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Il nocchiere

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: Il nocchiere

Messaggioda ranvit il 21/10/2014, 16:03

Con tutto il rispetto per un personaggio come Scalfari. Vada per Prodi come possibile candidato alla presidenza della repubblica (peraltro trombato dagli attuali oppositori come D'Alema). Ma Letta e Veltroni proposti come valide alternative a Renzi, danno la conferma che siamo ormai alla frutta.



Per la PR, ormai neanche Prodi piu'!
Ci vuole gente fresca....non con scorie delle recenti lotte politiche....
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda gi.bo. il 21/10/2014, 18:33

ranvit ha scritto:.......Per la PR, ormai neanche Prodi piu'!
Ci vuole gente fresca....non con scorie delle recenti lotte politiche....
Per esempio?

hola
Se questa scienza che grandi vantaggi porterà all'uomo, non servirà all'uomo per comprendere se stesso, finirà per rigirarsi contro l'uomo(Giordano Bruno)
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Salemi il 22/10/2014, 22:20

Sodoma e Camorra. Alfredo D’Attorre è un giovane ed ingenuo parlamentare del Pd che al termine della sua intervista a Wanda Marra spiega: “In sintesi cosa va evitato? Non si può avere il modello americano con una disciplina da Politburo sovietico.” Paolo Hendel invece, non avendo impegni politici diretti riesce ad essere più aderente alla realtà: Pravettoni alla Leopolda e Hendel in piazza coi sindacati? Assolutamente sì. Non che Hendel non si fidi di Renzi, lui spera che ce la faccia, ma la strada mi pare in salita. È la negazione della democrazia. Perché? Per colpa nostra, degli italiani. Aspettiamo l’uomo della provvidenza che venga a risolvere i nostri problemi e la deriva autoritaria sta lì, dietro l’angolo. Come diceva Gaber, libertà è partecipazione. Dunque la democrazia è partecipazione. Non c’è un’altra strada, lo abbiamo visto con Craxi e anni prima con un altro signore. Non erano gli uomini della provvidenza.
Hendel però dimentica che un altro uomo della provvidenza ha condizionato un’intero ventennio anche se oggi ha molti problemi ma non è ancora fuori dalla politica. Nel 1936, mentre in Gran Bretagna inizia a trasmettere regolarmente i suoi programmi il canale televisivo inglese BBC, a Roma, in Galleria Vittorio Emanuele III, viene effettuato il primo esperimento di televisione italiana. Se Mussolini non avesse seguito quel pazzo di Hitler, al Quirinale oggi ci sarebbero ancora i Savoia, anche se le malelingue del momento ritengono che un Savoia sieda ancora oggi all’alto colle. Noi avremmo ancora la tessera del PNF( Amalia Signorelli ha dichiarato ieri che quando sente che sta per arrivare il Partito della Nazione gli vengono i brividi. Gli ricorda il PNF). Il corso della storia sarebbe stato un altro senza l’entrata in guerra, e la televisione avrebbe sostituito egregiamente l’olio di ricino e il santo manganello.
Nell’ultimo ventennio abbiamo constatato come la televisione sia stata un ottimo sostitutivo dell’azione delle camicie nere, parlando alla pancia degli italiani e frantumando i cervelli. La democrazia in Italia è solo un ricordo di 50 anni fa, anche se quella di allora non era una democrazia nel senso compiuto come quella anglosassone, ma era solo un surrogato di democrazia in quanto nazione vinta dovevamo sottostare ai Patti di Yalta. I tre tentativi di Colpo di Stato tra il 1964 e il 1993 non hanno avuto esito positivo. Dietro le quinte si sono resi conto che la soluzione migliore era quella di indurre un intero popolo, a credere, anche i vecchi antifascisti, che la soluzione è quella di tornare ai vecchi tempi. E’ ovvio che non sarebbe la ripetizione plastica di quelle vicende, ma una nuova edizione riveduta e aggiornata ai tempi che corrono. Come ha dichiarato la De Micheli ieri sera a Otto e mezzo, “La modernità”. I nostalgici hanno quindi il cuore gonfio di emozione. Un'ora segnata dal destino batte nel cielo della nostra patria.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Salemi il 23/10/2014, 21:07

La lettera
BARROSO: “L’ITALIA NON DOVEVA PUBBLICARE LETTERA”. PREMIER: “NON E’ PIU’ TEMPO DI SEGRETI”
http://www.ilfattoquotidiano.it/?refresh_ce
« Signorina
veniamo noi con questa mia addirvi una parola che che che scusate se sono poche ma sette cento mila lire; noi ci fanno specie che questanno c’è stato una grande morìa delle vacche come voi ben sapete.: questa moneta servono a che voi vi con l'insalata consolate dai dispiacere che avreta perché dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimo di persona vi mandano questo [la scatola con i soldi] perché il giovanotto è studente che studia che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto cioè sul collo.;.;
Salutandovi indistintamente i fratelli Caponi (che siamo noi i Fratelli Caponi) »
http://www.youtube.com/watch?v=SzrEfkjdzgw
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Salemi il 27/10/2014, 9:36

Chi dimentica la storia è condannato a riviverla. (Primo Levi)
PERNA INTERVISTA DANIELA SANTANCHÈ
"Tifo Renzi per disperazione, ma che invidia per Salvini"
http://www.liberoquotidiano.it/news/per ... ione-.html
Certo che è un gran bella soddisfazione essere finalmente diventati compagni di viaggio della Santanché. Niente di particolare. Le attività umane soprattutto in politica, sono governate dalle affinità elettive. Che i vecchi avevano tradotto nel proverbio: “Chi si somiglia si piglia”. “La storia è maestra, ma non ha allievi” che assommato a “Chi dimentica la storia è condannato a riviverla” forniscono la radiografia dell’oggi. Gli italiani non ricordano quello che è accaduto la scorsa settimana, figuriamoci se ricordano quello che è successo tra il 1919 e il 1922. Se si informassero, potrebbero scoprire che in questi giorni sta andando in onda il revival di Benito Mussolini. Con una sola differenza. Che non ha attorno a se i duri di un tempo.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda flaviomob il 27/10/2014, 10:58

Chi si somiglia...


"Dovremmo aver paura del capitalismo, non delle macchine".
(Stephen Hawking)
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Salemi il 27/10/2014, 17:00

da Robyn il oggi, 11:23
Da: Re: REnzi sulla manifestazione CGIL
Ma è del tutto inutile M Renzi è un delfino di De Mita "il gendro".

Magari fosse solo così. Giriaco lo bossiamo aggusare di dande còse, come un esdremo addaggamendo al podere, al denaro e all’indrallazzo inciucista. Ma non lo si può accusare di non essere un sincero democratico. La Dc seconda versione, quella che va dal dopo De Gasperi al sacrificio di Aldo Moro, è decisamente una Dc fortemente intrallazzona, ma la sua filosofia poteva essere riassunta in “Vivi e lascia vivere”. Oggi invece siamo al”Vivi e lascia morire”. Con grande fatica, ma un occhio al mondo del lavoro l’ha sempre avuto. Quello che si sta prospettando oggi, invece, va in direzione completamente opposta. L’abbiamo visto sabato scorso a San Giovanni, con una figlia di quella Dc, Rosy Bindi. Poteva benissimo non metterci la faccia, non se ne sarebbe accorto nessuno, ma quando hai dentro certi fondamentali, in certi passaggi della storia, questi riemergono. A differenza di un’altra Dc ancora più giovane, quella di Franceschini che stava alla Leopolda. Il nuovo gendro di podere stava là. E Franceschini non poteva non esserci. Come d’altra parte ci stava anche Gennaro Migliore, ex Sel in cerca di poltrona, che ha dichiarato:”Con il cuore sono a San Giovanni, ma il dovere era stare qui da Matteo”. Gennaro è l’ultimo esemplare del salto sul carro del vincitore. Sport nazionale italiano.
=
Re: REnzi sulla manifestazione CGIL
da flaviomob il oggi, 12:44
Continuando con la strafottenza e l'arroganza leopoldina Renzi forse fonderà una nuova DC,
Anche in questo caso dico, magari.
=
Ieri, su Libero, Giampaolo Pansa ha scritto l’articolo che segue. Un articolo più che attendibile in quanto, anche se Pansa non lo precisa, ci stanno dietro i disegni dei poteri forti della P3, della loggia fiorentina di Denis Verdini. Nell’intervista di sabato scorso al Fatto Quotidiano, Cattaneo, l’ex sindaco di Pavia, e futura promessa di FI, precisa che Berlusconi aveva già adocchiato da tempo Matteo Renzi. Ma in verità, chi lo aveva adocchiato da tempo era stato Denis Verdini, che per conto degli ambienti della massoneria deviata, e non solo, lo ha coltivato per anni per continuare la programmazione finale del Piano di Rinascita Democratica, del Gran Maestro Licio Gelli, di cui Berlusconi ne è stato un grande interprete.
(“BERLUSCONI SOSTENEVA RENZI GIA’ NEL 2009″: INTERVISTA A CATTANEO, L’EX SINDACO DI PAVIA
“MI MANDO’ VIA FAX IL SUO PROGRAMMA ELETTORALE, CONSIGLIANDOMI DI ATTENERMI A QUELLO”… I FAMOSI 100 PUNTI (DI CUI RENZI NE REALIZZO’ SOLO TRE)
“Non sbagliavano i giornali a chiamarmi il Renzi del centrodestra. Per tutta una lunga serie di motivi, ma anche perché io e Matteo Renzi siamo diventati sindaci insieme e con un programma simile. Tutto merito di Silvio Berlusconi, che aveva avuto l’occhio più lungo degli altri”.
Parla Alessandro Cattaneo, già alla guida del Comune di Pavia, travolto alle ultime elezioni dal disastro del centrodestra.
Il sindaco ragazzino di una città con un robusto passato.
Ma perché fa questo paragone con Renzi? Lui era centrosinistra, lei centrodestra, in un periodo storico senza larghe intese all’orizzonte.
Invece sbagliate.
Cioè? Vuol dire che Renzi e Berlusconi erano alleati dal 2009?
No. Ma posso raccontare un aneddoto che la dice lunga.
Su Renzi o Berlusconi?
Su tutti e due.
Allora vada pure: prendiamo appunti.
Nel 2009 vengo chiamato ad Arcore. Mancava poco alle elezioni, io ero già indicato come candidato del Pdl. Sono cresciuto nel Pdl. Non sapevo neanche bene cosa volesse da me il presidente. Pensavo fosse incoraggiamento elettorale, il suo appoggio. Queste cose che allora esistevano.
E così non fu?
No, fu esattamente tutto questo. Con una cosa che aggiunse Berlusconi, di suo pugno. Un consiglio che doveva essere recepito come la strada da seguire per vincere. E il consiglio fu molto semplice.
Avanti, non ci tenga sulle spine…
Berlusconi disse: lei è una persona sulla quale contiamo, ha dimostrato capacità da tempo. È entrato nel partito quando era un ragazzino. Ma le do un consiglio
Da fratello maggiore che le parla?
Sì, lui. E mi spiega: noi abbiamo messo gli occhi su un ragazzo, uno molto sveglio. Credo che a Firenze abbia presentato un programma perfetto, non perderà. Sta conducendo una campagna elettorale ottima. Io le mando il programma di questo Renzi, lei lo segua e vedrà che abbiamo la vittoria assicurata.
L’antefatto dell’incontro tra Renzi e Berlusconi ad Arcore, quando poi Renzi ruppe con Civati.
Berlusconi aveva già messo gli occhi su questo Renzi. Io presi il consiglio per quello che era e cercai di propormi agli elettori con un programma simile, molto chiaro, spiegato per punti molto brevi.
I famosi cento punti di Renzi?
Proprio quelli.
E divennero i cento punti di Cattaneo?
Non identici, io feci la mia campagna elettorale e con le specificità che riguardavano Pavia. Ma seguii le indicazioni. E finì che sia io che Renzi vincemmo.
Era già partito unico?
No, non esiste neanche ora il partito unico.
Ma secondo lei Berlusconi e Renzi si erano già visti?
Non credo. Sicuramente Berlusconi, che ha occhio lungo e fiuto come nessun altro, si era accorto delle capacità comunicative di questo aspirante sindaco di Firenze.
Berlusconi però non gli mise un avversario pronto a giocarsela: il candidato era Giovanni Galli, ottimo portiere, in passato, nulla di più.
Da quello che ho capito io sapevano bene Berlusconi e i suoi che Firenze sarebbe stata una battaglia persa. E cercarono solo di limitare i danni. Il centrodestra a Firenze, nel 2009, non avrebbe mai vinto.
Ci fu secondo lei lo zampino di Verdini?
Verdini è fiorentino, ma non so se ci fu un suo intervento. Non credo. Ripeto, rimasi stupito dell’entusiasmo col quale Berlusconi parlava di questo Renzi, fino a quel giorno per me sconosciuto. Poi tornai a casa e trovai il fax che Berlusconi mi aveva promesso.
Di quale fax parla?
Il fax del programma elettorale di Renzi, dei cento punti. Devo averlo da qualche parte, in testa il numero del mittente, e la scritta villa San Martino, Arcore.
Lei lo sa di quei 100 punti Renzi ne ha realizzati tre?
Non è un problema mio. Io sono all’opposizione di Renzi.
Non sembra.
Io ero sindaco a Pavia. Renzi a Firenze. L’ho incontrato molto tempo dopo. Ma riconosco che quel programma aveva degli spunti ottimi.
Emiliano Liuzzi
(da “il Fatto Quotidiano”)
==
Pansa su Libero di ieri:
Il Partito Renzista sarà unico e autoritario
L'ex sindaco vuole andare oltre il Pd e creare una «Cosa» nuova e personalistica che non ammette opposizione. Può farcela: ha il carattere del leader di animo cattivo, sa usare le tv com nessun altro ed è qualunquista. Sarebbe la fine della democrazia
di GIAMPAOLO PANSA

II Partito Renzista unico e autoritario È un ingenuo Gianni Cuperlo, uno dei big del Partito democratico. Anche se ha passato la cinquantina, conserva la faccia del ragazzo bello e bravo che farebbe la gioia di tante madri con figlie a carico.
Cuperlo è stato una giovane promessa del Pci, poi del Pds, sino ad arrivare al Pd odierno. Nel caos dei democratici, resta una delle voci ascoltate. E nella direzione del 20 ottobre, si è domandato con allarme se Matteo Renzi, partendo dalla convention della Leopolda, non stia meditando di costituire un partito parallelo a quello che oggi guida come segretario e, al tempo stesso, come premier.

Cuperlo si sbaglia. Renzi non intende affatto dar vita a un bis del Pd. Più semplicemente, e brutalmente, vuole a prendersi tutto il partito attuale. Per trasformarlo dapprima in un partito personale e poi in un partito unico e autoritario. Con un solo uomo al comando: se stesso. E senza veri concorrenti. Come lo chiamerà non lo sappiamo. I media hanno parlato di Partito della Nazione. Ma l'unica certezza e che sarà una costruzione diversa da tutte le altre che conosciamo, senza opposizioni, in grado di inchiodare la politica italiana a un regime personale. Dove conterà soltanto il verbo del leader.
I politici come Cuperlo dovrebbero dedicare le proprie energie intellettuali a domandarsi se Renzi abbia il carattere adatto, la tenacia giusta e la forza sufficiente per realizzare questo progetto. II Bestiario teme di si. E adesso cercherà di aiutare i Cuperlo d'Italia a scrutarlo molto da vicino. Per capire quante probabilità abbia di diventare
Leader Solitario del nostro sfortunato paese.

Prima di tutto, Matteo è un soggetto impossibile da classificare. E' di sinistra, di destra, di centro? Domande inutili. Renzi è Renzi, un Fregoli della politica, capace di tutti i travestimenti e di qualsiasi parte in commedia. Sempre più spesso, ho il sospetto che, da cattolico, sia convinto di essere un unto del Signore, destinato dal Padreterno a essere il padrone dell'Italia e guidarla verso traguardi luminosi. Per limitarmi ad altre figure della storia europea, la stessa convinzione animava Benito Mussolini, Adolf Hitler e persino Giuseppe Stalin. Anche se quest'ultimo, un marxista integrate, non credeva in Domineddio.

E' possibile che Renzi sia convinto di aver ricevuto mandato da un'entità superiore. Ed è proprio questo che lo spinge a essere super sicuro di se spesso. Protervo. Sfrontato. Ironico. Sfottente. Persino bullo. Osservatelo alla tivù quando sta in un consesso internazionale. In maniche di camicia e la faccia da ragazzo che la sa lunga, sembra il nipote degli altri leader europei. Persino la cancelliera Angela Merkel mette da parte la sua mutria da walkiria per diventare una zia cautelosa di questo enigmatico bamboccione italico.

Perché Renzi potrebbe riuscire nell'intento di diventare il solo dominus della politica italiana? Prima di tutto perché ha il carattere del leader di animo cattivo, per non dire da carogna. Chi è obbligato a trattare con lui racconta che è vendicativo al massimo, pronto a rappresaglie anche personali. Non ha pietà per nessuno. Pensate alla fine che ha fatto a Matteo Richetti, renzista della prima ora, liquidato in un amen come competitor alla carica di presidente dell'Emilia Romagna: «Vai a fare altro». O al licenziamento di Carlo Cottarelli, il tecnico incaricato da Enrico Letta di indicare i tagli della spesa pubblica.

Politico del Duemila, Renzi sa approfittare come pochi dell'unico media vincente in quest'epoca dove il fumo conta più dell'arrosto: la televisione. Secondo Il Fatto quotidiano, nel solo mese di ottobre è stato in tivù per ben 77 ore. Ha invaso anche i programmi del suo ex avversario naturale, lo spompato Silvio Berlusconi. II suo cicì e ciciò con Barbara D'Urso su Canale 5 resterà nella storia come il primo caso di un cuculo che s'insinua nel nido di un altro pennuto. E lo devasta, con l'aria di fargli un favore.

Renzi sta già nel pieno della propria guerra lampo, il Blitzkrieg di hitleriana memoria. La velocità nell'azione è l'arma decisiva per la conquista totalitaria del potere. Qualcuno deve avergli spiegato che Benito Mussolini sconfisse le sinistre e s'impadroni dell'Italia nel giro di soli due anni, il 1921 e il 1922. Dallo squadrismo al regime passarono appena ventiquattro mesi. Poi ebbe inizio una dittatura destinata a durare un ventennio.

Chi lo affianca in questa corsa non ha dubbi né sulla tattica né sulla strategia del premier. E lavora con entusiasmo alla costruzione di un sisterna a cerchi concentrici. II punto focale è Renzi. Poi viene il primo cerchio magico, tutto di fedelissimi arrivati da Firenze. Il secondo cerchio, più largo, messo insieme alla belle meglio, zeppo di mediocri, e altrettanto pronto a seguirlo. II terzo è ancora in costruzione e lo vedremo affollato da un battaglione di signori che hanno favori da chiedere al premier e sono disposte a dare qualsiasi cosa in cambio.

Il Blitzkrieg renziano, se mai vincerà, trasformerà in peggio il sistema istituzionale italiano. Tutte le democrazie si reggono su un sistema di pesi e contrappesi indispensabili, che trovano nel Parlamento il luogo delle decisioni. Winston Churchill era solito dire: «La democrazia è un pessimo sistema di governo, ma finora non è stato inventato niente di meglio». Renzi, ormai è chiaro, disprezza il Parlamento. Preferisce parlare alla gente, ossia al popolo. Senza distinzioni di ceto, fede politica, condizione sociale.

In realtà è il primo leader populista che appaia sulla scena italiana. Al confronto, Beppe Grillo è un mister nessuno. Per trovare qualcosa di simile al Matteo di oggi bisogna risalire al primissimo dopoguerra, al Guglielmo Giannini nel momento di massima espansione del suo Uomo Qualunque. Una fiammata che si spense molto presto.

Dal momento che Giannini non aveva nessun potere, mentre Renzi ne ha persino troppi. Non credo che Partito Renzista, unico e autoritario, tramonterà presto. Siamo appena alle primissime sequenze di un film che durerà a lungo. Matteo può essere mandato al tappeto soltanto da qualche incidente pesante in Parlamento o nelle piazze. O dall'improvviso aggravarsi di una crisi economica e sociale che nessuno sarebbe in grado di contenere.

Ma se l'Italia proseguirà ad affondare lentamente in un declino senza scosse, Renzi continuerà a vincere. Per l'assenza o l'estrema fragilità degli oppositori. Il centrodestra in coma e un patetico Berlusconi sogna rimonte impossibili. Beppe Grillo rischia il tramonto. II Pd ostile a Matteo verrà risucchiato dalla Cgil che ha un nuovo leader in agguato: Maurizio Landini.

Nel caso di elezioni anticipate, il renzismo autoritario prenderà gran parte dei voti di quel cinquanta per cento di italiani impauriti dalla crisi e ancora disposti ad andare ai seggi. Affidarsi a un uomo solo è una pessima abitudine italiana. Dunque la domanda è una sola: Renzi avrà un'opposizione degna di questo nome? Bisogna sperare di sì. Contrastare un sistema che rischia di diventare oppressivo è una necessità democratica.

Quanti se ne rendono conto nel ceto politico, imprenditoriale, burocratico e nei media? Non ho risposte. Se è vero che il futuro è solo I'inizio, come strilla lo slogan della Leopolda, dobbiamo toccare ferro. E sperare in un soprassalto di orgoglio in quel che resta dell'Italia repubblicana.
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Re: Il nocchiere

Messaggioda gi.bo. il 27/10/2014, 23:19

Ti rendi conto, Salemi, dove siamo arrivati? A dar ragione a Gianpaolo Pansa? Pensa un po :oops:

Proprio ieri una Tv privata che sondava un po' in giro gli umori riguardo a questa convention/meeting del PD mi faceva questa domanda:
Se dalla Leopolda le chiedessero di esprimere una sua richiesta che risponderebbe?
Lasciamo perdere, ragazzo mio. Non sono per niente in giornata oggi ,anche se avrei gia' la la risposta da darti.

Me la dica allora. Sono preparato a tutto facendo questo mestiere.
Tiremm innanz, ragazzo mio. Tiremm innanz..

L'amico che mi stava a fianco, incuriosito e per no perdere l'occasione :
Adesso me lo devo dire cosa avresti risposto.

Cosa vuoi che avrei potuto chiedere alla Leopolda!!
Avrei chiesto quanto voleva e se preferiva col gua..o o senza gua..o?. :oops: :oops: .

Tutto qui, mon ami


hola
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Re: Il nocchiere

Messaggioda Iafran il 28/10/2014, 0:31

Salemi ha scritto:Pansa su Libero di ieri:
Il Partito Renzista sarà unico e autoritario
L'ex sindaco vuole andare oltre il Pd e creare una «Cosa» nuova e personalistica che non ammette opposizione. Può farcela: ha il carattere del leader di animo cattivo, sa usare le tv com nessun altro ed è qualunquista. Sarebbe la fine della democrazia

Anche Giampaolo Pansa è arrivato a vedere quel che avevano visto De Bortoli (qualche settimana fa) e quelli del Fatto Quotidiano (da sempre), aggiungendovi "la cattiveria" del giovanotto fiorentino (per non dire da carogna).
Non posso che convenirne.
Adesso toccherebbe agli altri che hanno tardato a reagire alle offese che Renzi dispensava a destra e a manca.
Le offese ai cosiddetti "professoroni" dovevano sollevare un coro generale di protesta ... sono state tollerate, forse accolte quasi con soddisfazione per il "ridimensionamento” sfacciato che subivano alcuni politici di lungo corso (Rodotà, Zagrebelsky e forse anche Prodi)!
La facilità di recare offesa è la caratteristica delle "mezze calzette" che si sentono investite di chissà quale potere-missione per i consensi che carpiscono con le promesse e con parole. Se a queste "doti" aggiungiamo la facile strategia politica di individuare i nemici ai quali addossare la colpa del mancato sviluppo economico dell'Italia, il gioco è fatto per guadagnare una sedia in tutte le reti televisive e per occupare quelle delle Camere con i propri seguaci.
L'aveva fatto il berlusca prima, lo sta facendo l'erede fiorentino adesso.

Salemi ha scritto:II suo cicì e ciciò con Barbara D'Urso su Canale 5 resterà nella storia come il primo caso di un cuculo che s'insinua nel nido di un altro pennuto. E lo devasta, con l'aria di fargli un favore.

Mi sembra che questo paragone non sia una novità per questo forum!
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Re: Il nocchiere

Messaggioda flaviomob il 28/10/2014, 3:03

Poi invita alla Leopolda Bertelli, che ha giusto patteggiato col fisco per 460 milioni: si vede gli avanzavano...
O Farinetti, che si riempie di precari tramite le agenzie interinali. Con la complicità delle coop rosse (al 40% nell'azionariato di Eataly!!!)


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