5 a 2 per centrosinistra

Messaggioda flaviomob il 04/06/2015, 11:23

Non è detto, Pianogrande. L'Italicum potrebbe essere dichiarato incostituzionale prima delle prossime elezioni.


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Re: Regionali, verso 5 a 2 per centrosinistra

Messaggioda pianogrande il 04/06/2015, 12:02

flaviomob ha scritto:Non è detto, Pianogrande. L'Italicum potrebbe essere dichiarato incostituzionale prima delle prossime elezioni.


Secondo me, una pia illusione.

Gli argomenti a sostegno, quando ne avevamo parlato, mi sembravano davvero deboli.

Contesto all'Italicum lo sbarramento che non ha senso (salvo un minimo che eviti i partiti troppo personali) una volta che ci sia la governabilità, ma da questo a ritenerlo incostituzionale ce ne corre.
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