annalu ha scritto:Qui invece mi è difficile seguirti. Craxi, a mio parere, non ha affatto preteso di rinnovare la politica, o meglio, ha creduto che rinnovarla potesse significare prima di tutto rendere scoperto e palese quello che avveniva di nascosto: l'illegalità e la corruzione diffusi ma nascosti, rivendicati come leciti in quanto condivisi ... come poteva pensare che fosse accettabile? Certo, si è dimostrato meno ipocrita di altri, ma rivendicare il diritto ad essere "ladri", l'affermare "tutti colpevoli, nessun colpevole" non mi sembra qualcosa di cui vantarsi.
Si è scontrato col PCI? Ma tu credi che un atteggiamento del genere fosse accettabile per la DC?
La "retorica velleitaria di una inesistente diversità" è in parte come la descrivi tu, ma non del tutto. Il Pci aveva una lunga tradizione all'opposizione, situazione non gradevole ove molti militanti hanno pagato cara la loro appartenenza; questa disponibilità a "pagare" per le proprie idee invece di guadagnarci su (da parte di alcuni, non di tutti, su questo hai ragione), ha permesso ai vertici di approfittare di una fama pagata dai cosidetti "compagni di base", per i quali la "diversità" era reale e pesantissima.
Su quel che sta accadendo ora, no dico nulla: è una tristezza molto grande per me, vedere un patrimonio ideale vero, anche se con grandi limiti, disperso dalla professionalizzazione della politica. E dico "professionalizzazione" perché preferisco essere cortese.
annalu
Craxi non voleva scoperchiare niente, vi è stato costretto dalla situazione del momento. Voglio dire che voleva rinnovare la politica ben prima di Mario Chiesa...
E se il Pci l'avesse assecondato non avrebbe avuto la necessità di "professionalizzare" la corruzione. In realtà oggi gli ex Pci sono andati ben oltre il laburismo antesignano di Craxi. Se l'avessero "accompagnato" verso il rinnovamento della sinistra oggi non saremmo a questo punto. Ma il suo non voler sottostare al Pci gli è stato fatale. E questa è una delle ragioni per cui io critico tanto la sinistra : è sempre stata riformista "a chiacchiere" ma conservatrice nella pratica.
Vittorio