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votero’ alla tedesca

Discussioni e proposte, prospettive e strategie per il Paese

Re: votero’ alla tedesca

Messaggioda Giovigbe il 21/02/2013, 20:58

finalmente qualche saggia parola!!!
Ci sono uomini che usano le parole all'unico scopo di nascondere i loro pensieri. VOLTAIRE
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Re: votero’ alla tedesca

Messaggioda Iafran il 22/02/2013, 9:19

mauri ha scritto:iafran ora bisogna cancellare berlusconi per sempre con maroni, sperando che bersani ci tiri fuori dalla melma in cui siamo, votando altri berlusconi vince e muoriamo tutti affogati nella m

Il "cavaliere" è durato tanto perché non è stato visto per quello che è: è stato trattato come politico ... ed è stata la vergogna e la rovina dell'Italia.
Gli elettori (che lo hanno votato) hanno un po' di colpa, ma quella dei Parlamentari avversari è ben maggiore: non si sono differenziati tanto dalla sua figura (e dalle altre che lo sostenevano in Parlamento e sui media), ne ricercavano accordi e ne davano involontariamente ossigeno politico.
Oggi chi lo chiama imbroglione, domani gli stringerà le mani come "politico" (sic!).
Non si dovevano aspettare le condanne della Magistratura, si potevano assumere posizioni ferme di rifiuto per marcare diversità.
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Re: votero’ alla tedesca

Messaggioda ranvit il 22/02/2013, 12:49

A proposito di saggezza....è disposto il Pd ad attuare quanto evidenziato in questa intervista? E cioè la madre di tutti i difetti della politica italiana.
SE si, la mia saggezza mi dice che voterei PD, qua e là...
Viceversa, mi dice (la saggezza) che i problemi del Paese non li risolve certo Il Pd....checchè ne pensino gli invasati fans del Pd!

http://www.huffingtonpost.it/2013/02/21 ... ostpopular


Carlo Stagnaro e Diego Menegon (Fare): "Ridurre drasticamente i costi della politica"

L'Huffington Post | Pubblicato: 21/02/2013 08:24 CET | Aggiornato: 21/02/2013 10:44 CET


Le risposte di Carlo Stagnaro e Diego Menegon (Fare) alle domande del professor Gianfranco Cartei su organizzazione e costi della politica:

1) E' di poche settimane fa il voto parlamentare, con l'astensione del Pdl, a favore del decreto sui costi della politica locale. Sicuramente importanti le novità introdotte: taglio del numero dei consiglieri e assessori regionali, riduzione degli stipendi con la determinazione di soglie massime, cancellazione dei vitalizi, riduzione dell'assegno di fine mandato. Il tutto può compendiarsi nel principio: meno soldi a chi non taglia.
Problemi assolutamente identici, però, si pongono per i parlamentari di Camera e Senato. L'esperienza della Commissione presieduta dal Presidente dell'Istat Giovannini sulla riduzione delle indennità è stata un fallimento. Quale sarà la proposta della candidata/del candidato che fosse eletta/o sull'ammontare dell'indennità parlamentare? E come intende esprimersi sul numero dei parlamentari?


I costi della politica, per gli organi esecutivi e legislativi e per gli affari esteri, ammontano al 2,5% del pil; contro l’1,8% della Germania, l’1,4% del Regno Unito e l’1,7% della Spagna.Vogliamo ridurli drasticamente per allinearli alle spese sostenute nei paesi più virtuosi. Il risparmio per i contribuenti, da convertire in minori tasse, equivale all1,3% del pil, pari a 21 miliardi di euro l’anno. Il taglio degli stipendi e la riduzione del numero dei parlamentari sono il primo passo da fare. 300 deputati e 100 senatori, in luogo degli attuali 945 parlamentari. Abolizione delle varie diarie e altre voci di corredo all’indennità: stipendio base di 2000 euro e il resto sia proporzionato alla reale partecipazione ai lavori parlamentari da parte del senatore o deputato.



2) I recenti scandali in Lombardia e nel Lazio hanno dimostrato che il sistema di finanziamento dei partiti è iniquo e irragionevole: in meno di venti anni è costato 2,3 miliardi di euro agli italiani. Al di là di ogni considerazione spesa a sua difesa da coloro che sinora ne hanno beneficiato vale un dato: il referendum del 1993 non solo non è valso a niente, ma da allora la politica dei partiti ha taciuto, e quindi legittimato, costi e spese che, lungi dal difendere la democrazia, hanno arricchito persone e strutture (giornali di partito inclusi) al di là di ogni previsione e a dispetto di ogni trasparenza.

La riforma di questa estate è stata da molti criticata perché ritenuta insufficiente. E' la candidata/il candidato d'accordo con le misure adottate e che cosa intende fare una volta eletto? Ritiene che l'attuale disciplina giuridica dei partiti, tuttora configurati come associazioni di fatto, li legittimi ad essere beneficiari di somme di denaro pubblico prive di vincoli di destinazione? Quale proposta intende avanzare una volta eletta/o?


Proponiamo l’abolizione dei finanziamenti pubblici ai partiti e all’editoria di partito, come hanno chiesto gli Italiani con il referendum del 1993. La moralizzazione della politica passa necessariamente di qui. I finanziamenti pubblici sono rendite di posizione che ingessano l’offerta politica e costano troppo ai contribuenti. I partiti devono reperire le risorse necessarie alla conduzione delle proprie attività politiche ed elettorali conquistando la fiducia dei cittadini disposti a dar loro volontariamente il proprio contributo. Siamo riusciti a farlo noi in pochi mesi. Possono farlo anche gli altri. Altro punto è la trasparenza: i contributi dati volontariamente ai partiti devono essere resi pubblici per somme superiori ai 1000 euro.



3) Tra gli argomenti dove fiorisce la maggiore disinformazione e, quindi, la migliore demagogia c'è quello dei servizi pubblici. Il referendum del giugno 2011 ha cancellato la disciplina sul servizio pubblico locale che dopo anni di faticose trattative aveva allineato la disciplina italiana a quella europea. La Corte costituzionale ha dichiarato per buona parte illegittima la legge di riforma proprio perché in contraddizione con il risultato del referendum. Fioccano anche in questi giorni le proposte di nazionalizzare tutto: acqua, gas, elettricità, rifiuti, trasporti. Qual è la posizione della candidata/del candidato sulla disciplina dei servizi pubblici? Che significa: torniamo all'esperienza degli anni '90 del secolo scorso o diamo spazio, e come, al mercato?


I nominati dalla politica nazionale e locale vanno a sommarsi ai costi della politica in senso stretto. Chiediamo la privatizzazione delle società partecipate dallo stato, dalle regioni e dagli enti locali e l’apertura del mercato dei servizi alla concorrenza. In questo modo si contribuisce ad abbattere il debito pubblico, che vogliamo portare dal 124% del pil a sotto la soglia del 100% e a liberare le risorse oggi impegnate per il pagamento degli oneri sul debito pubblico.

Solo con la riduzione del debito pubblico , ricaveremmo un punto percentuale di pil in meno di spesa pubblica (circa 16 miliardi) da destinare alla riduzione delle tasse per imprese e lavoratori. L’apertura alla concorrenza permetterà poi un abbattimento dei costi per l’erogazione dei servizi pubblici. Gare pubbliche e trasparenti e una maggiore partecipazione dei privati all’offerta di servizi porterà a benefici per i consumatori e i contribuenti, che saranno liberi di scegliere l’offerta migliore al costo più basso.




4) Il federalismo all'italiana da anni ha mostrato tutti i suoi limiti: frammentazione territoriale; dispersione amministrativa; paralisi decisionale. A ciò si aggiunga che l'esperienza degli enti locali, comuni e province, non ha segnato un successo né sotto il profilo della partecipazione democratica, né sotto l'aspetto dei conti pubblici. Se poi si rammenta la mancata istituzione delle città metropolitane e la vicenda relativa alle province si comprende l'incapacità della classe politica a ragionare in termini di efficacia della macchina amministrativa. Che cosa intende proporre la candidata/il candidato una volta eletto? Come, e in che misura, intende ridurre i livelli di governo territoriale?


Le forze politiche della seconda repubblica hanno spesso annunciato l’abolizione delle province, senza mai portarla a termine, perché si sono scontrate con gli interessi localistici e clientelari tutti interni alle loro formazioni. Noi partiamo da una piattaforma programmatica che propone una ricetta utile al paese, a chi paga troppe tasse, per tornare a crescere. Vogliamo quindi abolire davvero le province, ridistribuendone le competenze a comuni e regioni.

Il federalismo amministrativo ha portato anche a molte sovrapposizioni di competenza, con un conseguente aumento degli oneri burocratici e dei costi per i contribuenti. Occorre delineare meglio gli ambiti di competenza dei diversi livelli di governo per snellire la burocrazia, rendere più efficiente la funzione dell’amministrazione pubblica e ridurre i costi.



5) Il federalismo fiscale è una riforma voluta strenuamente dal Governo Berlusconi e sostanzialmente accettata dalle altre forze politiche. Siamo soltanto alla metà del guado: la riforma introdotta nel 2009, infatti, avrà bisogno della prossima legislatura e di buona parte di quella successiva per realizzarsi pienamente. Resta un fatto: da anni i tributi locali corrono più di quelli statali. Nel solo 2010 le entrate tributarie dei sindaci sono aumentate di un miliardo e 300 milioni, che significa il 7 percento in più del 2009; e il bilancio del 2011 risulta perfino peggiore, con aumenti continui sotto forma di addizionali, tasse di soggiorno, tariffe sui servizi locali e sui trasporti. Il balletto di questi giorni sull'IMU conferma la totale incertezza sulla questione. Come intende comportarsi la candidata/il candidato una volta eletto? E' giusto che la tassazione insegua i livelli di governo? Quali misure intende proporre?


Una volta definito meglio il riparto di competenze tra i diversi livelli di governo, è possibile rendere più chiare le responsabilità e individuare meglio le mancanze della classe politica ad ogni livello di governo.
Quello che proponiamo è un federalismo più trasparente, più competitivo, più vero, che responsabilizzi la classe politica regionale e gli amministratori locali. Chi sperpera i soldi dei contribuenti e provoca il dissesto finanziario del proprio comune non deve far pagare i propri errori ai contribuenti, ma deve essere sanzionato e allontanato dalla vita politica.
Molti degli aumenti delle imposte locali dipende dalla mancata liberalizzazione dei servizi e dallo sviluppo di un capitalismo municipale che si esenta dalle regole del mercato e scarica sulle tasche dei contribuenti le proprie inefficienze. Il ciclo di privatizzazioni e liberalizzazioni che intendiamo attuare ridurrà la spesa pubblica statale, regionale e locale e permetterà l’abolizione di imposte locali come la tassa sui rifiuti; una tassa che vogliamo eliminare per consentire ai cittadini di scegliere i servizi più economici ed efficienti in un mercato aperto alla concorrenza.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: votero’ alla tedesca

Messaggioda Giovigbe il 22/02/2013, 13:26

ranvit ha scritto:A proposito di saggezza....è disposto il Pd ad attuare quanto evidenziato in questa intervista? E cioè la madre di tutti i difetti della politica italiana.
SE si, la mia saggezza mi dice che voterei PD, qua e là...
Viceversa, mi dice (la saggezza) che i problemi del Paese non li risolve certo Il Pd....checchè ne pensino gli invasati fans del Pd!



la parola invasati non aggiunge nulla al valore politico del tuo intervento.

E' una delle tante offese gratuite che ogni tanto spargi quà dentro e che la moderazione - a quanto sembra - consente.

Se tale termine a te è consentito allora io mi riterrò nel diritto di chiamare - per esempio - paranoici tutti coloro che votano M5S e - magari - esaltati tutti coloro che votano FARE.
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Re: votero’ alla tedesca

Messaggioda ranvit il 22/02/2013, 13:34

Da Treccani.it:

Invasato: invaṡare1 v. tr. [der. di invaso, part. pass. di invadere]. – 1. Di sentimento violento, impossessarsi dell’animo e della mente in modo da escludere ogni altro sentimento e muovere ad agire ciecamente, senza riflessione (in questa accezione, è usato soprattutto nella forma passiva): era invasato dalla paura, dal furore, dalla gelosia, dalla passione, dall’odio; per estens., essere invasato da un’idea fissa, esserne dominato, ossessionato; ormai solo scherz. o iron., essere invasato dall... Leggi



paranoico: paranòico agg. e s. m. (f. -a) [der. di paranoia] (pl. m. -ci). – 1. agg. Che è in rapporto con la paranoia: costituzione p.; sindromi paranoiche. 2. agg. e s. m. (f. -a) Che, o chi, è affetto da paranoia.... Leggi



esaltato: eṡaltato: agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di esaltare]. – Di persona che ha la fantasia eccitata o tende (anche in questioni politiche) ad agire in modo avventato: sono giovani e.; è un cervello e.; anche s. m.: è un e.; come si fa a ragionare con quell’esaltata?; dopo la partita è stato aggredito da un gruppo di esaltati.... Leggi




Ritengo che l'unico termine realmente offensivo (tra i tre) sia "paranoico"....ma per me, se rivolto politicamente a una moltitudine di persone, non lo sia perticolarmente: Poi dipende sempre da che pulpito viene la predica ;)
Ultima modifica di ranvit il 22/02/2013, 13:57, modificato 1 volta in totale.
Il 60% degli italiani si è fatta infinocchiare votando contro il Referendum che pur tra errori vari proponeva un deciso rinnovamento del Paese...continueremo nella palude delle non decisioni, degli intrallazzi, etc etc.
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Re: votero’ alla tedesca

Messaggioda franz il 22/02/2013, 13:48

Giovigbe ha scritto:Se tale termine a te è consentito allora io mi riterrò nel diritto di chiamare - per esempio - paranoici tutti coloro che votano M5S e - magari - esaltati tutti coloro che votano FARE.

Io personalmente non ci vedrei nulla di male e per quanto conosco la moderazione (soprattutto uno a caso) non credo che interverrebbero.
In effetti l'esaltazione (caratterisitica dell'entusiasta) è un fatto, come l'euforia, abbastanza positivo nella vita socielea (anche se non totalmente positiva). Mi ricorda l'ottimismo della volontà. Una massa di sciabi, spenti e grigi non credo possa cambiare il paese; gli entusiasti e gli esaltati possono fare molto piu' che smacchiare un giaguaro. La paranoia è già piu' grave come critica ma è chiaro che chiunque la sostenga in riferimento a particolari partiti politici poi dovrà, se richiesto, sostenere la tesi (la critica politica) con dovizia di particolari. Invasati e fanatici li troviamo in tutti i partiti, naturalmente, cosi' come nelle sette, nei movimenti religosi e nei club di sportivi.
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Re: votero’ alla tedesca

Messaggioda Giovigbe il 22/02/2013, 14:26

ranvit ha scritto:Da Treccani.it:

Invasato: invaṡare1 v. tr. [der. di invaso, part. pass. di invadere]. – 1. Di sentimento violento, impossessarsi dell’animo e della mente in modo da escludere ogni altro sentimento e muovere ad agire ciecamente, senza riflessione (in questa accezione, è usato soprattutto nella forma passiva): era invasato dalla paura, dal furore, dalla gelosia, dalla passione, dall’odio; per estens., essere invasato da un’idea fissa, esserne dominato, ossessionato; ormai solo scherz. o iron., essere invasato dall... Leggi



paranoico: paranòico agg. e s. m. (f. -a) [der. di paranoia] (pl. m. -ci). – 1. agg. Che è in rapporto con la paranoia: costituzione p.; sindromi paranoiche. 2. agg. e s. m. (f. -a) Che, o chi, è affetto da paranoia.... Leggi



esaltato: eṡaltato: agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di esaltare]. – Di persona che ha la fantasia eccitata o tende (anche in questioni politiche) ad agire in modo avventato: sono giovani e.; è un cervello e.; anche s. m.: è un e.; come si fa a ragionare con quell’esaltata?; dopo la partita è stato aggredito da un gruppo di esaltati.... Leggi




Ritengo che l'unico termine realmente offensivo (tra i tre) sia "paranoico"....ma per me, se rivolto politicamente a una moltitudine di persone, non lo sia perticolarmente: Poi dipende sempre da che pulpito viene la predica ;)



Il tuo è un parere; i pulpiti in questo forum sono tutti uguali (fino a dimostrazione contraria); nel silenzio assordante della moderazione io mi riterro in diritto di usare i termini suddetti o altri analoghi
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Re: votero’ alla tedesca

Messaggioda Iafran il 22/02/2013, 15:30

Ma se un tizio non può fare a meno di "sputare veleno su" (= catalogare) coloro che non la pensano come lui ... lo vogliamo "torturare" o lo sfidiamo a duello? Chi lo dovrebbe fare? :lol:
Qualcuno con "uscite" simili ha costruito una carriera politica, ma qui siamo in 15 per la conta di Franz (non c'è nessun pericolo, al massimo si può ravvivare il dibattito)!
Sorvoliamo ... :lol:
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Re: votero’ alla tedesca

Messaggioda Giovigbe il 22/02/2013, 16:11

Iafran ha scritto:Ma se un tizio non può fare a meno di "sputare veleno su" (= catalogare) coloro che non la pensano come lui ... lo vogliamo "torturare" o lo sfidiamo a duello? Chi lo dovrebbe fare? :lol:
Qualcuno con "uscite" simili ha costruito una carriera politica, ma qui siamo in 15 per la conta di Franz (non c'è nessun pericolo, al massimo si può ravvivare il dibattito)!
Sorvoliamo ... :lol:


Sicuramente hai ragione tu.
Ma, prima di sorvolare definitivamente, ritengo che (anche) dietro questo comportamento c'è una motivazione "politica" o comunque un risultato "politico" che si vuol ottenere!

Mi spiego meglio:

dall'argomento PROSPETTIVE DEL FORUM
ranvit ha scritto:Condivido gran parte flaviomob, ma non qui: Ma anche questa è la conferma di un "vizio antico" italico. perchè direi che sarebbe piu' rispondente alla realtà modificare la frase cosi': "Ma anche questa è la conferma di un "vizio antico" della sinistra italiana" ;)
Per quanto riguarda invece i toni accesi e la mancanza di rispetto....molti di quelli che sono andati via ne erano i campioni! Solo che pensavano di esserne gli esclusivisti...quando hanno trovato pane per i loro denti si sono presuntuosamente "offesi" ed allontanati: il giochino di proprietà era finito 8-)


Insomma far trovare pane per i loro denti non è un comportamento "casuale" ma una voluta modalità di confronto politico!

In questo quadro trova anche maggior senso la neutralità richiesta da Pianogrande:
pianogrande ha scritto:Qualcuno, insomma, che si sforzi di mantenere una certa neutralità e si prenda l'incarico di animatore del dibattito.


Ovviamente questa mancanza di neutralità si avverte molto di più oggi che siamo in pieno clima elettorale e – a mio avviso – penalizza (permettendone l’irrisione e l’offesa) le persone che hanno manifestato intenzioni di voto differenti da M5S o FARE che (sembra) vanno per la maggiore qui dentro.
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Re: votero’ alla tedesca

Messaggioda Iafran il 22/02/2013, 17:33

Giovigbe ha scritto:Ovviamente questa mancanza di neutralità si avverte molto di più oggi che siamo in pieno clima elettorale e – a mio avviso – penalizza (permettendone l’irrisione e l’offesa) le persone che hanno manifestato intenzioni di voto differenti da M5S o FARE che (sembra) vanno per la maggiore qui dentro.

Bisognerebbe aver rispetto di tutte le opinioni specialmente quando queste vengono espresse con sincerità e rispetto degli altri ... se si è democratici dentro.
Un'impressione personale rimane un'impressione degna di essere considerata se non va troppo al di là (con aggettivi superflui) solo per la voglia di denigrare il comportamento degli altri (indipendentemente della definizione del dizionario: rimane il senso di chi scrive e quello percepito da chi legge).
L'aggettivo in questione lo si può considerare una "scivolata" involontaria o un impellente bisogno di marcare una posizione, una concessione?
Certamente chi legge forse si limiterà ad attribuirla alle problematiche del quadro politico nazionale e all'amarezza per l'impotenza che ognuno sente a porvi rimedio personalmente.
Giovigbe, siamo una quindicina di persone, e, forse, esprimiamo le diverse anime del Cs. Almeno noi possiamo farlo senza remore e senza risentimenti ... e voteremo (penso) con poca soddisfazione, nonostante quel che abbiamo scritto.
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