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Ci mancano i leader

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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda pierodm il 28/10/2008, 13:32

Non capisco tutta questa insofferenza di molti verso qualunque analisi dell'elettorato italiano.
Il problema non è di "avere un elettorato su misura", e nemmeno di avere una politica su misura per l'elettorato che c'è, ma semplicemente di capire dove si sta, a chi si parla e perché certi discorsi non sono ascoltati, e altri discorsi sì.
Dopo aver capito, si può decidere come comportarsi.
A parte il fatto che in un forum non si è in un "consiglio dei ministri", siano essi ministri-ministri o ministri-ombra, ma si è in un luogo dove si è liberi di discutere e allargare il campo di osservazione, senza l'obbligo di rimanere nei limiti del politicamente corretto, che non disturba e non offende le delicate sensibilità degli elettori.

Per essere più chiaro nel merito, a suo tempo arrivai a dire che non è obbligatorio che la sinistra esista.
Intendevo dire, con questo, molte cose, tra cui una semplice semplice: se un elettorato è profondamente, irrevocabilmente, visceralmente di destra, è inutile sbattersi fino allo sfinimento per darsi l'illusione di far passare idee di sinistra, tanto quanto non ha senso spostare i confini della sinistra per farli corrispondere al gradimento di un elettorato di destra.
Se governo di destra dev'essere, destra sia: la sinistra rimane una minoranza, e impari a fare bene la sua parte di minoranza - del resto l'ha fatta per cinquant'anni.
L'idea che, cambiando il sistema elettorale, sia possibile diventare magicamente maggioranza, è una fesseria, a meno di non inventare un sistema elettorale truffaldino che regala la maggioranza a chi non ce l'ha.

Può darsi che la mia lettura delle cose sia troppo negativa - piacerebbe anche a me che lo fosse - ma rimane il fatto che capire bene dove si sta e con chi si parla è essenziale. Non basta proclamare, quasi per dovere d'ufficio o per quel maledetto "ottimismo della volontà" che tante illusioni ha portato, che per esempio "gl'italiani sono antifascisti" perchè questo sia vero e reale.
Anche perché l'ottimismo della volontà era l'altra faccia della medaglia, del pessimismo della ragione.
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda Paolo65 il 28/10/2008, 14:22

La sinistra italiana ha 2 grandi ostacoli: 1 storico ed 1 idealistico che provoca danni

1.la sua storia legata al comunismo,cosa che l'ha delegittimata agli occhi di molti in modo profondo ed irrimediabile.
2.insegue un'egualitarsimo eccesivo che si riperquote in un appiattimento dell'efficenza in quanto non stimola le capacità individuali.

Se ci aggiungiamo che spesso i leader della sinistra predicano bene e razzolano male(difendono la scuola pubblica ma molti di loro mandano i figli nella privata o nelle univesità estere,specie americane),il gioco è fatto.

Sono dell'idea che una SX moderna dovrebbe assomigliare a quella inglese, dove il merito e la selezione ed efficenza non vengono mortificati ma cercati e rincorsi.

Se l'Italia si sposta a DX è proprio perchè la SX o il CS non è credibile e dopo un pò disamora.

Poi gli stessi italiani sanno che anche la DX è poco credibile,ma almeno sperano che qualcosa cambi....inutilmente.

Paolo
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda pagheca il 28/10/2008, 14:29

Paolo65 ha scritto:2.insegue un'egualitarsimo eccesivo che si riperquote in un appiattimento dell'efficenza in quanto non stimola le capacità individuali.


A me sembra che piu' che un egualitarismo eccessivo ne insegua uno solo sulla carta. Vedi i dati riportati sul mioinargomento "Walter: we have a problem...".

ciao,
pagheca
Ultima modifica di pagheca il 28/10/2008, 15:49, modificato 1 volta in totale.
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda Paolo65 il 28/10/2008, 15:37

Vero anche quello(rincorre un egualitarismo solo sulla carta)che non fa che screditare ulteriormente il Cs ed il PD.

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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda pierodm il 28/10/2008, 18:54

A Roma si dice che ar cavallo magro tutte le mosche je vanno addosso.

Io davvero non capisco come si possano dire tante stramberie sulla sinistra - o almeno, come si possano dire dentro questa coalizione, dato che la stramberia appartiene più logicamente alla propaganda di destra, in specie sotto il consolato berlusconiano.

Dove sarebbe questo "eccessivo egualitarismo" della sinistra, oggi come ieri?
In Italia c'è semmai un certo pauperismo, che risale soprattutto alla cultura cattolica, accompagnato dal solidarismo.
Entrambi, però - solidarismo e pauperismo - come concetti sono un patrimonio acquisito della democrazia, che in ogni paese occidentale sono stati declinati politicamente nelle forme più varie e con nomi differenti.
Tra l'altro, essendo l'Italia un paese con una scarsa storia liberale, la democrazia è stata recepita proprio attraverso queste due categorie di origine "religiosa", come è ben chiaro nelle ideologie (e nelle ipocrisie) che hanno accompagnato la Democrazia Cristiana.

In queste due categorie - egualitarismo e solidarismo - c'è moltissimo di buono, e qualcosa di rischioso, di contraddittorio, specialmente se si cerca di applicarle all'interno di un sistema socio-economico che ha una logica totalmente opposta.
Il pragmatismo anglosassone, ovviamente, riesce a governare meglio questa contraddizione, tramite la propria vocazione a tradurre i valori in diritti statuiti.
Nelle culture mediterranee e cattoliche, invece, se ne fa una questione di "amore" e di "accomodamento" sociale.
Io francamente non so quale delle due culture sia definibile come "migliore". Più facile giudicare quale sia la più funzionale, a vantaggio naturalmente di quella anglosassone: ma si tratta quasi di una tautologia.

Quello che mi sembra evidente, però, è che sia piuttosto futile valutare correnti di pensiero e partiti politici secondo quanto siano vicini o lontani da un'immagine "anglosassone". Futile e provinciale, senza per questo negare che è sempre intelligente guardare all'esperienza e alla storia di altri popoli per sanare i propri errori e i propri vizi.
Io credo, per esempio, che sia molto stupido rinunciare a quel poco di buono che ci ha dato una secolare cultura cattolica, che si riduce proprio al solidarismo e all'egualitarismo, sia pure inquinati dall'ipocrisia.
Tra l'altro, la cultura mediterranea e quella anglosassone riescono ad incontrarsi proprio nel terreno comune del socialismo, che rappresenta la versione più propriamente politica e laica di certi valori.

A parte tutto questo - pensando al futuro e alla fase "propositiva" - bisogna ricordare che la società italiana non ha ancora risolto un gap storico che ha fin dall'inizio della repubblica, nei confronti di altre democrazie: le enormi disuguaglianze tra aree geografiche e tra classi e categorie diverse. Un gap, prima ancora che economico o materiale, culturale e civile, che in troppi momenti della vita nazionale vede ancora una mentalità dei cittadini rassegnata alla sudditanza e alla prevaricazione di ceti privilegiati.
In altre parole, la via italiana verso una cultura liberale diffusa passa attraverso un sano egualitarismo - sia per i cittadini, sia per i partiti.

Certamente, poi, la distorsione clientelare e partitocratica della prima repubblica (e anche della seconda) richiede una correzione meritocratica, che non è però affatto in contrasto con la ricerca di una maggiore uguaglianza dei cittadini: anzi, le due cose vanno benissimo insieme, perché il clientelismo e la partitocrazia sono aspetti tipici - sebbene non unici - della disuguaglianza, sulla quale fondano la propria ragion d'essere.
Personalmente - io che sono molto critico verso Veltroni e il PD - credo tuttvia che questo partito stia cercando di muoversi proprio in questa direzione, sia pure confusamente e con l'handicap di voler rinunciare ad una chiara ispirazione socialista.
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda franz il 28/10/2008, 19:34

Paolo65 ha scritto:La sinistra italiana ha 2 grandi ostacoli: 1 storico ed 1 idealistico che provoca danni

1.la sua storia legata al comunismo,cosa che l'ha delegittimata agli occhi di molti in modo profondo ed irrimediabile.
2.insegue un'egualitarsimo eccesivo che si riperquote in un appiattimento dell'efficenza in quanto non stimola le capacità individuali.

beh, cè da dire che se per questo la destra ha ostacoli ancora piu' grandi.
Quello storico, del fascismo, che è un macigno, e quello idealistico che non è da meno, con l'illusione di una competizione spietata ed eccessiva, che come sappiamo impoverisce come se non piu' dell'egualitarismo eccessivo.
Eppure la destra ha saputo scavalcare i suoi ostacoli, da un lato "grazie" a Berlusconi, e dall'altro "malgrado" Berlusconi.
Noi invece ce la facciamo solo raffazzonando inverosimili armate Brancaleone, capaci a volte di vincere ma non di governare.

Ciao,
Franz
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda pagheca il 28/10/2008, 19:57

pierodm ha scritto:A Roma si dice che ar cavallo magro tutte le mosche je vanno addosso.

Dove sarebbe questo "eccessivo egualitarismo" della sinistra, oggi come ieri?


Penso che Paolo volesse dire "sulla carta", esattamente come me. Leggi bene.

Il nostro paese viva una pesante schizofrenia tra intenzioni e realta'. La Costituzione... dicono tutti che e' una delle migliori del mondo. Non ho le competenze per dirlo, ma sinceramente penso che o non sia vero, o e' inapplicabile, o sia di fatto una delle meno applicate d'Europa. La legislazione sul lavoro sembra proteggere il dipendente da tutto, incluso il licenziamento. Di fatto, se c'e' un paese dove la gente e' precaria, puo' essere licenziata perche' il capo e' la luna storta, e senza diritti, e' quello: gran parte della gente vive di contratti a termine, privi di qualsiasi garanzia. La legislazione sulla sicurezza del lavoro e' decente, ma inapplicata. Risultato: una delle piu' alte percentuali di morti bianche.

saluti
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda Bruno Suppo il 29/10/2008, 18:54

Mi pareva di aver fatto accenno alle discussioni sul sesso degli angeli.
Non avevo bisogno di una dimostrazione pratica di quanto questa mia idea fosse realtà.
Forse la politica è volare un po' più basso ed essere un po' più collegati con la realtà, mi pare che il titolo del sottogruppo sia "che fare?"
Non certo discutere di quali siano gli intelligenti e quali i coglioni, anche perchè a fare distinguo troppo sottili, si finisce per incasinare le cose e non distinguere più gli uni dagli altri.

La mia personale idea è che mancano ancora oggi i leader capaci di ribaltare le caterve di menzogne che ci vengono gettate addosso e che oggi sono gettate addosso anche a dei ragazzi che per il momento credono ancora alla forza della protesta costruttiva.

Questi ragazzi li perderemo a breve, schifati da un modo di fare politica che all'arroganza di un nano che si crede padrone dell'Italia e delle sue ninfette e lacchè non sa replicare in maniera adeguata

Oggi si inizia a parlare di rendere reato lo scrivere sui muri.
Ci sarà qualcuno tra quelli che popolano i salotti televisivi che avrà il CORAGGIO di chiedere perchè è più pericoloso chi scrive su un muro piuttosto di chi con un falso in bilancio mette sul lastrico migliaia di persone?

Ci sarà un qualsiasi deputato o senatore del PD che avrà il coraggio di mettere al muro i lacchè del nano o continueranno a piagnucolare e tenere moccolo? Dobbiamo sempre attendere che queste cose le dica di Pietro?

Bruno
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda pierodm il 29/10/2008, 19:40

A Bruno, come ad altri - qualche volta anche a me, naturalmente, quindi me ne intendo ... - capita spesso di cominciare bene e di proseguire maluccio.

Il sesso degli angeli. L'aderenza alla realtà.
Se c'è una cosa complicata è la realtà.
Solo per spiegare come si fa a premere un bottone con il pollice serve un trattato di fisiologia: il fatto che anche un bambinetto impari a farlo prima d'imparare a leggere è un dimostrazione del potere di quel perfetto PC biologico che portiamo a spasso dentro la scatola cranica.

Voglio rassicurare Bruno: i coglioni si distinguono benissimo.
Per gl'intelligenti la cosa è più complicata, appunto.
Tra l'altro, Diogene di Alessandria disse una volta a un tizio che faceva lo spiritoso: "Per capire che uno è un genio, ci vuole un un altro genio", e credo che la cosa si possa applicare anche alla normale intelligenza.

A Pagheca offro una sponda, concordando con lui sulla dubbia bontà della nostra Costituzione.
La maggiore virtù della nostra Carta è che sia stata scritta, dopo un secolo circa di monarchia scamuffa e di fascismo.
Ma il suo limite non è nella "teoricità" - tutte le carte costituzionali sono idealistiche, a cominciare da quelle che vorrebbero assicurare la "felicità" - ma nel fatto che in troppe materie rimanda alla legge ordinaria, vanificando se stessa.

Per il resto, abbiamo anche nominato l'uguaglianza, e l'egualitarismo, insieme ad altri argomentini non esattamente secondari. Questo non è sesso degli angeli, eppure sembra che la cosa non interessi - strano, visto che il tema dell'egualitarismo era stato lanciato da chi appunto sembra non interesarsi dell'argomento.

Il tema stesso della leadership - perché sì, perché no, perché come - è un tema tipicamente storico-politico: se viene suscitato solo per avere un'ennesima occasione di mandare affanculo gli attuali dirigenti, mi sembra un'occasione perduta di riflettere su un problema serio.

Infine sul "che fare?"
Penso che a distanza di mesi dalle elezioni, e in pieno svolgimento della legislatura, sarebbe il momento di cambiare il titolo del forum.
O, in alternativa, di aprire un forum o di accorpare gli esistenti, per un forum dall'intestazione più aperta.
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Re: Ci mancano i leader

Messaggioda Bruno Suppo il 30/10/2008, 8:30

Conosco benissimo la realtà, perchè ci sono immerso dentro fino al collo e se qualcuno mi dice che è più complicata di quanto si creda, rispondo di esserne perfettamente cosciente, ma che come stile di vita mi sono ripromesso sempre di affrontare un problema alla volta e non cercare di afferrare l'universalità delle cose in un unico abbraccio.

Chi sta morendo di fame, prima di capire le ragioni remote che lo conducono al suo stato, ha necessità di mangiare, dopo, solo dopo, potrà porsi tutte le domande possibili.
Ed oggi noi stiamo morendo di fame. Abbiamo fame di democrazia, fame di libertà, fame di crescita, fame di verità, perchè questo governo arrogante e fascista, si sta appropriando poco alla volta di tutte queste necessità primarie.
L'ultima preda di Berlusconi è il "buon senso"; ci hanno scippato pure quello legandolo ed incatenandolo come appunto la democrazia, la libertà, la verità ed abusandone a loro uso e consumo.

Credo che la realtà più immediata sia questa , quella che ci tocca più da vicino, la vera emergenza e non vedo alcun tentativo di cambiarla.

Il mio non è un'esercizio di retorica per il divertimento di sparare sui leader, (termine su cui potremmo discutere perchè se guardiamo all' ontologia, la sinistra non ha nessuna persona che potrebbe fregiarsi di questo titolo) , il mio è un esercizio di sopravvivenza, la richiesta del pane per non morire di fame.

In tutta onestà il sistema maggioritario che c'è in Italia a me non piace, non perchè sia sbagliato come concetto, ma perchè la personalizzazione estrema messa in atto nella destra, richiede, come controparte una figura altrettanto carismatica nella sinistra.
Ma nell'ideale delal sinistra una figura del genere non dovrebbe esistere, l'idea del capo, o se vogliamo del Duce è patrimonio della destra che aspira all'ordine, alla gerarchizzazione, all'inquadramento.
L'idea della sinistra è differente, ma nel contesto italiano, oggi abbiamo necessità di una persona che sappia parlare e che possa godere di autorevolezza, (non di autorità).
Non è per un esercizio masochistico che continuo a ripetere che questa figura oggi non c'è. Oggi non c'è nessuno che sappia parlare alle masse, che abbia il coraggio di affrontare a viso aperto il capo dell'opposizione che ormai straripa dai giornali e dalle televisioni senza più filtri, dicendo ogni cosa gli passa per la mente, insultando e disprezzando gli avversari, tacciando di "truffatori" la sinistra e dando degli sprovveduti ai ragazzi che manifestano.
E non ho sentito nessuno, nessuno, nessuno, dire che i ragazzi sono benissimo in grado di ragionare con la loro testa, ci si è incaponiti sul referendum dove hanno buon gioco i La Russa.

Continuo a ripetere: andiamo male ed andremo sempre peggio perchè mancano i leader, ed aggiungerei che sono le stesse identiche condizioni politiche dell'ottobre 1922, dove alla presa di potere di Mussolini nessuno ebbe il coraggio di opporsi, "per evitare problemi e scontri".
Si sa come è finita, ma dalla storia non si impara mai.

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