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Perché siamo ottimi lavoratori e pessimi cittadini?

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Re: Perché siamo ottimi lavoratori e pessimi cittadini?

Messaggioda pianogrande il 17/09/2013, 18:37

Purtroppo, ci sono due Italie.
Quella dei furbi e arroganti (e ignoranti) e quella degli "ottimi cittadini".
La seconda categoria credo sia composta, sopratutto, da gente che non riesce a far parte della prima (almeno dal punto di vista dei privilegi, visto che parliamo della categoria dominante).
In fondo, siamo un paese a regime tribale.
La tribù dei furbi è quella dominante e lo stato è un potente mezzo nelle sua mani.
Ecco, anche, perché quando un furbone dominante viene trattato come un cittadino qualsiasi dalle istituzioni, tutta la tribù dissotterra l'ascia di guerra.
Provano la sensazione di chi ha inventato un'arma ed altri glie la puntano contro.
Provano la sensazione di chi ha costruito una casa e si trova di fronte ad altri che vogliono abitarla.
La legge uguale per tutti?
Certo, giustissimo!
Uguale per tutti i dominati.
I dominanti sono un'altra categoria.
Un'altra tribù.
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Re: Perché siamo ottimi lavoratori e pessimi cittadini?

Messaggioda Robyn il 18/09/2013, 9:58

ma quando si giuda una nave non bisogna attenersi al tracciato indicato dal radar?
non esiste"andiamoci a fare una camminata al giglio".E' come quel tipo che dice all'autista di un'autobus,passi di quà che faccio prima,senza capire che deviando il percorso si lasciano a piedi altri che aspettano alla fermata.Per fortuna questo rischio non c'è per le tranvie che hanno il percorso tracciato dai binari
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Re: Perché siamo ottimi lavoratori e pessimi cittadini?

Messaggioda flaviomob il 20/09/2013, 0:35

Non solo due: ci sono tre Italie. Furbi e arroganti vs persone perbene che cercano di vivere onestamente... ma poi c'è una grande, immensa palude di indifferenti, di gente il cui unico scopo di vita è il proprio "particulare", l'orticello, il familismo amorale, al massimo il clan.


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Re: Perché siamo ottimi lavoratori e pessimi cittadini?

Messaggioda franz il 20/09/2013, 7:45

flaviomob ha scritto:Non solo due: ci sono tre Italie. Furbi e arroganti vs persone perbene che cercano di vivere onestamente... ma poi c'è una grande, immensa palude di indifferenti, di gente il cui unico scopo di vita è il proprio "particulare", l'orticello, il familismo amorale, al massimo il clan.

Interessante la terza categoria. Ma siamo sicuri che al suo interno non ci siano, nascoste dall'indifferenza, persone dei due tipi? Persone pronte alla prima occasione, quando viene il loro turno, a fare la furbata? O persone che pur coltivando il particolare e l'orticello, lavorano onestamente? Ora a me dividere il mondo in due non piace particolarmente. Mi sembra un'analisi troppo radicale. Come diceva un tipo l'unico modo di dividere il mondo in due che regge sul piano logico è tra chi divide il mondo in due e gli altri :lol: Preferisco per esempio Carlo Cipolla, che per gioco divideva in 4 (Intelligenti, sprovveduti, banditi e stupidi) e lo faceva con assi cartesiani che potevano indicare mille sfumature di questa 4 caratteristiche.

Ma qui la questione è un'altra, nell'ipotesi del blogger che l'ha posta. Le stesse persone possono essere viste in modo diverso a seconda di come noi le esaminiamo nella loro posizione nella società.
Se le esaminiamo come lavoratori, fatta la tara ai grossi problemi dovuti alla bassa scolarità abbiamo sostanzialmente ottimi lavoratori. Se le esaminiamo come cittadini, nel rapporto con la Polis, è sostanzialmente un disastro. E questo secondo me emerge bene se esaminiamo il PIL che produciamo (il lato lavoro) che è tra i piu' alti al mondo, e la qualità della nostra vita politica, i rappresentanti che scegliamo. E ritengo anche che le difficoltà produttive, di sviluppo, la nostra attuale fase di stagnazione economica e di mancata crescita da quasi 20 anni, sia dovuta alle errate scelte politiche.
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Re: Perché siamo ottimi lavoratori e pessimi cittadini?

Messaggioda flaviomob il 20/09/2013, 9:02

Non credo che valga per tutti. Alcuni lavori producono valore aggiunto e permettono esportazioni (il manifatturiero). Ma ad esempio una fetta del PIL nazionale è prodotto dal sommerso, dalla mafia (180 milioni/anno). Un'altra fetta è legata a comparti poco produttivi, a volte parassitari, come alcuni settori di una PA che non funziona.

http://www.antimafiaduemila.com/2012071 ... lanno.html


Come PIL pro capite perdiamo posizioni

http://it.wikipedia.org/wiki/Stati_per_ ... pro_capite


Tornando alla tesi iniziale, io penso che un popolo che lavora molto ma non si occupa adeguatamente di politica (ovvero non seleziona i migliori per prendere decisioni che riguardano la collettività) è come un buon pilota che non si preoccupa di fare manutenzione alla propria auto ( o di cercare il meccanico migliore, se vogliamo ): una persona che ha buone qualità e competenze ma non ha lungimiranza ne' una visione complessiva orientata al futuro e, tutto sommato, nemmeno tanta intelligenza...


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Re: Perché siamo ottimi lavoratori e pessimi cittadini?

Messaggioda pianogrande il 20/09/2013, 9:58

Flavio
Il lavoro, tante volte, diventa un rifugio, un vero e proprio nascondiglio.
Gente che esce di casa alle sette di mattina e rientra alle otto di sera ben felice di essersi dedicata al lavoro ed aver messo a tacere tutto il resto (famiglia, politica, cultura etc. etc.).
Gente che va in pensione e mendica una consulenza per non avere l'incubo di vedere sparire quel muro rassicurante e protettivo.
Siamo uomini incompleti Flavio.
Ci manca un po' di coraggio di mettere il naso fuori dai solidissimi muri che ci siamo costruiti.
Non dimenticherò mai il l'espressione "neutralità tecnica" che girava nel mio ambiente quando lavoravo in fabbrica.
Ecco.
Stiamo affogando nella ......... della neutralità tecnica.
Alla collettività ci pensi chi ha tempo (e voglia e coraggio).
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Re: Perché siamo ottimi lavoratori e pessimi cittadini?

Messaggioda flaviomob il 20/09/2013, 10:20

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Sì ma a furia di non guardare oltre al proprio naso.... succede anche questo!


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Re: Perché siamo ottimi lavoratori e pessimi cittadini?

Messaggioda franz il 21/09/2013, 7:34

flaviomob ha scritto:Tornando alla tesi iniziale, io penso che un popolo che lavora molto ma non si occupa adeguatamente di politica (ovvero non seleziona i migliori per prendere decisioni che riguardano la collettività) è come un buon pilota che non si preoccupa di fare manutenzione alla propria auto ( o di cercare il meccanico migliore, se vogliamo ): una persona che ha buone qualità e competenze ma non ha lungimiranza ne' una visione complessiva orientata al futuro e, tutto sommato, nemmeno tanta intelligenza...

Forse si occupa di politica in modo diverso. Invece di selezionare i migliori, seleziona quelli che una volta in politica potranno proteggerlo, fargli qualche favore. È l'essenza del clientelismo e del protezionismo. Se cerchiamo protezione allora selezioniamo la classe politica che adotterà misure protezionistiche, che gestirà clientele. E non per pochi ma su vasta scala. Milioni, decine di milioni. Non si preoccupa di fare manutenzione all'auto perché immancabile arriva la rottamazione, a spese dei contribuenti. Arriva il condono. Arriva la finta pensione di invalidità. Arriva l'esenzione per la categoria. La mitica cassa per il mezzogiorno, che vive ancora sotto diverse spoglie.
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