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Avanti, premiamo tutti...anche i peggiori!

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Re: Avanti, premiamo tutti...anche i peggiori!

Messaggioda matthelm il 11/05/2012, 20:18

Solo per chiarire che Andrea Ichino non è Pietro, il più famoso, che credo sia il padre.
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Re: Avanti, premiamo tutti...anche i peggiori!

Messaggioda lucameni il 11/05/2012, 20:56

Vero vero. E' Pietro Ichino, uno dei "responsabili", che ha collaborato - in via informale - con Brunetta per partorire una cosa francamente piuttosto discutibile e in alcuni punti del tutto triste. Soprattutto se si ha in mente la prima versione della riforma, poi non andata in porto anche per beghe con Tremonti ed altri del Pdl.
Però l'inciso del figlio Andrea e di Alesina, almeno dove non si prende per oro colato quanto stabilito dalla normativa del '09, è apprezzabile. Insomma un piccolo recupero di buon senso e praticità.
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Re: Avanti, premiamo tutti...anche i peggiori!

Messaggioda franz il 12/05/2012, 8:00

lucameni ha scritto:Vero vero. E' Pietro Ichino, uno dei "responsabili", che ha collaborato - in via informale - con Brunetta per partorire una cosa francamente piuttosto discutibile e in alcuni punti del tutto triste. Soprattutto se si ha in mente la prima versione della riforma, poi non andata in porto anche per beghe con Tremonti ed altri del Pdl.
Però l'inciso del figlio Andrea e di Alesina, almeno dove non si prende per oro colato quanto stabilito dalla normativa del '09, è apprezzabile. Insomma un piccolo recupero di buon senso e praticità.

Ecco, hai toccato un bel punto. Francamente ogni riforma in via teorica è discutibile e presenta aspetti sicuramente insufficenti e negativi. Riforme perfette esistono solo nella mente degli idealisti massimalisti e nella realtà di questo mondo esistono solo riforme che, presentando luci ed ombre, cercano comunque di migliorare la situazione attuale. Ma in Italia ogni riforma, pur imperfetta, si ferma piu' per beghe interne nella coalizione che sostiene un governo che per resistenze esterne.

Proprio per questo piuttosto che un blocco unico sempre immobile oppure soggetto a riforme e contro riforme a seconda del governi che si alternano, ritengo che proprio parlando di pubblica amministrazione un approccio federalistico sia piu' funzionale. 20 amministrazioni regionali oppure 100 provinciali, autonome per decisioni sulla struttura interna, per i livello salariali e per la raccolta tributaria di competenza, non saranno tutte bloccate. Se anche il 50% funziona e il 50% non funziona (come ora) è pur sempre un miglioramento, per chi dimostra di sapere prendere in autonomia decisioni utili ai loro cittadini. Sempre che, ribadisco, il 100% delle spese di gestione siano pareggiate, senza deficit, con la raccolta tributaria locale. In questo modo è possibile comparare l'efficenza amminitrativa di territori che hanno deciso di premiare il merito (magari con metodi diversi, visto che non ne eiste uno solo) con quella di chi preferisce rimanere con sistema attuale.
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Re: Avanti, premiamo tutti...anche i peggiori!

Messaggioda flaviomob il 12/05/2012, 9:15

Al contrario, la centralizzazione (solo del 10% degli acquisti, ad esempio) può permettere di risparmiare anche mezzo miliardo l'anno.
La soluzione federalista nulla toglie o aggiunge al problema: in alcuni posti funzionerà meglio, in altri ancora peggio. Ma come sempre i costi dell'ennesima riforma a babbo morto ricadranno sui cittadini. Ricordo il disastro dei primi anni novanta, quando ogni comune aveva il suo proprio sistema informatico, acquistato da privati che magari dopo qualche anno fallivano e non facevano più alcuna manutenzione. Ogni sistema era differente e quindi incompatibile con gli altri comuni. Ogni amministrazione restava appesa a questi "privati" che, quando sorgevano problemi e gli uffici si bloccavano, avevano un potere enorme e potevano chiedere cifre assurde per fare manutenzione o risolvere bug dei programmi.
Un paradosso della frammentazione tra piccole aziende informatiche è che chi lavora peggio ma si vende bene a lungo termine può guadagnare di più: se i miei programmi dopo un anno hanno dei problemi, sei costretto a richiamarmi e pagarmi per intervenire.
Inoltre non sono d'accordo con tutta questa logica premiale: la PA ha il dovere dell'efficienza, per cui i premi devono essere fortemente limitati. Chi è al di sotto di standard minimi di produttività, è out.


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Re: Avanti, premiamo tutti...anche i peggiori!

Messaggioda lucameni il 12/05/2012, 9:55

Vero la logica premiale ha sempre due facce. Però sono "premi" (mi riferisco al cash) di fatto molto modesti e in contesti che vedono persone efficienti e persone inefficienti distribuite in maniera estremamente varia. Come ho sempre scritto la P.A. è enormemente diversificata e con un'organizzazione che, a vederla dall'esterno, appare spesso del tutto illogica.
Innanzitutto un (gravissimo) problema organizzativo a causa del quale non sono affatto sfruttate le professionalità esistenti e nel quale si deprime spesso la voglia di fare.
Spesso si dà poco e si chiede poco, almeno ai livelli medio bassi. Oppure si chiede l'impossibile a fronte di scarsità di mezzi e risorse ai livelli più alti. Mezzi e risorse che, stante la rigidità dei capitoli di spesa, sono ancora consegnati agli sprechi o al superfluo.
Anche se quello della scarsa efficienza e della fannullonaggine è un problema serio (e non lo dico per benaltrismo) che investe molte amministrazioni e forse trasversalmente tutte (in maniera appunto molto diversificata) l'operazione mediatica più semplice e più gratificante per i cittadini spesso non a conoscenza dei meccanismi presenti nella P.A. è stata quella di ridurre i problemi esistenti alla presenza dei cosiddetti fannulloni.
Le semplificazioni che producono consenso e che affrontano problemi che a volte non sono causa ma effetto di altro ancora più grave e, ovviamente, meno facile da risolvere.
A volte tutto questo è frutto di assunzioni di tipo clientelare che pure negli anni hanno visto il formarsi di professionalità decorose, ma che hanno portato a P.A. ipertrofiche per personale ed altre, magari poco distanti, del tutto carenti di personale, mezzi e professionalità.
E spesso gli enti vanno avanti per l'impegno di pochi, o giusto della metà del personale che lavora per l'altra metà. Quindi non è neppure onesto, per rispetto di coloro che in più si prendono gli oneri di colleghi poco capaci o non formati o volutamente non impiegati, generalizzare in una realtà che è a dir poco caotica.
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Re: Avanti, premiamo tutti...anche i peggiori!

Messaggioda flaviomob il 12/05/2012, 10:08

Il che è vero anche per molte realtà impiegatizie italiane di grandi dimensioni che pure non sono pubbliche, in cui una metà sufficientemente efficiente lavora per l'altra metà, diciamo piuttosto "rilassata"...


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Re: Avanti, premiamo tutti...anche i peggiori!

Messaggioda lucameni il 12/05/2012, 10:17

Diciamolo.
Il "relax" potrebbe venire meno con accorgimenti dotati di un minimo di logica ed ovviamente incentivi mirati. Per ora la cosa mi pare lontana dal farsi.
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Re: Avanti, premiamo tutti...anche i peggiori!

Messaggioda Robyn il 12/05/2012, 11:30

La PA và liberata dall'invadenza dei partiti.Se già la nomina dei dirigenti non è sù base meritocratica potrà mai esserlo per i dipendenti?Inoltre rimangono sempre i criteri di determinazione del premio.Certamente non può avvenire di premiare uno che non lavora rispetto a uno che lavora solo perche quello mi è più simpatico.I criteri di determinazione del merito potranno fare esclusivamente riferimento al premio qualità e al premio produzione e non possono esserci parametri come la simpatia la tendenza politica,mi pare ovvio
ciao robyn
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Re: Avanti, premiamo tutti...anche i peggiori!

Messaggioda franz il 12/05/2012, 12:02

flaviomob ha scritto:Al contrario, la centralizzazione (solo del 10% degli acquisti, ad esempio) può permettere di risparmiare anche mezzo miliardo l'anno.

Secondo me qui stiamo parlando di merito del lavoratori, non di centralizzazione degli acquisti.
Nulla vieta che anche in un contesto federale si decida di razionalizzare gli acquisti, centralizzandoli. Tanto piu' se medicinali e apparecchiature sono soggetti ad omologazioni particolari a livello nazionale e quindi nessuno puo' decidere localmente di comprarli a capocchia.
lucameni ha scritto:E spesso gli enti vanno avanti per l'impegno di pochi, o giusto della metà del personale che lavora per l'altra metà. Quindi non è neppure onesto, per rispetto di coloro che in più si prendono gli oneri di colleghi poco capaci o non formati o volutamente non impiegati, generalizzare in una realtà che è a dir poco caotica.

Conosco quella realtà ma appunto indica che si potrebbe benissimo avere (in teoria) la metà del personale e pagare meglio (anche un 50% in più) quella metà. L'importante è saper riconoscere la metà giusta.
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Re: Avanti, premiamo tutti...anche i peggiori!

Messaggioda lucameni il 12/05/2012, 12:32

In un ente i meritevoli (salvo trovare parametri ragionevoli) possono essere ben meno del 50%. O viceversa. La casualità e la metodologia 'ndo cojo cojo che ne deriverebbe, almeno per chi sa come funzionano le cose nella P.A., provocherebbe non incentivi ma semmai dinsincetivi. Le premialità, se devono essere date - e ritengo che siano necessarie - devono essere tali da permettere al dirigente di assegnarle senza parametri rigidi e indipendenti dalla realtà dell'ente e di chi ci lavora. Altrimenti, incentivando disparità di trattamento in positivo o in negativo, viene meno il fine della premialità e si rischia seriamente di peggiorare il funzionamento di enti che già fanno acqua.
Se in un ente i meritevoli sono appena il 10%, valutati sulla base sempre di parametri decenti, è giusto che sia premiato quel 10%. Non altri.
Se in un ente i meritevoli sono il 60% (più difficile) non si capisce perchè evitare di premiare il rimanente 10%. E sulla base di che?
E poi: dipende sempre che tipo di merito è. Di che livello.
I valutatori poi hanno le capacità di valutare in base a parametri oggettivi? Ad oggi da quello che vedo per niente, non fosse altro che la formazione dei dirigenti italiani (sempre pensando che operino in buona fede) per lo più è di tipo giuridico e non organizzativo.
Poi: ci sono amministrazioni nelle quali convive personale non contrattualizzato, di diritto pubblico, al quale non si applica la legge Brunetta e quindi diventa ancora più difficile per valutati e valutandi trovare soluzioni ragionevoli.
L'implementazione della riforma è stata quindi più agevole (ma con effetti molto discutibili) per alcune amministrazioni (poche) e invece è stata a dir poco caotica per altre. A volte del tutto impossibile da mettere in atto e tutto è andato avanti sulla base di falsi, imbastiti solo per dare conto ad una legge in vigore.
Quindi la cosa, che pure dovr essere affrontata, non è di immediata soluzione, tanto più in carenza di cultura manageriale e in presenza di chiare opacità clientelari.
Altra questione che si lega agli aspetti organizzativi: a rigor di logica, sempre in presenza di parametri il più possibile oggettivi, dovrebbe essere premiato o punito chi ha da fare e non fa o chi fa e fa bene.
Se però ci sono, come accade, impiegati che non fanno perchè non hanno da fare, con mansioni minime, allora la cosa non funziona.
Di questo aspetto bisogna ammettere che Ichino ne ha parlato con una certa cognizione di causa. Il che lo ha differenziato rispetto altri "volenterosi".
La semplificazione 25%, 50%, 25% risponde a logiche di propaganda brunettiana, rassicuranti, ma ben poco efficaci. Anzi, col rischio che sia fortemente controproducente.
In teoria molti di noi sono fortissimi. Andando sul pratico, e vedendo come sono certe realtà fino ad ora sconosciute (evidentemente anche ai ministri e a tanti maitre a penser), le cose cambiano.
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